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www.ildialogo.org Il recupero del Progetto,di Mario MAriotti

Il recupero del Progetto

di Mario MAriotti

Proviamo, se abbiamo le voglia di guastarci la giornata, a considerare l'attuale momento culturale di noi Italiani, cosi come può apparire a noi ed egli altri cittadini del pianeta che hanno l'hobby di informarsi su di noi? Abbiamo come eccellenze, l'evasione fiscale, il lavoro nero, la corruzione, l'odio per le tasse, la triade mafia-camorra-ndrangheta, l'informazione, che é uno dei pilastri della democrazia, in mano all'uomo delle Provvidenza, la casta politica che deve essersi gemellate con i pirana, dato l'appetito che dimostra; la casta vaticana, che benedice i vincitori di turno e da il proprio “nihil obstat“ a quelle leggi del Parlamento che avvantaggiano lei stessa, alla faccia della laicità dello Stato; una maggioranza in Parlamento che, pur di obbedire al capo, ha sostenuto l'assurdo ed il ridicolo; un Parlamento che ha occupato tre anni di legislatura a fare leggi che permettessero all'unto di Arcore di non andare in residenza coatta all'Ucciardone; abbiamo persino avuto la depenalizzazione del falso in bilancio.

Abbiamo, in sintesi, a coronare il tutto, una grande quota di elettori che ha avuto, ed ha ancora uno stomaco attrezzato e digerire tutto questo liquame. E poi c'é qualcuno che ha il coraggio di meravigliarsi se, all'estero, non ci stimano; se ci vedono come il popolo del bunga-bunga, come gente che ha mandato l'etica ed il buon senso in cassa-integrazione; e quindi se lo spread, segnala che all'estero non si fidano di noi, continua a salire. Se ci pensiamo bene, é questo tipo di cultura che ha vomitato ai vertici del potere il binomio Berlusca-Bossi. Loro poi, da effetto si sono trasformati in causa; il primo col merito di aver velocizzato attraverso le TV private commerciali, l'omologazione al modello maligno degli USA; e il secondo col merito di aver rivelato la vera anima della parte peggiore della Democrazia Cristiana quando non ha più avuto davanti, a contrastarla una Sinistra che una volta si ricordava di essere Sinistra, difendendo i lavoratori e i settori poveri del Paese. Siccome é dal tempo della I° Repubblica, della DC e dei suoi alleati, che noi italiani facciamo debito, e questo perché il sistema implica che la casta politica, per continuare ad essere eletta, ben si guarda dal fare cose giuste per il bene comune, ma solo cose gradite ai propri elettori, ecco che siamo arrivati alla crisi attuale, che, se fosse vista con gli occhi del Sud del mondo, sarebbe ancora di dimensioni sopportabili; ma, vista con gli occhi del Nord, condizionato dal consumismo e dei bisogni indotti, appare ed é sempre più pesante. Tanto più che le differenze fra i ricchi ed i poveri, anche fra noi, stanno assumendo delle dimensioni enormi, per cui non starà molto che comincerà a venirci del caos, seguito della solita condanna della violenza anche da parte di coloro che, coi loro privilegi, ne sono la causa prima.

Noi siamo arrivati alla crisi, e contemporaneamente c'é le crisi del capitalismo americano ed europeo, ci sono i capitalismi emergenti, Cina, India, Brasile; ci sono gli effetti negativi che sono strutturali al capitalismo stesso, che é la legge del più forte che si impone e del più debole che deve soccombere; le legge dell'homo homini lupus. E noi siamo arrivati al governo tecnico, che tecnico non lo è affatto, perché é il governo delle banche, dell'economia che ha soffocato la politica, la razionalità, i Valori; e inoltre é sotto ricatto di chi governava prima di lui; e inoltre si trova ed occupare lo spazio di una Sinistra che avrebbe la chiave per risolvere i problemi, ma l'ha perduta, e non ha più chi la sappia incarnare e rendere operativa.

Ed ecco il cancro della speculazione finanziaria, della economia virtuale, cinque volte superiore a quella reale; ed ecco la complicità dei piccoli risparmiatori, che vengono coinvolti nella logica dei grandi speculatori, che spostano capitali enormi con l'unico fine del massimo profitto, senza pensare alla violenza ed alla sofferenza che le loro speculazioni producono in folle enormi di non-garantiti, di fuori-mercato, di ausmerzen, di "vite indegne di essere vissute". Inoltre abbiamo uno sviluppo tecnologico che porta ad una produttività altissima; in pochi riescono a fare quello che un tempo facevano in molti; e questo fa crescere la disoccupazione.

Inoltre abbiamo la delocalizzazione che porta le aziende dove la mano d'opera costa pochissimo dato il livello di sfruttamento degli operai, e anche questo fa crescere la disoccupazione qui da noi. In questa situazione, chi compra tutto quello che viene prodotto, mentre la gente é sempre più povera? Chi compra lo fa a debito, e questo cresce a dismisura, e arriva il momento in cui il meccanismo collassa, e andiamo falliti tutti. Come faremo ad uscire da questo casino, se abbiamo in testa la cultura che lo genera e non poniamo resistenza a quel cancro: capitalismo, mercato, competizione, che non può che generare il precedente negativo? Io mi immagino l'immediato futuro: la gente ha gia dimenticato chi ci ha portato fino a qui, in questo letamaio; invece di mandare accidenti all'unto di Arcore, li manda a Monti, che, da parte sua, rabbercia la situazione nella logica delle banche, cioè in quella del sistema; e quando ci saranno le elezioni, tornerà a galla il maledetto, togliendo qualche balzello agli allocchi diversamente abili che lo votano, colui che é contemporaneamente causa ed effetto del liquame che ci sta sommergendo sempre di più.

A quelli che se la prendono con Monti voglio dire che possono mettere le corde vocali a riposo: non pongono resistenza al capitalismo-mercato-competizione; é inutile che si lamentino di quello che essi stessi stanno sostenendo. A loro ed a tutti quanti vorrei poi dire che dobbiamo recuperare il Progetto che fa in modo che la Sinistra sia tale, e non un simulacro pieno di niente: la lotta al capitalismo, alla religione quando lo sostiene, e l'impegno per una società socialista.

Oggi abbiamo gli "indignati", che si accorgono sulla propria pelle della malignità del sistema, però essi mancano ancora della chiarezza di un Progetto per superare il sistema stesso. Quest'ultimo si chiama capitalismo, il progetto per superarlo socialismo. É vero che il socialismo storico, reale, non ha dato grandi frutti; però riusciva a garantire a tutti quanti il lavoro ed una povertà dignitosa; e inoltre il difetto non era nel Progetto, bensì in coloro che mancavano dell'etica necessaria a farlo funzionare.

Oggi che esso non c'é più, vediamo come prospera il “capitalismo reale” con le differenze blasfeme fra i ricchi e i poveri, la disoccupazione che dilaga, le migliaia di piccini che ogni giorno devono morire per mancanza di uno spicciolo, il pianeta che sta per colassare a causa dello spaventoso inquinamento prodotto dai Paesi emergenti che vogliono imitare il modello americano. Il Progetto va recuperato; lo si può chiamare anche economia di comunione, con la logica della famiglia, basata sull'egualitarismo, la solidarietà, l'inclusione di tutti, anche dei non-competitivi, estesa a tutta la grande famiglia umana.

Esso va riempito di etica e di professionalità, e deve funzionare perché scelto in libertà e praticato con amore. Allora finalmente a tutti i cittadini del Pianeta saranno accessibili il necessario e la gioia.

Mario Mariotti



Sabato 03 Marzo,2012 Ore: 09:22
 
 
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