- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (231) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Genova, capitale dei diritti, città dell’intrigo,di Paolo Farinella

Genova, capitale dei diritti, città dell’intrigo

di Paolo Farinella

[pubblicato su la Repubblica/Il Lavoro (locale) domenica 27 giungo 2010, p. XVII con il titolo: «La grande città della cultura e la piccola politica dello scambio»]
Genova si fa strada e alla grande. Dal 15 al 22 luglio prende vita la III edizione della settimana dei diritti, consacrando la nostra città a capitale internazionale di diritti, senza aggettivi e senza complementi di specificazione, perché i diritti sono semplicemente diritti e sono di tutti. E’ merito dell’amministrazione di Marta Vincenzi a cui va dato atto di avere saputo scegliere nella persona di Nando Dalla Chiesa la persona giusta al posto giusto, anche se le camarille interne gli hanno sottratto la cultura. Spesso sono critico con le scelte della Giunta, ma questa volta, tanto di cappello e sinceramente. Sono anche rimasto sorpreso di essere stato inserito, all’ultimo momento, per dare il mio contributo, sabato 18 luglio a Palazzo Tursi per la presentazione dell’ultimo mio libro «Il Padre che fu madre», una rilettura moderna della parabola del Figliol Prodigo» che mi piace presentare come «Diritto alla Misericordia», in un tempo in cui nella Chiesa vigono quasi sempre e solo «divieti».
Nella settimana ravviso una lacuna: manca «il diritto all’acqua» per la cui difesa in Italia si sono raccolte un milione e 200 mila firme, a Genova quarantamila, per chiedere un referendum affinché l’acqua torni pubblica ora e per sempre. Sarebbe stato un bel riconoscimento «internazionale» perché l’acqua è già, ma sarà ancora di più l’oggetto e la causa di guerre fratricide se non si torna in tempo a toglierla dalla mani rapaci dei privati che sapranno diffondere solo siccità e deserto arido. Prenoto «il diritto all’acqua» per la IV edizione del 2011, l’anno del referendum se la corrotta politica non lo farà fallire anche facendo cadere il governo perché gli appetiti sono ingenti.
Qualcosa però stona in questa epopea dei diritti. Leggo su la Repubblica/Il Lavoro dell’11 luglio, p. IX che l’Idv di Di Pietro (vulgo: la bella lavanderina Marylin Fusco) abbia decretato lunga vita a Marta Vincenzi fino al 2017, e non si capisce perché non fino al 5018. Poi vedo il sottotitolo e capisco io, tardo di politichese: «In cambio otterranno la Provincia». Buona notte, presidente Repetto, ucciso nel letto provinciale ancora in vita e senza segni di morte imminente. Ecco un modo genuino di riconoscere e rispettare il diritto dei cittadini di scegliersi il sindaco, magari con magnifiche primarie con la partecipazione dei «migliori». La bella signora con una carriera vertiginosa per esclusivi meriti e qualità personali, si lancia alto e pone la condizione: «un progetto alto, chiaro, ricco di contenuti». Per ora si conosce solo il ricco contenuto, cioè la Provincia, che è bottino certo, il resto sono parole a vanvera con cui si vuole prendere in giro l’intelligenza ordinaria della gente. Sono stupito come la giovane Fusco, di bianco vestita, a scuola privata di Palladini, abbia imparato presto l’arte dell’inciucio in nome dell’Italia dei Valori.
A Roma e in tutta Italia, Berlusconi, cadavere inanimato della P2, P3 e massoneria clerico-fascista, continua a governare per corruzione dilagante e devastante in nome e per conto della santa delinquenza organizzata; il Pd «studia» in attesa del 30 febbraio; il Vaticano frequenta le cene «da Sora Vespa» per puntellare il cadente Berlusconi, corrotto, corruttore, evasore, eversivo, puttaniere, spergiuro: insomma quanto di più etico si possa immaginare per la morale e la religione, Per non essere da meno, a Genova, la dama bianca Marylin si pappa la Provincia e garantisce il secondo mandato alla Vincenzi, con due anni di anticipo sulle elezioni. Il coordinatore  provinciale, Francesco De Simone dipietrino della prima ora, rassicura con oracolo cumano: «Noi non vogliamo poltrone, vogliamo il cambiamento»: appunto il cambio di posto. Questo accade alla vigilia, figuriamoci cosa sarebbe successo durante la settimana dei diritti, a Genova, innocua capitale di indecenza scostituzionale.
Paolo Farinella, prete
Parrocchia S. Torpete - Genova


Martedì 20 Luglio,2010 Ore: 10:56
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Politica

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info