- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (207) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Un documento di comunisti napoletani,

Il dibattito nell'area comunista
Un documento di comunisti napoletani

UN DOCUMENTO POLITICO DEI COMUNISTI DA NAPOLI

La recente prova elettorale che ha sperimentato la Federazione della Sinistra si è conclusa con un risultato deludente che rischia di portare alla definitiva implosione l'alleanza a partire dal PRC. Le cause di questo esito negativo investono l'essenza stessa della collocazione di queste forze nel panorama politico del nostro paese. Esse in tutti questi anni hanno partecipato ai governi locali e nazionali, in maniera del tutto subalterna alle politiche liberiste imposte dai poteri forti, nazionali ed europei. Queste politiche hanno determinato un gigantesco trasferimento di capitali dal reddito da lavoro dipendente alla rendita finanziaria e speculativa aggravando la condizione economica e sociale delle classi lavoratrici e popolari. In questo contesto è venuto avanti un processo di destrutturazione dell'insieme di diritti conquistati da anni di lotta politica e sociale dalle classi lavoratrici, fino a mettere, oggi, in discussione la stessa Carta Costituzionale.

La sciagurata "politica del minor danno", che le socialdemocrazie europee attuarono dopo la caduta del Muro, ha comportato, ed in certo qual modo giustificato, la subalternità di queste forze al capitalismo e alla sua natura criminale (guerre, negazione dei diritti, ecc.). Tutto ciò, di per se già negativo, ha partorito quel crescente clima di sfiducia e qualunquismo che sfocia nel "tanto non cambia nulla" o nel "tanto sono tutti uguali". Noi intendiamo contrastare questo modo di pensare alimentato dalle classi padronali che ci vogliono distanti dalla politica e menti non pensanti, in modo da far passare con maggiore facilità l'idea di quel pensiero unico che indica il capitale come "unico" e "buono" strumento per il raggiungimento di un mondo migliore.

Le forze che compongono la F.d.S., al pari delle altre del centrosinistra, non hanno più credibilità presso le masse lavoratrici e popolari, così come presso i giovani ed il mondo culturale, proprio per i comportamenti incoerenti dimostrati nel corso di questo collaborazionismo derivante dalla "politica del minor danno", dalla complicità con le forze sindacali che hanno svenduto salari e diritti fino alla partecipazione alle missioni di guerra. Tanto per fare un esempio concreto - il quale ci mostra concretamente come la tanto sbandierata discontinuità culturale e politica sia solo una formula di rito usata a sproposito - vogliamo riferire della incredibile partecipazione alla lottizzazione delle nomine nelle aziende partecipate del Comune di Napoli a cui ha, di nuovo, partecipato la FdS.

Riteniamo, dunque, avviare una profonda e coraggiosa autocritica per smetterla con le ambiguità e con le alleanze che camuffano l'endemica subalternità al centrosinistra. Una possibile ripresa elettorale ottenuta, se mai avvenisse, in tal modo aggraverebbe ulteriormente la speranza di una ripresa strategica dell'idea socialista, sia dal punto di vista politico che culturale.

Oggi è necessario mettere in campo una capacità di elaborazione per rispondere con una proposta sistemica alle condizioni inaccettabili che il capitalismo iperliberista ed oramai pienamente mondializzato propone sull'intero continente europeo, a partire dalla immediata gestione pubblica dei settori strategici e primari: dalle banche alle fonti energetiche ed idriche, dalla scuola alla ricerca, dalle reti di comunicazione reali a quelle elettroniche, fino alla sanità.

E' necessario denunciare con forza la natura di classe delle manovre "correttive" che vengono proposte nei diversi paesi europei da parte dei governi, siano essi di destra che di sinistra, mai così uniti al servizio dei poteri forti e delle borghesie nel colpire criminosamente le già difficili condizioni delle masse del proletariato, in particolare nelle aree meno forti.

E' da tale denuncia che bisogna avanzare un'ampia piattaforma di classe di respiro europeo che, a partire dal nostro paese, rivendichi il recupero di tutti i diritti violati, abbatta le precarietà, fermi le privatizzazioni, dia certezze alle future generazioni.

Una piattaforma che deve proporre in primis il recupero di risorse finanziarie attraverso:

1) eliminazione degli stanziamenti per gli armamenti e le missioni di guerra;

2) reale e veritiero recupero dell'evasione fiscale;

3) abbattimento dei costi della politica;

4) lotta alla corruzione dilagante, mafiosa e non, vera fonte del lievitamento dei costi;

5) Moralizzare gli stipendi dei manager ed annullare i privilegi legati ad essi.

Tutto questo per destinare risorse allo stato sociale, al diritto allo studio, alla ricerca, allo sviluppo produttivo sostenibile, al risanamento dei settori ambientali, allo sviluppo e qualificazione dalle fonti energetiche alternative al nucleare ed ai combustibili fossili.

Una piattaforma di questo tipo, dentro una precisa visione di classe, richiede una lotta puntuale e permanente nei luoghi di lavoro, di studio, nei territori, attraverso azioni articolate e generali su tutti i terreni dell'azione sociale e politica. In tal modo essa diventa un significativo ostacolo al processo eversivo in atto nel nostro paese da parte della destra piduista e della Lega razzista ed antimeridionale che, attraverso la cosiddetta "riforma costituzionale" (di cui la Bozza Violante è parte integrante), sta smantellando tutti i diritti acquisiti con la guerra partigiana di Liberazione e le lotte politiche e sindacali del XX secolo.

La messa in campo di tale piattaforma e delle lotte ad essa legate richiede la ri-costruzione di una forza politica in grado di mettere in campo una strumentazione teorica ed organizzativa autonoma ed indipendente.

Tale forza non può, a nostro avviso, che essere Comunista. Naturalmente questo nostro fermo richiamo all'idea/forza del Comunismo non ha nulla di formale o di rituale. Siamo pienamente consapevoli che una soggettività comunista agente debba vantare non solo un ancoraggio teorico ma, soprattutto, una corretta interpretazione della realtà sociale sperimentando tutte le possibili modalità di relazione con il blocco sociale. Una prassi la quale deve tenere conto delle radicali trasformazioni/ristrutturazioni avvenute anche a seguito dell'iniziativa capitalistica le quali hanno sconvolto l'identità e i caratteri costitutivi della vecchia composizione di classe.

Riprendere la discussione, riprendere l'iniziativa:

A dispetto della drammatica situazione in cui oggi versano tutte le forze che al comunismo si richiamano anche per le specifiche responsabilità sulla crisi della sinistra e nell'avvenuta dispersione di un patrimonio politico e militante di tutto rispetto.

I compagni e le strutture politiche che firmano questa nota vogliono sollecitare (dentro e fuori gli attuali contenitori politici ma anche nei movimenti di lotta) una discussione, non più rinviabile, circa la necessità di avviare una controtendenza organizzata al rovinoso corso politico in atto. Una discussione fatta con parole semplici, comprensibili e coerenti, che permetta a tutti di inquadrare la deriva verso la quale la classe lavoratrice sta precipitando. Una discussione che consenta a tutte/i di dire la propria, tenendo ben presente che i nostri valori e le nostre idee, non possono prescindere dal collocare le lavoratrici, i lavoratori e tutte le classi deboli al centro di tutte le elaborazioni critiche e programmatiche, prescindendo dalle compatibilità economiche o dalle facili e superficiali mediazioni al ribasso.

L'incidere dei fattori di crisi finanziaria ed economica, l'accentuarsi della competizione globale interimperialistica e l'icrudimento dell'offensiva capitalistica su larga scala ci segnalano l'importanza di lavorare collettivamente alla messa in campo di una soggettività comunista (..di un Partito) autorevole e con uno sguardo rivolto a quelle aree del mondo (l'America Latina in primis..) dove la tensione al cambiamento si intreccia con le elaborazioni teoriche e pratiche del Socialismo del XXI° Secolo.

Proprio sulla base di una chiara impostazione non genericamente alternativa al capitalismo e della relativa impostazione programmatica di opposizione ampiamente condivisa sarà possibile la costruzione dello strumento partito, senza le degenerazioni che, specie in Italia, abbiamo conosciuto, capace di esaltare il meglio della democrazia interna e dei contributi singoli e collettivi.

I comunisti in questo momento devono ricostruire la propria organizzazione di classe insediando le cellule operative in tutti i luoghi di lavoro per vigilare e contrastare l'offensiva padronale e dei sindacati complici.

Una forza dunque capace anche, come insegna la storia dei comunisti, di innescare processi unitari, senza settarismi, ma anche senza quella subalternità la quale, da tempo, è divenuta un autentico piano inclinato dove i comunisti e l'antagonismo hanno perso i loro tratti distintivi a vantaggio di una collaborazione tra le classi e non, invece, al servizio degli interessi dei settori popolari e della irrinunciabile trasformazione sociale.

Con questa breve e, volutamente, schematica Nota vogliamo auspicare l'apertura di un sereno e franco dibattito che possa trovare un primo momento di confronto pubblico in un Incontro da tenere a Napoli nella seconda metà del mese di Settembre.

Potete contattarci ai seguenti numeri telefonici:

Renato:3465234788 Michele:3297856389 Franco:3357625742
mailto:comunisti.napoli@gmail.com

L'Ernesto Area del PRC coordinamento provinciale Napoli

SinistraComunista Area del Prc coordinamento provinciale Napoli

Rete dei Comunisti

Comunisti Sinistra Popolare

Circolo PRC Ponticelli

Girolamo De Fazio - Ansaldo Napoli


Marted́ 20 Luglio,2010 Ore: 10:58
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Politica

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info