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www.ildialogo.org La Parola e Internet,di Mario Mariotti

La Parola e Internet

di Mario Mariotti

Quando vado a messa, nella cittadina in cui vivo la chiesa e piena, e, al momento della comunione, la stragrande maggioranza dei presenti si mette in fila per dare retta a quello che ci dice il Signore; "fate questo in memoria di me". Siccome Gesù, prima, aveva detto: "Mi faccio pane per voi", io mi preoccupo. Se ognuno di questi che fa la comunione si mette a fare di se stesso "pane per gli altri", e per pane intendo il necessario e la gioia, ecco che si corre il rischio che nella mia chiesa, e di riflesso nella mia cittadina, scoppi nientemeno che il comunismo! Tutti si mettono ad amare e condividere, si appianano le differenze fra i ricchi e i poveri, ognuno, se ricco, condivide il suo capitale, e se é povero, riceve quello che gli é necessario: qui il socialismo viene scelto in libertà e praticato con amore! Non mi sento tranquillo: riporto il mio SUV in garage, cosi non do nell'occhio, e mi informo su come fare a portare i miei capitali all'estero, al sicuro. Fra l'altro, quell’anima pia che ci governa ha avuto una mistica illuminazione il budda di Arcore, quando farò rientrare i miei capitali mi tasserà solo del 5%, se li tengo in Italia devo pagare più del 30%, ecco una bellissima e più che opportuna incitazione a delinquere, pardon, ad evadere .... Tutto quanto scritto fino a qui per quanto riguarda la sfera religiosa.
Adesso passo alla sfera laica. Quando sento dire che centinaia di milioni, se non addirittura un miliardo di persone, navigano beatamente in Internet, e si scambiano notizie, e vengono a conoscenza degli eventi che la TV e la stampa allineata al potere tengono nascosti, ed é quindi possibile conoscere, e quindi capire, e quindi organizzarsi per agire, mi viene da pensare che i miei privilegi, i privilegi dei garantiti del Pianeta, siano esposti a grave rischio.
Le ingiustizie, le violenze, le mistificazioni, l'alienazione possono sussistere se la gente viene tenuta all'oscuro, se viene tenuta in condizione di non conoscere, di non capire, di non organizzarsi per agire. Internet, provvidenzialmente, é una preziosissima occasione di liberazione degli oppressi, e diventa, per me, anche più pericolosa dell'istigazione al socialismo operata dal sacramento della Comunione nella messa domenicale. Se tutti comunicano con tutti, quello che voglio tenere nascosto viene gridato dai tetti: addio i miei paradisi fiscali, e povero il mio SUV: la mia carriera di evasore fiscale dalle radici cristiane sta volgendo al termine ....
Purtroppo, cari lettori, vi devo dire che le due precedenti realtà, potenziali incubi per chi si nutre dell'ignoranza e dell'alienazione dei fratelli, di fatto rimangono incubi solo potenziali, solo virtuali: il comunismo, nella mia cittadina e dintorni, non esplode; i proletari di tutto il mondo, nonostante Internet, non pensano affatto ad unirsi, ma piuttosto a diventare come coloro che, dal tempo degli Assiri, li fottono, con tanto di benedizioni ultraterrene .... A questo punto, pero, per non essere troppo pessimista, voglio dire che, fra le due precedenti realtà, cristianesimo storico e Internet, bisogna fare delle distinzioni. Le potenzialità di liberazione del messaggio del Signore sono quasi 20 secoli che vengono eluse, snaturate, nascoste, soffocate; e qui c'e poco da sperare. Se Benedetto benedice Berlusca, e lo benedice non perché é seguace di Budda, ma perché foraggia la casta sacerdotale, e quindi lui stesso, di benefici e prebende, (l'ultima é l'aumento degli stipendi agli insegnanti di religione, e solo a loro), carissimi, come direbbe San Paolo ai dentisti, lasciate ogni speranza o voi che entrate .... Internet é più giovane, c'é da poco tempo.
Dato che i tempi per la conversione del prossimo sono lunghissimi, quasi geologici, per il nuovo strumento ci sono ancora molte speranze. Ma anche per lui i pericoli sussistono, e sono tanti! Sarà perché il ritmo del vivere all'americana di oggi, ostaggio della competizione e della precarietà, non lascia quasi più spazio alla riflessione; sarà perché l'informazione televisiva pontifica ininterrottamente a favore di Mammona, per cui l'unica etica che trionfa e quella dell'accumulo, del potere, del successo, della visibilità; sarà perché la nostra psiche subisce un tale bombardamento di notizie, di messaggi, di stimoli e di proposte, che l'una scaccia l'altra prima che si abbia il tempo di valutare e decidere; sarà perché la nostra conformazione naturale vede la parte del cervello preposta alla compassione, alla solidarietà, alla condivisione, alla razionalità, irrorata dall'arteria glutea, per cui, se ci mettiamo seduti a difendere i nostri diritti acquisiti, cioè i nostri privilegi, addio alla solidarietà, alla razionalità, all'etica del fare agli altri ciò che si vorrebbe ricevere da loro; sarà perché, sempre nella nostra conformazione naturale, come siamo egoisti siamo anche religiosi, e per paura della morte e delle disgrazie preferiamo tenerci buono Dio piuttosto che regolarci con giustizia nei rapporti col prossimo, dato che adorazione, ringraziamento e preghiera incidono sul nostro conto corrente molto meno di quanto inciderebbe un rapporto pulito con i nostri fratelli; sarà infine perché il nostro Creatore si e sbagliato, e ci ha fatti molto pia inclini all'arraffare, allo strumentalizzare, al voler prevalere, piuttosto che al condividere, al cooperare, all’impegnarci per il bene comune, ma per tutti questi motivi si vede che anche Internet é a rischio, e tutti i precedenti pericoli potrebbero fargli fare la fine che la casta sacerdotale ha fatto fare al Signore nato per la liberazione dell'uomo, laico e compagno, ma trasformato, Egli stesso, in religione, e usato per alienare, opprimere e sfruttare coloro che Egli era venuto a liberare. Io non so come andrà a finire la partita.
Sono anni, secoli, millenni che la Parola viene "mandata", "missa" nella messa, ed Essa da i frutti opposti a quelli per cui viene mandata. Le radici cristiane non hanno impedito, se non anche favorito, ieri Auschwitz e oggi l'olocausto della grande favela del Sud. Internet è uno strumento dalle potenzialità enormi, connette tutti con tutti, mette in condizione di sapere, di capire, di organizzarsi per agire, ma nel mondo non ci sono mai state tante differenze cosi blasfeme fra le condizioni dei ricchi e quelle dei poveri. Forse l'eccesso di informazione ci fa sentire impotenti di fronte all'enormità dei problemi; forse la nostra contaminazione é gia cosi profonda ché la compassione per la sofferenza e l'ingiustizia universali non riesce più a farsi strada in noi e a determinarci a resistere e ad impegnarci per un mondo giusto e solidale; forse il profondo di noi stessi, luogo in cui riflettere per elaborare un progetto di liberazione, é gia stato soffocato da tutto il liquame che il Tempio e l’Impero vi hanno cacciato dentro...Questo il difetto più grande, il negativo dei negativi: la mancanza di progetto.
Non riusciamo pin a vedere che la Parola é laica, che l'etica del fare agli altri ciò che vorremmo ricevere da loro é la vera dimensione evangelica, che il "vivere meglio" sfruttando gli altri e la natura, va sostituito dal “vivere bene” nell’uguaglianza, nella solidarietà, nella condivisione. Cultura del necessario ed economia di comunione sono il futuro, altrimenti non avremo futuro. Riusciremo a recuperare questa Verità, che abbiamo sotto agli occhi ma che continuiamo ad eludere, perché dovremmo cacciare il nostro io da noi stessi, ed aprirci alla compassione per la miseria universale?
Mario Mariotti


Domenica 11 Aprile,2010 Ore: 10:08
 
 
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