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www.ildialogo.org Scuole paritarie e tasse dalla Chiesa,di Lidia Menapace

Scuole paritarie e tasse dalla Chiesa

di Lidia Menapace

Sto cercando di  capire che cosa non mi convince nella protesta dei Salesiani a proposito delle tasse: dice  il padre che, siccome le scuole pubbliche o di stato non pagano l'Ici, nemmeno quelle cattoliche (o cristiane: le scuole valdesi pagano?) debbono pagare.  Non si tratta per la verità del tipo  di scuola, ma dell'edificio in cui sono  collocate: vale comunque in generale il dettato costituzionale secondo cui la libertà di insegnamento è garantita e tutti possono metter su scuole, "purchè senza oneri per lo stato". Noto però che il governo Monti è composto dal Rettore della Bocconi, da quellò della Cattolica, da insegnanti  della Luiss, che  Monti ha studiato al Leone XIII, il famoso Liceo dei Gesuiti di Milano: siamo addirittura alle scuole private che decidono su quelle di stato e mi pare davvero troppo. Vedo  che il richiamo europeo diventa subito un dogma in caso di spesa publica o di bilancio dello stato, ma si trasforma in un giochino di prestigio, quando si parla di interessi. Penso invece che  debba  far riaprire  tutto  il capitolo,  il che si può fare, poiché -come ha detto subito Monti- "non è materia concordataria". Parlo dell'ottopermille e della sua attribuzione e distribuzione.
Ma per tornare all'Ici, le scuole pubbliche sono collocate in edifici di proprietà dei Comuni (scuola primara,  istituti magistrali,  licei classici) o forniti dalle province (istituti tecnici e professionali) e  che sarebbe davvero singolare che la Republica tassasse  edifici di sua proprietà, ma tutto è possibile dopo Tremonti. Casomai fosse così,  mi pare ovvio che bisogni levare l'Ici a nidi, scuole  per l'infanzia, scuole elementari,  licei magistrali, classici, linguistici e scientfici, alle scuole professionali. Vorrei tentare un discorso anche per gli ospedali: il seguito alla prossima puntata.


Luned́ 27 Febbraio,2012 Ore: 15:55
 
 
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