- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (261) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org I silenzi di Bagnasco,di Vittorio Coletti

I silenzi di Bagnasco

di Vittorio Coletti

[ pubblicato su le Repubblica/Il Lavoro, edizione Liguria, p. I e XIII]

Ho letto un paio di volte il “Discorso di fine anno” del cardinal Bagnasco. Siccome, in questi giorni, per ragioni professionali, studio testi dei grandi predicatori della Chiesa italiana (tipo s. Bernardino o s. Alfonso), la prima cosa che mi ha colpito è che il discorso di Bagnasco  nella chiesa del Gesù  non ha nulla della predica, né antica né moderna. Non ne ha né il linguaggio né la struttura. E' il discorso di un politico cattolico, accorto, informato, mite. Di religioso non c'è quasi niente, salvo qualche genuflessione verbale di routine. Temi e  stile sono quelli del messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica.

Il mondo e noi, l'Italia e Genova, e viceversa. Il tutto in costante equilibrio tra opposte opzioni e valutazioni, perché la via diritta, per Bagnasco, è quella di mezzo. Genova ha una nuova aspirazione turistica e culturale? Non dimentichi però l'antica vocazione industriale e portuale e comunque non trascuri “i poli di alta professionalità”. Contenti tutti. Insomma, nessun messaggio forte e chiaro, eccetto, forse, quello sull'”etica della vita”, la cui affermazione netta serve però solo a far capire che tutto il resto, dall'”etica sociale” ai comportamenti individuali, dalla giusta mercede al falso in tribunale e in bilancio alle minorenni alle bestemmie, è negoziabile. Del resto, ricorda rassegnato S.E., “la perfezione non è di questo mondo”.

Si avverte un' elegante  ritrosia a parlare chiaro, come pure raccomanda il Vangelo; traspare una meticolosa cura nell’ evitare domande indiscrete (perché questa grande crisi? come mai colpisce così diversamente le persone? i giovani e i vecchi, i ricchi e i poveri?). Bagnasco sembra voler stare sopra le opposte valutazioni sulla situazione italiana e  non si accorge che non prendere posizione tra due contendenti, uno forte che picchia e l'altro debole che si difende, significa mettersi dalla parte del prepotente. Solo su un punto il cardinale è davvero chiaro e perentorio e ci torna su più volte: la famiglia, la sua centralità sociale e morale, il suo ruolo insostituibile, l'esemplarità del suo paradigma affettivo. Ma  qui, nel punto apparentemente più spirituale del suo discorso, S.E. rivela un'altra caratteristica sconcertante del moderno uomo di chiesa: il materialismo. Bagnasco si interroga sulle difficoltà che incontra oggi, per formarsi,  la famiglia,  e le imputa  alla difficile situazione economica e lavorativa dei giovani, impossibilitati a sposarsi dalla scarsezza o dalla precarietà del reddito. Tutti d'accordo? Ne siamo sicuri? Come mai in passato la gente metteva su famiglia persino in tempo di guerra e in genere in condizioni economiche assai più povere e precarie di quelle di oggi?

 Il fatto è che l'economia non spiega tutto e un cardinale non dovrebbe ignorarlo. Ai giovani di oggi manca la speranza sociale, che non è misurata né garantita dal reddito, ma dalla fiducia nella comunità in cui si vive. Perché si fanno più figli ovunque, in Europa, che in Italia?  La speranza sociale non c'è più,  perché il male non è, come S.E. sostiene, forse per non guardarlo sino in fondo, una “voluttà” nefasta di quattro malmostosi che lo vedono dappertutto nel nostro Paese, ma è la condizione dominante di una società in cui vince il peggiore, il più volgare, il più violento, il più disonesto. Basti pensare che persino un amorale di professione, indiziato di gravi reati, va a cena con i cardinali, che se la ridono un sacco. Avete visto come si è divertito Bertone?  

E'  ben strano che un sottile porporato dimentichi che, più dell'economia (florida o languente), i comportamenti sociali (tra cui la vocazione alla famiglia) risentono dei modelli etici diffusi. Sembra più marxista dei comunisti il cardinal Bagnasco. Non è che l'economia non conti, sia chiaro. Ma non è determinante quanto lo è la fiducia nella società cui si appartiene. A pensarci bene, però, è più comodo dar la colpa della crisi dei valori a quella dei soldi,  che spiegare la crisi dei soldi con quella dei valori, dalla giustizia all'eguaglianza alla libertà.

Quando si scriverà  la storia dell'Italia berlusconiana il collateralismo della Chiesa cattolica apparirà simile a quello che essa  garantì al fascismo. Non meno colpevole. Oggi è solo, per essa, meglio. Ottiene di più con meno. Le basta tacere, omettere. Pensate cosa succederebbe se la Chiesa italiana parlasse, dicesse quello che vede e che sa. Non basterebbe il celodurismo di Bossi, assai malmesso di suo, a tenere su il Vecchio Malefico, neppure un'ora. Questa la realtà che Bagnasco ha svelato nella parte più importante e da meditare del suo discorso: quella in cui (di cui) ha taciuto.



Giovedì 13 Gennaio,2011 Ore: 10:31
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Politica

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info