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www.ildialogo.org Il Reichstag brucia ancora,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Il Reichstag brucia ancora

di Giovanni Sarubbi

Il Reichstag brucia ancora[1]. Troveranno ancora qualche “comunista” su cui addossare la responsabilità dell’incendio e prendere il potere. Ieri erano i comunisti, considerati tutti ebrei, oggi sono tutti musulmani. Mutatis mutandis. Continua l’assalto al potere delle mezze cartucce, dei borghesi piccoli piccoli arrivisti e corrotti travestiti da statisti, finanziati dai potenti di turno, dai padroni delle industrie e delle banche, da chi può mettere in ginocchio interi stati con un solo click, comprando e vendendo valute in borsa, o speculando sulle materie prime, incuranti dell'inquinamento che le loro azioni producono e della morte di milioni di persone che ne deriva. Ieri si chiamavano fascisti e nazisti. Oggi li chiamano falsamente “populisti”, ma sono sempre gli stessi fascisti e nazisti di ieri. Si sono mascherati, come hanno sempre fatto. Ma continuano a parlare di “libertà” la loro e di quelli che li pagano. Ma continuano ad essere razzisti e a usare la violenza, sempre dalla parte dei forti contro i poveri, gli emarginati,quelli che essi considerano scarti della società. I rom, gli immigrati, gli ebrei, i musulmani, i gay, .... Nessuno creda di essere escluso dalla lista degli scarti. La follia omicida di questi criminali non conosce limiti. Il loro unico punto di riferimento è il potere e la ricchezza e chi si oppone viene semplicemente annientato.
Il Reichstag brucia ancora. La «strategia della tensione» l’hanno resa “scientifica” i fascisti e i nazisti. Ha assunto varie forme ed ha avuto vari interpreti nei diversi paesi, ma la sostanza è sempre la stessa: creare eventi delittuosi da attribuire ai propri avversari da cui trarre vantaggi per se o il proprio gruppo. Si applica a tutti gli ambiti della vita sociale, dai rapporti interpersonali, a quelli economici, a quelli politici o religiosi. L’incendio del Reichstag è l’esempio più famoso. E come dice un vecchio proverbio, "il diavolo è bravo a fare le pentole ma non i coperchi" perché, dice il vangelo, “Non c'è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce” (Lc 8,17).
Stanno facendo ancora così. Ogni giorno ci sono “notizie” di persone che griderebbero “Allah akbar” nei luoghi più disparati per creare allarme. Ogni giorno i mass media sono invasi da islamofobia, da odio razziale, da violenza psicologia che toglie l’aria e trasforma le persone in belve. È già successo in Germania e Italia ai tempi del fascismo e del nazismo. E oggi ci siamo di nuovo dentro, fino al collo. Ieri c’erano i “volenterosi carnefici di Hitler”, oggi ci sono i seguaci di Tump, quelli di Le Pen, di Wilders, i “noi con salvini”. “Prima gli italiani”, “prima gli olandesi”, prima i francesi, “prima gli americani”, gridano all’unisono. Finiranno per scannarsi per stabilire chi è più primo degli altri. Hanno sempre fatto così.
E questo copione viene messo in scena ogni giorno da quegli stessi mass-media che sono diventati i tappetini del governo, che rilanciano i suoi proclami a reti unificate accettando di non porre alcuna domanda durante quelle che si ostinano a chiamare “conferenze stampa”. Nessun giornalista può porre domande. Chi è ammesso a farlo le ha concordate prima. La “verità” è solo quella ufficiale, falsa o ingannevole perché è senza contraddittorio. E i mass-media ripetono obbedienti e contribuiscono a creare il clima di tensione e paura di cui fanno le spese oggi soprattutto le donne musulmane.
Il Reichstag brucia ancora.
Giovanni Sarubbi
NOTE
[1]Vedi i seguenti link: lanzone.it e anche it.wikipedia.org e it.wikipedia.org



Domenica 19 Marzo,2017 Ore: 11:25
 
 
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