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www.ildialogo.org Tutti siamo chiamati a fare la nostra parte!,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Tutti siamo chiamati a fare la nostra parte!

di Giovanni Sarubbi

Il 1 gennaio del 2002, 16 anni fa, l’Euro divenne la moneta corrente usata in Italia e in altri 11 paesi europei. Fino a quel momento era stata una moneta virtuale. Da quel momento divenne reale e cominciò la sua circolazione. Per tre mesi in Italia, a differenza di altri paesi, vi fu la contemporanea circolazione anche delle vecchie lire. Dopo solo Euro. In quei primi tre mesi molte furono le segnalazioni alla guardia di finanza di veri e propri furti ai danni dei cittadini da parte di commercianti che non applicavano il cambio stabilito per legge ma uno a loro più favorevole.
Il cambio, è bene ricordarlo, era di 1936,27 lire per ogni euro. Tutti gli stipendi e le pensioni vennero convertiti usando quel cambio. Un milione di lire divennero 516,457 euro. Ogni euro è costato a lavoratori e pensionati circa duemila lire (1936,27). Ma il cambio effettivo, quello praticato dai negozianti, divenne quasi subito quello di 1000 lire per ogni euro. 15000 (quindicimila) lire divennero 15 euro anziché 7,747 euro. Una pizza margherita, che costava fra le 3500 e le 5000 lire, costò, e costa ancora, da 3,5 a 5 euro anziché da 1,808 a 2,582 euro. La pizza, cibo dei poveri per eccellenza, divenne un cibo per ricchi. Un vero e proprio disastro per lavoratori dipendenti e pensionati. E fu così per tutti i prezzi compresi quelli dei servizi pubblici. Basti pensare alle spese postali. Le spese per il pagamento di un bollettino di conto corrente erano 1000 lire cioè 0,52 Euro. Divenne subito un euro, cioè il doppio. Oggi, dopo 16 anni, è a un euro e trenta senza che sia cambiato nulla nel servizio offerto ai cittadini. Stessa cosa dicasi per i mezzi pubblici o le tariffe autostradali o tutto ciò che rientra nel paniere di beni e servizi tipici di una famiglia italiana.
Alla fine lavoratori e pensionati sono stati impoveriti dalla politica di rapina che alcune classi sociali hanno fatto utilizzando a loro favore la nuova situazione economica che si era determinata con l’ingresso nell’euro.
Il governo in quel gennaio del 2002 era presieduto da Silvio Berlusconi e il ministro delle finanze era Giulio Tremonti. Nel governo c’era la Lega e la destra di Alleanza Nazionale. Toccava al ministro delle Finanze e al Capo del Governo agire applicando la legge sul passaggio all’euro che prevedeva sanzioni per chi avesse truffato i cittadini sul cambio lira-euro. Ma né Berlusconi né Tremonti fecero nulla. Essi favorirono spudoratamente la classe sociale dei commercianti e dei capitalisti, di quelli che avevano cioè il potere economico e politico. Le denunce presentate furono tutte ignorate.
In quei primi tre mesi ci fu una polemica surreale fra lo stesso Tremonti e Romano Prodi, ex presidente del consiglio, sugli spicciolini, le monete di 1,2,5 centesimi, che Tremonti voleva abolire. Non ci fu alcun dibattito politico sulla evidente truffa ai danni di lavoratori e pensionati che avevano comprato l’euro a 1936,27 lire mentre al mercato quello stesso euro gli veniva valutato 1000 lire. Non ci fu alcuna organizzazione dei consumatori che protestò, alcuna televisione o alcun giornale che lanciò una qualche campagna di protesta, ma neppure alcun sindacato o alcun partito. L’esproprio ai danni di lavoratori e pensionati andò in porto senza proteste di alcun tipo.
È bene ricordare oggi queste cose mentre siamo nel pieno della campagna elettorale per il rinnovo del parlamento.
E questo perché sentiremo parlare ampiamente di Euro e avremo gli stessi personaggi politici (a cominciare da Berlusconi e Tremonti) della destra fascio-leghista-forzaitaliota, quelli che non fecero nulla per impedire ai commercianti di truffare lavoratori e pensionati, che si presenteranno oggi come salvatori della patria e come gli oppositori dell’euro. Loro con l’euro hanno banchettato sulla pelle soprattutto dei pensionati al minimo che erano già poveri e che furono impoveriti ancora di più. Ne ho conosciuto tanti morti di disperazione, con storie terribili che gridano vendetta.
Noi come giornale non abbiamo mai fatto propaganda ne ospitato pubblicità a favore di alcun partito, pur continuando a parlare di politica nel senso di stimolare la partecipazione attiva e consapevole dei cittadini alla vita sociale secondo lo spirito dell’art. 49 della nostra Costituzione. Continueremo ovviamente su questa linea.
E continueremo ancora di più ad opporci decisamente alla destra fascio-leghista-forzaitaliota. È questa una coalizione fascistoide, razzista, violenta, contraria a qualsiasi convivenza civile e tesa unicamente a favorire gli interessi di quella classe sociale che sfrutta selvaggiamente il lavoro e che non ha alcun rispetto né dei diritti umani delle persone né dell’ambiente. Continueremo a difendere la nostra Costituzione nata dalla Resistenza al nazifascismo che oggi rialza la testa trovando ampio spazio nei mass-media controllati proprio dal padrone della coalizione fascio-leghista-forzaitaliota.
Se la destra fascio-leghista-forzaitaliota dovesse ottenere una maggioranza di voti che gli consentisse di formare un governo, i lavoratori e i pensionati, e gli strati più deboli della popolazione, diverrebbero ancora più poveri di quello che sono. Con loro al governo aumenterebbe ancora di più la già devastante piaga dell’evasione fiscale. I ricchi continuerebbero ad esportare impunemente le loro ricchezze nei paradisi fiscali e nessuna tassa patrimoniale verrebbe imposta sulle loro proprietà. Con loro al governo aumenterebbe a dismisura il razzismo e la violenza contro specifiche religioni, come l’islam, ma anche contro la stessa chiesa cattolica come dimostrano i continui attacchi a Papa Francesco da parte dei giornali del padrone della coalizione fascio-leghista-forzaitaliota. Chi odia una religione le odia tutte e, come la storia del nazifascismo insegna, non ci sarebbe scampo per chicchessia.
Proporremo analisi puntuali del loro programma e smaschereremo tutta la loro doppiezza e falsità che si manifesta anche nella loro campagna anti-islamica, pesantemente razzista e islamofobica. E noi sul terreno della libertà religiosa e sulla opposizione all’islamofobia siamo particolarmente attenti e impegnati.
Una battaglia la nostra che sarà contro ogni razzismo, contro ogni guerra, contro la produzione di armamenti e le spese militari che hanno oramai raggiunto un livello insopportabile, con pesanti ricadute proprio sugli strati più deboli della popolazione. Da un lato più spese per gli armamenti (siamo ad oltre 70milioni di euro al giorno per spese militari e marciamo spediti verso i 100milioni al giorno), dall’altro lato un sistema sanitario sempre più privatizzato e irraggiungibile per i lavoratori e i pensionati. Idem per la scuola, i trasporti, la difesa dell’ambiente, la protezione dai tanti disastri che ogni anno colpiscono il nostro paese (terremoti e alluvioni), senza contare le deliberate azioni di sabotaggio come gli incendi boschivi e le discariche abusive di veleni.
Dobbiamo ridare alla parola “Politica” il suo significato vero che è quello di “attività a favore dei molti”, del bene comune e non degli interessi di singoli o di gruppi che praticano lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.
E questo sarà possibile se riusciremo a sconfiggere la destra fascio-leghista-forzaitaliota. E tutti siamo chiamati a fare la nostra parte!
Giovanni Sarubbi
7 gennaio 2018



Domenica 07 Gennaio,2018 Ore: 10:26
 
 
Commenti

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Autore Città Giorno Ora
Mauro Matteucci Pistoia 07/1/2018 21.31
Titolo: No ai complici del massacro sociale

Soprattutto non voterò e inviterò a non votare quanti si sono resi complici dell'espropriazione di democrazia e del massacro sociale realizzati a più mai in questi anni.
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Bruno Antonio Bellerate Rocca di Papa (RM) 09/1/2018 17.11
Titolo:Grazie!
Grazie, Giovanni, per il tuo contributo, cui auguro di cuore ampio e fecondo successo, in tempi tanto difficili.                                Bruno

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