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www.ildialogo.org Disinformazione premeditata,di Lidia Menapace

Disinformazione premeditata

di Lidia Menapace

17 luglio 2011
  Dei programmi tv vedo per puro diletto solo  gialli e polizieschi, un po' di "grande  storia" e "blu notte" sempre. Per dovere e per cogliere quali siano  gli  ordini di redazione i tg, e specialmente  tg notte sulla 3. Per caso oggi domenica 17 luglio sono capitata au "Agenda del mondo", che aveva un servizio (ripetuto) sul Sudafrica e Mandela. Poichè ho appena scritto una piccola cosa per "Su la testa" per sostenere la scelta della lotta non violenta durante le manifestazioni e per mantenere e rafforzare il diritto a manifestare, mi sono fermata. Il caso non rientra nell'ambito citato, perchè il popolo sudafricano è da considerarsi occupato  da stranieri e perciò titolare del diritto  di scegliere e praticare qualsiasi forma di resitstenza per recuperare l'uso del propro territorio: tuttavia Nelson Mandela è personaggio di tale statura politica e morale, anche nella scelta dei mezzi nonviolenti nella lotta di liberazione,  che mi sono fermata. A Mandela nemmeno un'intervista, tutta la storia è raccontata da Botha, che si dichiara suo amico e grande alleato , lui  al goverbo e Mandela in galera, ma queste sono particolarità storiche, casualità. Di Mandela non si dice mai  nemmeno per sbaglio che  è  sempre stato comunista, non lo si cita nemmeno come socialista o progressista,   è solo un nazionalista che ha ragione di esserlo.
  La cosa che mi ha urtata indicibilmente è che  non si fa nessun cenno nella "ricostruzione storica" a padre Alex  Zanotelli  e agli altri  comboniani e comboniane. Si dirà che non hanno avuto la risonanza storica di Desmond Tutu, insignito del Nobel per la pace, ma sono gli unici italiani che presero parte alla vicenda. Alex Zanotelli ebbe uno scontro politico forte con il governo italiano  e sfidò al confronto  in Tv Spadolini (allora premier) che si ritirò. Inoltre ebbe difficoltà col vescovo cattolico sudafricano perchè  invece di andare a collocarsi nel palazzo vescovile, come il vescovo  gli consigliò di fare "perchè i neri rispettano le autorità che hanno potere e ricchezza", andò nella assoluta povertà di Korokocio per anni, fin che non fu rinviato in patria a "turbare la pace di qualche altro convento" come avrebbe detto un altro grande frate  servita. Mah!  


Luned́ 18 Luglio,2011 Ore: 16:09
 
 
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