[pubblicato su la Repubblica/Il Lavoro (locale) domenica 04 aprile 2010, p. XVcon il titolo: «Liguria ultimo baluardo. Tursi la prossima trincea»

Oggi per i cristiani è Pasqua di risurrezione. Prendiamo atto che l’Italia resta nella passione, venduta e comprata a prezzo di svendita. Magra consolazione se in Liguria il partito dell’amore a pagamento e la lega dell’apocalisse non abbiano sfondato come nelle altre regioni del nord. Un motivo c’è: Genova, Medaglia d’oro della Resistenza, non si tocca. Si vedrà cosa saprà fare ora Burlando con la corte dei miracoli che si ritrova: o fa il miracolo o prepara la fine anche per il Comune, fra due anni; in vista del rinnovo comunale, la destra è già partita da tempo e speriamo che Marta Vincenzi si dia una mossa solenne e inizi la corsa contro il tempo. Non si tratta di destini personali, ma della sorte di Genova. Due fatti sono chiari come il sole: in Lombardia è stato eletto Bossi-figlio, figlio d’arte di cotanto padre per esclusivi meriti personali; in Liguria il nipote di Scajola ha razziato voti e per l’Italia dei Valori ascende la fidanzata del coordinatore regionale, Palladini. Due esempi del «governo del fare gli affari suoi», anzi di famiglia e uno di «moralità della decenza». In tempo di crisi, i moralizzatori della Roma ladrona e clientelare e i paladini (sic!) dell’etica pubblica, senza alcuna ombra di nepotismo, sistemano figli, nipoti, parenti, fidanzate, amanti e portaborse ipotecando così anche il futuro. Credo che si debba vietare per legge la candidatura di parenti di parlamentari e di chi ha cariche di pubbliche di qualsiasi natura. Cosa dice la Lega?

Ritengo che queste elezioni siano «moralmente» invalide e giuridicamente illecite perché si sono svolte ad armi impari e fuori tema. Nell’ultima settimana il proprietario e amministratore unico del caravanserraglio del popolo delle illibertà e delle illegalità ha spadroneggiato nelle tv (sei comparse in un giorno), sui giornali e tv locali e ha imposto il suo nome sui manifesti dei candidati locali. La notte si sabato il suo partito ha invaso Genova di manifesti illegali: quale il padre tali i figli. Chi li ha votati da adesso in poi devono tacere di fronte ai furti di Stato e ad ogni forma di corruzione. Berluskòniev ha avuto una batosta personale e come partito perché è sceso di parecchio, ma è bravo a rimescolare nel torbido e si annetterà tutta la vittoria: non è forse «il migliore presidente del mondo?», anzi, dell’universo? Bisogna proibire per legge anche la partecipazione di deputati, senatori e membri del governo alle campagne elettorali locali perché impediscono ai cittadini di formarsi una opinione su persone e programmi.

I vescovi e il Vaticano hanno vinto una battaglia di Pirro, ma hanno perso credibilità un po’ ovunque per la loro ingerenza in modo particolare nel Lazio e perché hanno dovuto correggersi subito, segno di una divisione  non componibile all’interno dell’episcopato. L’espresso appoggio a «questa» destra, rèlega l’attuale gerarchia cattolica tra i complici dell’illegalità istituzionalizzata, tra i sostenitori dell’immoralità pubblica e tra i supporters della corruzione che trova nel presidente del consiglio attuale, il profeta maggiore e il sacerdote sommo indiscusso. La Bonino non è stata eletta, l’aborto non diventa più strage «bonina» di Stato, ma si dà mano libera e benedizione solenne all’omicidio delle Istituzioni, all’assassinio della Democrazia e allo stupro della Costituzione, al degrado certificato della Nazione. Vaticano e Lega è la nuova accoppiata e se ne vedono le prime avvisaglie. Quella che fu la massa pagana della dc di un tempo ora è diventato il magma egoista e sincretista, ateo e devoto, xenòfobo e blasfemo della lega che alimenta istinti primitivi, aizzando paure insieme a sconnessioni grammaticali. Contenti loro! Noi non ci illudiamo, ma nemmeno cediamo di un millimetro la nostra netta opposizione a quanti esultano in vista della distruzione dello Stato di Diritto e delle regole della convivenza fondate sulla Costituzione. Buona Pasqua!