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www.ildialogo.org La salvezza sta nei poveri. Sappiatelo.,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
La salvezza sta nei poveri. Sappiatelo.

di Giovanni Sarubbi

"Vogliamo migliorare la qualità di vita di tutti gli italiani". Questa una delle prime dichiarazioni del neo primo ministro Conte. Una frase apparentemente rassicurante ma in realtà falsa e ambigua. Chi, da povero o appartenente alle classi deboli della nostra società, sentendo quel “TUTTI”, può essere stato indotto a pensare che ora potrà toccare anche a lui stare meglio. E cosa avrà pensato chi è già straricco e non ha bisogno di alcun aiuto dello Stato? In quel “TUTTI” sta l’imbroglio, perché, diceva don Milani, “non si può far parti uguali fra chi è disuguale”. Qualcun altro diceva che “Finchè c’è sfruttamento, non può esistere l’eguaglianza” e il TUTTI è solo un inganno. E, viste le diseguaglianze abissali che esistono fra le classi deboli e gli ultraricchi, bisogna togliere ai ricchi per dare ai poveri, non c’è un’altra via.
Ma non è questo quello che vuole fare il “nuovo” governo che di nuovo non ha proprio nulla, visto i tanti vecchi arnesi riciclati di passati governi. Le prime parole di Di Maio, superministro del lavoro e dello sviluppo economico, sono per gli imprenditori.
“Le iniziative da affrontare subito – ha detto Di Maio - sono: via spesometro, via redditometro, via studi di settore. Gli imprenditori vanno lasciati in pace”, che tradotto in italiano corrente significa che essi devono poter continuare a fare quello che vogliono, come vogliono e senza più alcun controllo. Cioè evasione fiscale a gogò, come e più di prima con l’ulteriore regalo della Flat-Tax.
Come si dice, il buon giorno si vede dal mattino.
Lo schema di governo a me sembra molto chiaro. Ai due vicepremier, Salvini e Di Maio, spetta il ruolo di chi vende fumo alla massa di coloro che, illudendosi, li hanno votati mentre a Conte (primo ministro) e Giorgetti (sottosegretario alla presidenza del Consiglio) spetta il compito di realizzare le cose concrete del loro programma che è tutto finalizzato ai soliti “imprenditori”, quelli legati ai 5S, che ruotano attorno alla Casaleggio&associati, e quelli legati alla Lega, in particolare nel settore agricolo, cioè ancora una volta le piccole e medie industrie e aziende agricole del nord, con tanti saluti a tutti quegli allocchi meridionali che si sono lasciati illudere dalle sirene di Lega e 5Stelle. Al sud non arriverà nulla o solo poche briciole, perché il ministero per il Sud, creato per la prima volta da anni, è senza portafoglio. È il classico specchietto per le allodole. Magari faranno come ai tempi della “cassa per il mezzogiorno”, quando i finanziamenti al Sud finivano poi per tornare al nord e al sud solo le briciole.
A Salvini il ruolo di fare la faccia feroce e di dirottare la rabbia della gente sugli immigrati aizzando la guerra fra i poveri, in modo che a nessuno venga in mente di arrabbiarsi con qualche multinazionale di peso, come la FIAT, Amazon, o quelle che gestiscono le App che sfruttano i giovani a pochi euro l’ora. A Salvini il ruolo di gridare quel “prima gli italiani” che è un grido di guerra, è voglia di sangue, di scontro fisico è odio per il resto del mondo, è superiorità razziale. È la "banalità del male" che ritorna prepotente nella storia per salvare le grandi multinazionali e i loro padroni che hanno concentrato nelle loro mani oltre il 50% della ricchezza mondiale.
Salvini fra le prime parole che ha detto, oltre a minacciare i migranti cosiddetti “irregolari” e qualche sindaco che li accoglie, ha annunciato un accordo con la Chiesa Cattolica proprio sul tema dei migranti. Sono proprio curioso di sapere su che base farà questo accordo e quale sarà l’atteggiamento della gerarchia cattolica e quella delle altre chiese cristiane.
Non sono ovviamente ottimista ricordando ciò che hanno fatto le chiese cristiane nei confronti dei regimi dell'estrema destra razzista e golpista, che già hanno attraversato la storia del secolo appena passato (fascismo e nazismo). Ne mi sembra ci sia stata alcuna reazione da parte di codeste gerarchie, cattoliche ortodosse o protestanti che siano, di fronte agli annunci provenienti dall’Ungheria dove un analogo regime dell'estrema destra razzista e golpista è insediato già da diversi anni. In Ungheria si apprestano, in nome delle loro “radici cristiane”, a mettere fuorilegge l’accoglienza, la solidarietà, il prestare aiuto ai migranti. In nome del cristianesimo cancellano il Vangelo di Gesù di Nazareth. Perché le chiese cristiane sono in silenzio rispetto al “cristianesimo leghista” che avanza indisturbato nella società”?
Quali responsabilità
I miei quattro lettori sanno che noi da tempo denunciamo, insieme a poche altre realtà, le responsabilità di quanti hanno tradito e venduto gli interessi delle classi povere del nostro paese e dell’Europa alle classi dei ricchi e gaudenti. E lo hanno fatto per i classici trenta denari o per piccoli piatti di lenticchie che dir si voglia. Ci riferiamo a ciò che resta del PD, ma anche a ciò che è raccolto oggi in LEU e a tutti gli altri gruppi e gruppetti che si dichiarano “comunisti” senza esserlo, che hanno consentito e anzi favorito la diffusione fra le classi povere del nostro paese del “pensiero unico capitalistico”, distruggendo l’idea della solidarietà e della giustizia sociale, e dando del “comunismo” una idea caricaturale, estremistica e astratta perché incapace di comprendere le attuali contraddizioni sociali ed indicare una via per il loro superamento. Ne sono esempio, in questa ultima settimana, le dichiarazioni di alcuni gruppi, sedicenti estremisti, che si sono ritrovati a sostenere le posizioni “sovraniste” della destra razzista e golpista quando il presidente Mattarella ha rifiutato di nominare il prof Savona come ministro dell’economia. E a sostenere addirittura l’uscita dall’euro che danneggerebbe sicuramente solo ed esclusivamente le classi sociali povere.
Lo stato dell’arte della politica oggi
Ovviamente in politica non c’è nulla di immobile e di perenne. 5Stelle e Lega come sono andati al governo così possono finire nella polvere. Neppure le dittature più feroci sono eterne perché l’uso della forza che esse mettono in campo, per quanto violento possa essere, non riuscirà mai a risolvere le contraddizioni sociali che sono la vita stessa della società e la violenza non le risolve mai.
“Ora siamo noi lo Stato”, ha detto di Maio che così ha dimostrato di avere una concezione della politica e dello Stato di tipo dittatoriale. Lo Stato non appartiene ad alcuna coalizione politica che vince le elezioni né ad alcun uomo politico. I dittatori ragionano così.
In Italia l’orientamento politico dei cittadini sembra oggi essere spostato a destra ed anzi alla destra più estrema. Non è una cosa nuova nella storia del nostro paese dove abbiamo vissuto ben 20 anni di un regime dittatoriale, violento e corrotto come quello fascista.
Il 35% della popolazione, da un punto di vista elettorale, è caduto nella apatia, non partecipa più al voto o se vota annulla la scheda elettorale. Questa astensione pesa parecchio sui risultati elettorali.
L’assenza di una reale alternativa politica credibile a sinistra ha consentito a movimenti come quello dei 5S di crescere usando l’ambiguità del “né di destra né di sinistra”, che è il classico modo di incunearsi nella società dei movimenti di destra. È un po' come per il razzismo che si diffonde nella società con affermazioni del tipo: “Io non sono razzista, ma...”.
Ma la politica non è solo elezioni. Le elezioni vengono una volta ogni 5 anni ma la società non si ferma mai e le contraddizioni sociali continuano ad operare al di fuori delle sedi istituzionali. Diceva Lenin, uno dei padri del comunismo mondiale, “La potenza del capitale è tutto, la Borsa è tutto, mentre il parlamento, le elezioni, sono un gioco da marionette, di pupazzi.”[1]. Oggi invece le elezioni sono l’unico momento che interessa alla cosiddetta “sinistra”, anche a quella più estremista.
La malattia grave della cosiddetta “sinistra italiana”, lo abbiamo già scritto ma repetita iuvant, è quella del parlamentarismo e del relativo “cretinismo parlamentare”[2] che infetta da decenni anche i settori più apparentemente estremisti. È come se la realtà concreta non esistesse, come se la disoccupazione non fosse fatta di persone in carne ed ossa, ma fosse solo un numero di una statistica.
La cosiddetta sinistra ha perso la capacità, propria dei comunisti, di organizzare le persone in carne ed ossa e questo è la diretta conseguenza della scelta del “pensiero unico capitalistico” come proprio punto di riferimento, cancellando la cosiddetta “ideologia”. Hanno cancellato l’ideologia delle classi deboli, il marxismo, e hanno imposto alle classi deboli l’ideologia delle classi ricche e gaudenti. Per questo a pagare saranno sempre le classi deboli, coloro che non hanno voce e rappresentanti.
Sul piano religioso hanno fatto altrettanto. Hanno cancellato il “vangelo di Gesù di Nazareth” è hanno imposto la religione cristiana come “religione dell’impero romano”. Religione dell’impero romano che è alla base del “cristianesimo leghista” che si appresta a realizzare un nuovo accordo con la gerarchia cattolica.
Che fare?
E siamo alla domanda finale, quella del che fare.
Ovviamente non dobbiamo perdere la speranza, mai! Ne dobbiamo farci impressionare dalle liturgie del potere, né dalle “grandi prostitute ammantate di porpora ed adorne d’oro e di pietre preziose” di cui il potere è abituato ad ammantarsi. Le loro grandiose liturgie sono il segno più evidente della loro decadenza e della loro fine.
Da quello che ho detto mi sembra ovvio che dobbiamo ripartire dal basso ma in modo sistematico ed organizzato. Dobbiamo costruire reti di solidarietà con chi non ha paura di esporsi alle ritorsioni del governo dell'estrema destra razzista e golpista. C’è da costruire una resistenza alla barbarie giorno per giorno e senza perdere più un minuto.
C’è un piano sociale e politico, ma c’è anche un piano più propriamente religioso visto che il governo dell'estrema destra razzista e golpista si muoverà contro i migranti, i rom e i musulmani, agitando proprio la questione religiosa e le “radici cristiane”. Sulla pelle dei migranti e dei musulmani essi credono di riuscire a consolidare il loro consenso. È questa una partita tutta da giocare dove nulla può essere dato per scontato. Useranno gli ultimi della terra per sfogare su essi la rabbia delle classi povere che non riescono più a capire chi sono i propri nemici e chi sono i responsabili della propria miseria. È una cosa che quarant’anni fa anche un bambino avrebbe capito ma che oggi, grazie alle TV, nessuno più associa al sistema sociale capitalistico che ha alla sua base il raggiungimento del massimo profitto personale, cioè l’ingordigia elevata a sistema sociale. E quando a tavola c’è anche un solo ingordo è molto facile che tutti gli altri rimangano digiuni.
Ci sarebbe da dire qualcosa sul piano sociale e più specificamente politico, ma in questo momento mi voglio concentrare su quello specificamente religioso che è più urgente e di cui come giornale ci occupiamo.
Da tempo diciamo che ci sarebbe bisogno di una rinnovata stagione di dialogo fra le religioni che porti tutte le religioni a fare fronte comune e a considerare l’aggressione ad una sola di esse come una aggressione ad ognuna di esse. Il 28 febbraio scorso abbiamo lanciato a tale proposito un appello (vedi link) di cui ho parlato nella mia lettera ai musulmani italiani in occasione dell’inizio del Ramadan (Vedi link). Oggi dovremmo avere tutti la capacità di dire “siamo tutti musulmani” come durante il fascismo e il nazismo si sarebbe dovuto dire “siamo tutti ebrei”. Oppure dovremmo dire “siamo tutti neri”, quando i razzisti attaccano un nostro fratello nero.
Ma non si è fatto durante il fascismo e il nazismo e non si farà neppure oggi, nonostante Papa Francesco che sui temi del dialogo con l’islam e le altre religioni ha assunto posizioni di inequivocabile apertura, come anche sul tema della guerra mondiale in corso. Ma i suoi vescovi e i suoi preti nella loro maggioranza stanno sulle posizioni del “cristianesimo leghista”. E questo vale anche, in sessantaquattresimo, per le chiese protestanti. Prevale nelle chiese cristiane quello che io ho definito l’ecumenismo del male.
Nelle istituzioni ecclesiastiche, anche le più democratiche, ragionano in termini di potere e non c’è spirito di profezia negli uomini di potere, tutti chiusi nel loro particolare. E io, lo voglio confessare ai miei quattro lettori, mi sono reso conto che non si può più perdere tempo, di fronte alla barbarie che avanza, con chi si nasconde dietro al proprio “potere religioso”. Non perderò più neppure un minuto dietro a queste persone perché e tempo perso. Se ci saranno eccezioni ne prenderò atto.
Dobbiamo avere invece tutti la capacità di legarci alle persone deboli, agli ultimi della terra e a loro dedicare tutte le nostre energie. Con loro costruire reti. Sono i deboli che trionferanno e quelli che sembrano invincibili periranno miseramente. La salvezza sta nei poveri. Sappiatelo.
Mentre chiudo questo articolo mi giunge la notizia di un migrante ucciso a fucilate in Calabria. La caccia al migrante è cominciata. Non perdiamo più tempo.
Giovanni Sarubbi
NOTE
1Lenin, Sullo Stato., 11 luglio 1919 – Opere complete, vol. 29, p. 447
2Cretinismo parlamentare
“Cretinismo parlamentare, infermità che riempie gli sfortunati che ne sono vittime della convinzione solenne che tutto il mondo, la sua storia e il suo avvenire, sono retti e determinati dalla maggioranza dei voti di quel particolare consèsso rappresentativo che ha l’onore di annoverarli tra i suoi membri, e che qualsiasi cosa accada fuori delle pareti di questo edificio, – guerre, rivoluzioni, costruzioni di ferrovie, colonizzazione di intieri nuovi continenti, scoperta dell’oro di California, canali dell’America centrale, eserciti russi, e tutto quanto ancora può in qualsiasi modo pretendere di esercitare un’influenza sui destini dell’umanità,- non conta nulla in confronto con gli eventi incommensurabili legati all’importante questione, qualunque essa sia, che in quel momento occupa l’attenzione dell’onorevole loro assemblea.
Marx-Engels, Rivoluzione e controrivoluzione in Germania., 27 luglio 1852 ? o sett 1851 ? – Opere scelte, (Edizioni Mosca), vol. 2, p. 112



Domenica 03 Giugno,2018 Ore: 20:12
 
 
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