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www.ildialogo.org Una storia vecchia come il mondo,di Sergio Grande

Una storia vecchia come il mondo

di Sergio Grande

Agenti provocatori all'opera durante gli scontri del 14 dicembre a Roma


Roma, 14 dicembre 2010, polizziotto provocatore?

Roma, 14 dicembre 2010, polizziotto provocatore?

Roma, 14 dicembre 2010, polizziotto provocatore?

Roma, 14 dicembre 2010, polizziotto provocatore?

Roma, 14 dicembre 2010, polizziotto provocatore?

Roma, 14 dicembre 2010, polizziotto provocatore?

"E' sempre lì, nelle zone calde degli scontri nel cuore di Roma. Di volta in volta brandisce una pala, lancia un bidone, tiene nella mano sinistra le manette. Nel corso della giornata di guerriglia è praticamente ovunque e lo si può riconoscere anche grazie al guanto rosso nella mano destra. Partecipa agli scontri in maniera attiva. E nella sequenza dell'aggressione al finanziere (quello che tira fuori la pistola) è sempre lì, ma questa volta con un manganello che sembra d'ordinanza. Giacca marrone, volto incappucciato e sciarpa bianca. Ma è un giallo: infiltrato o dimostrante?. Forse le forze dell'ordine dovrebbero dare qualche chiarimento in merito".
Così scrive il quotidiano La Repubblica on-line del 14 dicembre 2010 presentando un servizio fotografico di cui riproduciamo alcune immagini. E' una storia vecchia come il mondo. In termine tecnico si chiamano "false flag", operazioni violente messe in atto da agenti provocatori con l'obbiettivo di addossarli alla parte politica che si vuole colpire e criminalizzare. L'ex presidente della repubblica Cossiga ne era uno specialista e lo dichiarò apertamente ma non c'era bisogno delle sue dichiarazioni per sapere di tale attività.
La ripetitività del male è disarmante, ma è una costante della vita sociale. Per questo la storia è fondamentale ed un popolo che non ha memoria della propria storia è costretta a riviverla e a subire come sta avvenendo oggi nel nostro paese.
Ciò che è successo ieri a Roma rientra in questa ripetitività del male con agenti provocatori infiltrati nelle pacifiche manifestazioni degli studenti per creare disordini, violenze, incendi e quant'altro poteva servire per invocare l'intervento duro della polizia e far scattare la paura ed il ricorso ad iniziative straordinarie di ordine pubblico. Una storia già vista più volte nel cosro degli ultime 50 anni e anche prima.
Del resto la definizione di "blak blok" (blocco nero) dice in modo chiaro chi sono le persone che ieri hanno messo a ferro e fuoco il centro di Roma a pochi passi dal Parlamento. "Blocco nero" è come dire "blocco fascista", persone militarmente organizzate e preparate con un addestramento che solo una struttura militare è in grado di dare.
Può cadere dunque nella trappola solo chi ha la memoria corta e non ha mai letto un libro di storia.
Ma per fortuna c'è chi ricorda e non siamo solo noi.

Sergio Grande



Mercoledì 15 Dicembre,2010 Ore: 14:36
 
 
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