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www.ildialogo.org La speranza è ancora possibile?,di Mario Mariotti

La speranza è ancora possibile?

di Mario Mariotti

Come sarà mai possibile ancora ad avere speranza, a nutrire speranza? Abbiamo il cancro Hollywood che da quasi un secolo, coi films e telefilms che si diffondono per il Pianeta, riempie la psiche dei cine-telespettatori delle metastasi di quella cultura made Usa, basata sul “beati gli infinitamente ricchi”, sulla competitività generalizzata, sull’individualismo più esasperato, sulla fisiologicità dell’uso della violenza, sull’imperativo del “fai da te”, sulla diffidenza verso l’altro che non è mai un tuo compagno con i tuoi stessi problemi, ma un antagonista che, se ti addormenti, è pronto a sfotterti, su quell’“usa e getta” che pian piano include tutto: amicizia, famiglia, società, perfino religione, fino ad arrivare a Dio stesso.

Abbiamo mammona al governo, sub specie del bipede di Arcore, che riesce a vendere i piccioni tre al paio, e che dirige contemporaneamente il proprio impero finanziario, la politica del nostro Paese, il puttanaio delle notti che lui dovrebbe dedicare al come risolvere i problemi del Paese, enunciato che lui traduce nel come fare ad usare tutto un popolo per riuscire ad evitare il proprio soggiorno all’Ucciardone.

Abbiamo il casino strutturale della trinità maligna, capitalismo, mercato, competizione ed è diventato un dogma per tutti, il risultato? La Sinistra defunta, il sindacato ridotto a corporazione, la speculazione finanziaria che ingrassa in modo blasfemo i ricchi, e lavora per l’impoverimento aggravato e continuato dei poveri stessi.

Abbiamo la macchina del fango, rotoli di carta igienica come Libero, il Giornale, il Foglio, che diffondono la tesi che siamo tutti marci, tutti corruttori, tutti corrotti, tutti peccatori, tutti subdoli dell’idolo della ricchezza, tutti disposti, per essa e per il potere, a mettere l’etica nel percolato delle discariche campane. Ergo: tutti peccatori uguale a nessun peccatore…ergo: teniamoci il mammona che ci governa, perché, dopo di lui, sarebbe uguale o peggio!

Abbiamo la perdita di identità della Sinistra, che si fondava sull’anticapitalismo e sulla critica alla religione che lo benedice, per cui il PCI di ieri, oggi è la DC; e la DC di ieri, senza la paura del PCI, è diventata la Lega e il PdL, subdolo e squallido fascismo che ha contaminato e adattato a se stesso ormai la maggioranza del nostro Paese.

Abbiamo la prostituzione dei cittadini in consumatori, che non si chiedono più, se il prezzo è basso, se dietro c’è lo sfruttamento di lavoratori come loro. Essendosi trasformati, come lavoratori, in rotelline del meccanismo della competitività, finiscono essi stessi con essere la causa del loro stesso licenziamento, che li fa defungere sia da lavoratori che da consumatori.

Abbiamo l’informazione in mano a mammona, che vomita la cultura cancrogenetica di HollyWood, la politica di Predappio, la macchina del fango, la demonizzazione di tutti coloro che non la pensano come il signor padrone, l’amplificazione dell’irrilevante e l’oscuramento delle verità che potrebbero far capire, e quindi agire.

Abbiamo il naufragio dell’etica, perché una larga parte di nostri cittadini si sente rappresentato da un indagato per corruzione, concussione, favoreggiamento della prostituzione minorile, evasione fiscale, collusione con la mafia e non aggiungo altro.

L’indagato sarebbe una vittima della magistratura comunista, delle toghe rosse, per cui il satrapo plurimiliardario, e cavaliere emerito dell’ordine dei puttanieri, diventa il paradigma della nuova etica: fatti sempre i cavoli tuoi, ed usa gli altri fin che puoi.

Abbiamo, oltre il naufragio dell’etica, anche quello del cristianesimo. La gerarchia pratica simonia col satrapo cattolico, “difensore” dei valori non negoziabili, benedicendolo in cambio di privilegi ed esenzioni, ed arrivando a dichiarare che è la Lega a rappresentare, sul piano politico i valori cristiani. Ed ecco la pedagogia della solidarietà messa in atto a favore degli immigrati e dei profughi del Maghreb da parte di coloro che hanno fatto rimettere i crocefissi nelle aule delle scuole e dei tribunali: “fuori dalle balle!”.

Abbiamo una cultura maledetta, che vede nelle tasse, il Maligno e nell’immigrazione il pericolo della perdita di identità cristiana. Se fossimo cristiani sapremmo che le tasse sono condivisione strutturale, cioè ridistribuzione dei frutti dei talenti individuali, in modo che l’egualitarismo generi la giustizia, e quest’ultima la pace. Se fossimo cristiani, nell’altro, sapremmo vedere un fratello e avremmo bloccato quel meccanismo maligno che impoverisce i poveri nei loro Paesi, e li spinge ad emigrare da noi. Sapremmo rinunciare ad una parte dei privilegi, e condividere il superfluo con chi manca del necessario. Questa nostra cultura maledetta è la prova inequivocabile del fallimento della pastorale cattolica, e quindi del cristianesimo reale, senza bisogno che salti giù nessun muro.

Abbiamo la contaminazione dei poveri, che, nei ricchi, vedono dei furbi da invidiare e da imitare, e non vedono che essi sono il frutto dello scambio ineguale, e quindi degli sfruttatori da bloccare e da ridimensionare. E quando il povero è un ricco-mancato, saltano la politica, l’etica, il cristianesimo. Tutto diventa nominalismo, suono, immagine: la sostanza è galoppinite aggravata e continua all’idolo mammona.

Abbiamo il terribile silenzio della Chiesa sul porcile che avanza, per cui nelle nostre strade pascola e trionfa il cristianesimo-mammoniano, il servizio contemporaneo a Dio ed a mammona, l’esatta contraddizione di quello che ci rammenta la Parola. All’ombra della croce, e in nome del Signore, benediciamo i ricchi ed i potenti, le guerre d’aggressione battezzate in missini di pace, la produzione e la vendita di armi ai Paesi poveri, l’economia organizzata secondo la trinità maligna, le vittime di un lavoro pericoloso in Iraq ed Afganistan che noi chiamiamo eroi della pace…

Ecco una parte di quello che succede, non tutto, per non deprimere troppo gli eventuali lettori; ecco quello che succede a riversare il liquame non nelle fogne, ma nelle aule parlamentari: è molto improbabile che ne sortisca un profumo di lavanda.

E chissà che Dio non sia tentato di fare, alla sua S. R. Chiesa, quello che Bossi vuol fare con gli immigrati: fuori dalle balle!

Non ci sarebbe da meravigliarsi: gli Evangelisti non le hanno riportate, ma le parolacce, il turpiloquio, il Signore, coi mercanti del Tempio, l’ha usato, eccome…

Mario Mariotti



Martedì 05 Luglio,2011 Ore: 14:52
 
 
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