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www.ildialogo.org Comunicato della Commissione Glam in vista della manifestazione europea del 15 ottobre,a cura di Antonella Visintin

Comunicato della Commissione Glam in vista della manifestazione europea del 15 ottobre

a cura di Antonella Visintin

Vite quotate in borsa 

Più di vent’anni di liberismo hanno distrutto livelli di ben essere e di perequazione sociale,  diritti e tessuto sociale.

Il liberismo ha teorizzato e legittimato per gli Stati l’abbandono di un ruolo di garante degli interessi, qualità materiale e culturale della vita, piena occupazione, inclusione. In Europa hanno rinunciato alla parte più ricca della base impositiva e optato per una politica di spesa pubblica  strutturata sulle spese militari e su grandi opere di alcun impatto sullo sviluppo socio economico considerati come investimenti mentre alla voce costi venivano rubricati i servizi di pubblica utilità che hanno costituito un reddito indiretto. Il tutto è arbitrario, una convenzione su cui si potrebbe in qualsiasi momento decidere di non convenire.

I/le lavoratori hanno quindi meno salario e meni servizi. Chi può consuma i risparmi accumulati  dalle generazioni precedenti. Gli/le altri precipitano direttamente nella povertà, prima relativa e poi assoluta.

A causa della ‘necessaria’ gradualità di queste manovre associata nel nostro Paese ad una economia di sostituzione e ad un tessuto economico rottamato (mentre a livello globale la capacità produttiva inutilizzata è in aumento, le risorse si esauriscono ed il pianeta è in sofferenza) il debito dello Stato aumenta.  Dove andare a prendere i soldi? Dalle banche private che li prestano a tassi di interesse 3-4 volte maggiori rispetto a quelli ai quali li hanno ricevuti dalla BCE.

Per poter attuare questo programma è’ fondamentale che gli Stati non siano in grado di ‘saldare i debiti’ perché la posta in gioco è la privatizzazione di ciò che ci eravamo abituati a considerare res publica: territorio, beni ambientali e culturali, risorse di interesse generale quali trasporti, sanità, acqua, energia, risorse.

Questa volta i devastatori avanzano armati di leggi e di consenso.  E bisogna fermarli.  Anche perché in ogni caso il loro gioco prima o poi si imballa.  Per milioni di persone e per l’ambiente meglio prima, perché dopo non resta pietra su pietra.

Mai l’umanità nella storia (di cui ha memoria) ha raggiunto una tale capacità di consentire a tutt* un riscatto dalla fame e dai bisogni materiali fondamentali.  In condizioni di equa distribuzione della ricchezza saremmo davvero nel migliore dei mondi e invece l’umanità è presa in scacco da qualche manciata di essere avidi  che fanno leva sugli istinti predatori della nostra specie. E’ una follia collettiva.  Stacchiamogli la spina.

Per questo noi come cristiani/e che stanno nel patto per la giustizia sancito ad Accra nel 2004 e l'anno dopo dal documento A.G.A.P.E. del Consiglio ecumenico siamo a fianco di coloro che il 15 ottobre in tutta Europa saranno per le strade

·      - A chiedere di vedere i libri contabili degli Stati e stabilire chi ha contratto questi debiti  e quanta parte di essi sono  a sostegno dell’incremento del ben essere materiale e spirituale dei cittadini/e.

·      - Per dire che deve cessare la guerra tra le generazioni e unire le forze per la difesa delle pensioni e l’abolizione delle leggi che legittimano il precariato.

·    -  Per abolire le spese militari ampiamente devolute a difendere interessi e privilegi economici.

·     - Per una redistribuzione della ricchezza sociale.

Antonella per conto della Glam



Venerd́ 14 Ottobre,2011 Ore: 15:55
 
 
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