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www.ildialogo.org Parigi, oh cara!,di Lidia Menapace

Parigi, oh cara!

di Lidia Menapace

Colpitissima per lo scempio che ha colpito di buovo e più duramente la più amabile ed amata capitale europea, desidero mettere su carta una breve serie di considerazioni politiche in proposito, che si sommano alle numerosissime e quasi sempre giuste che ho trovato nella posta, di ritorno da un giro di dibattiti che mi ha tenuto lontana da casa.
  Ho voluto osservare come hanno reagito i personaggi politici da una parte e le popolazioni dall'altra.
Incomincio dal segretario generale delle N.U. Si è limitato ad esprimere dolore per le vittime e vicinanza alla Francia, tono umanitario. Non ha aggiunto altro, evidentemente ben sapendo di poter esere smentito da vari appartenenti alle N.U.
  Infatti subito Obama, come se non fosse membro delle N. U. é intervenuto villanamente, sorpassando nonchè le N.U. anche la sovranità della Francia e Hollande  dichiarandosi suo sostenitore e alleato nel distruggere con la forza e le armi il terrorrismo. Si tratta di una posizione irresponsabile che si somma e accresce le responsabilità di Hollande per aver fatto una politica colonialista e dissennata. Hollande è rimasto oscillante e incerto, e non è davvero un bel fatto che la Francia così colpita abbia vertici politici vaghi. E che non rifiuti Obama come alleato nella guerra per distruggere con la forza il terrorismo. A questo punto , dati i precedenti  a me pare che la prima cosa da fare sia di chiedere che Obama restituisca il  Nobel per la pace.
  Mentre temevo una brusca e generale ondata di razzismo e  furia alla Salvini (che ha dichiarato poco utili i minuti di silenzio e necessario stroncare e sradicare il terrorrismo "con la forza", cioé con la guerra), mi pare di poter osservare che invece le popolazioni così atrocemente e selvaggiamente colpite da Isis esprimono sentimenti veri seri e profondi di dolore  tristezza e disperazione,  non di vendetta o di reazione pari e opposta. Sembra che la ragione nelle teste del popolo non si sia addormentata e che resti vigile per evitare il peggio, compreso il rovesciamento a destra di tutta Europa. 
Sembra dunque che l'antifascismo resti un rimedio che ha un fondamento e che regga,  non saprei dire per quanto, nè se resisterebbe anche a un fronte di  politici che desse segnali fortemente in contrario. Speriamo che non succeda, non è proprio il momento  di lasciare che la ragione si addormenti, i mostri ci sono già, in abbondanza.  



Domenica 15 Novembre,2015 Ore: 12:29
 
 
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