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www.ildialogo.org I veri colpevoli,di Mario Mariotti

I veri colpevoli

di Mario Mariotti

Quando facevo l'insegnante, non so quante ore di programmazione e di verifica del lavoro svolto, e dei risultati ottenuti, mi erano necessarie, assieme all'altra insegnante di classe del tempo pieno, per cercare di fare bene il nostro lavoro. Poi, siccome fra le condizioni di vita dei bambini del Nord e del Sud del mondo c'erano, e ci sono, le stesse distanze e differenze di quelle esistenti fra i figli dei nobili ed i figli del 4° stato, dei poverissimi, nei tempi antecedenti la Rivoluzione francese, era necessario impegnarsi per mettere a punto un modo di vivere, una cultura, che permettesse ad entrambi una vita dignitosa, in modo da poter prevenire quella violenza che é il frutto strutturale delle diseguaglianze e delle ingiustizie esistenti fra i ricchi e i poveri.
Poi, per poter progettare la solidarietà, che é un fondamentale per evitare che la scuola finisca col trasformare le nuove generazioni in bottiglie di coca, ripiene della cultura violenta del sistema, bisognava progettarla e viverla personalmente, la solidarietà, perché non sono le parole, ma l’esempio ad essere educativo.
Il mio lavoro nelle scuole di un paese di provincia, per cercare di non recare troppi danni nella psiche di quei piccini che sarebbero stati i futuri cittadini della nostra Repubblica fondata sul lavoro, finiva col condizionare ogni aspetto della mia vita, e il dubbio e la ricerca accompagnavano la vita stessa dentro e fuori dal posto di lavoro. Ecco, allora, la domanda che mi pongo, per la quale cerco una risposta, per la quale tutti dovrebbero cercare una risposta. Se io, per non alienare un gruppetto di una ventina di bambini, per far bene il mio lavoro, impegnavo quasi tutto il tempo della mia giornata, come farà mai il bipede di Arcore, nell'ambito delle sue giornate, ad occuparsi contemporaneamente dei problemi del suo impero finanziario, della gestione politica di un popolo di 60 milioni di persone, condizionate o positivamente o negativamente dalle sue decisioni da presidente del consiglio, della gestione dei suoi problemi giudiziari per non andare a finire all'Ucciardone, e della gestione delle sue notti popolate di deliziose fanciulle che lui, in seguito, a volte colloca in posizioni politiche di rilievo?
Va bene che i talenti sono sempre inegualmente distribuiti, che per un educatore sono sempre pochi, ma qui la natura ha veramente esagerato: a chi tutto e a chi niente; a chi ha é stato dato, e a chi non ha é stato tolto anche quello che ha! Qui i casi sono due o fare causa a Nostro Signore, per l'iniqua distribuzione dei talenti, o fare causa a coloro che danno fiducia al bipede, ritenendolo in condizione di adempiere in modo positivo a tutti i compiti che il corpo elettorale gli ha strutturalmente affidato. Come può essere possibile far convivere, ed incrociare, l'impegno per il bene comune con quello per il successo delle proprie aziende, con quello per evitare di andare davanti ai giudici, con quello che sceglie, usa e getta le primizie delle giovani donne attratte dalla sua spropositata ricchezza? Qui il Signore non c'entra per niente! Lui ha gia fatto sapere che i ricchi epuloni hanno gia il sito prenotato nella Geenna, per cui la “dentiera sorridente” fa bene a gozzovigliare finché può, perché, dopo, la musica gli cambierà radicalmente.
Qui i veri imputati sono gli elettori, colpevoli di rincoglionimento aggravato e continuato, di ingenuità, di dabbenaggine, di opacità psichica, di razionalità distrofica. Gia era assurdo pensare di affidare l’interesse pubblico a chi aveva enormi interessi privati, ed di quell'informazione che ha il potere di rincoglionire il prossimo,
Come ignorare, in aggiunta, le pendenze giudiziarie di uno che, in poco tempo, ha accumulato tanto sterco del demonio da far concorrenza al Creso di buona memoria, che faceva diventare oro tutto quello che toccava? E come faceva, il vicario temporaneo di mammona in quel di Arcore, durante il suo pio esercizio notturno, a pensare contemporaneamente a quello che bisognava fare per risolvere i problemi di un Paese torturato dalla disoccupazione, dall'impoverimento di coloro che erano gia poveri, dalla precarietà dei posti di lavoro che impedisce ai giovani di progettare nel proprio futuro una famiglia, dei figli, una vita dignitosa?
Qui gli elettori sono i primi colpevoli, e l'unica consolazione é quella che saranno loro stessi a pagare i frutti della loro alienazione, purtroppo assieme ai non colpevoli.Un discorso a parte va poi fatto per S.R.Chiesa, che continua a vedere nel predetto bipede il garante del rispetto dei valori non negoziabili. Non é vero che i valori della difesa della vita, della famiglia, della persona non siano negoziabili. Sono negoziabili, sono stati negoziati, sono stati svenduti dalla gerarchia per il ricchissimo e variatissimo piatto di lenticchie costituito da tutti quei privilegi, 8x1000, esenzioni, contributi e finanziamenti che la chiesa ha acquisito grazie al sostegno concesso a colui che ha introdotto l'etica e l'amore nella politica del Paese!
"Caro fratello Berlusca, l'importante é che tu dichiari, ripeta, ribadisca, che tutti i tuoi pensieri, e tutte le tue azioni, sono finalizzate alla tutela dei valori cristiani. Poi, puoi fare tutto quello che vuoi, compreso il puttaniere, al fine di proteggere i ricchi epuloni che girano in SUV ed hanno la barca a Portofino. Resta sottinteso che il flusso di sesterzi, privilegi, esenzioni, che passa dalle tasche dei cittadini italiani per arrivare ai sacri forzieri, debba continuare per l'eternità. Col nostro granitico silenzio non ti mancherà né il nostro sostegno, né la nostra benedizione!".
Questo l'evangelico messaggio per il cavaliere da parte della gerarchia, da parte di coloro che avrebbero il compito di essere la guardia della città, da parte di coloro che dovrebbero essere i custodi di quella Parola di Dio che dice che se uno vede il male e non lo denuncia, ebbene lui stesso verrà caricato dello stesso peccato.
Cara gerarchia, ecco, nel tuo futuro, il grave imbarazzo per i custodi-gestori della Geenna, che dovranno smistare tutti coloro che sono stati zitti, e quindi conniventi, nei vari settori destinati ad intrattenere, non proprio piacevolmente, i corruttori, gli evasori fiscali, i puttanieri, tutti coloro che hanno bestemmiato l'orfano, la vedova e lo straniero per servire fedelmente sua santità sire mammona. Tu continua a stare zitta, in modo che il macigno del tuo silenzio continui a schiacciare i non garantiti, a sputanare sia il nostro Paese che il cristianesimo che sarebbe ivi radicato, a confermare nel loro rincoglionimento gli elettori del ricco epulone, accreditato come difensore dei valori cristiani.
Le vipere ed i sepolcri imbiancati ti faranno causa per diffamazione, e non riuscirà a salvarti dall'Ira neppure Ghedini, l'aspide più emerito fra i difensori della menzogna contro la Verità.
Mario Mariotti


Sabato 05 Marzo,2011 Ore: 15:01
 
 
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