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www.ildialogo.org Un NO forte e chiaro al fascismo che ritorna,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Un NO forte e chiaro al fascismo che ritorna

di Giovanni Sarubbi

Lo scorso primo giugno l’amico Rocco Altieri del Centro Gandhi di Pisa, mi ha scritto il seguente messaggio:
«Le rappresentanze di 53 scuole secondarie di II grado parteciperanno poi alla tradizionale parata del 2 giugno, a Roma, in via Dei Fori Imperiali. Studenti, docenti e dirigenti scolastici siederanno in tribuna con le massime autorità civili, religiose e militari dello Stato.»
Oggi vorrei, con i miei quattro lettori, limitarmi a poche parole per commentare una notizia su cui i nostri mass-media non hanno speso una parola.
Il ventennio fascista sfila sotto i nostri occhi di nuovo. C’è un militarismo che ritorna a far sentire forte la sua voce. C’è l’Italia che ha di nuovo mire egemoniche sul mediterraneo e su altre aree del mondo. C’è una potente industria militare che fornisce armi di tutti i tipi a mezzo mondo. Là dove c’è una guerra lì ci sono armi italiane. C’è una corruzione dilagante come era sotto il fascismo che è stato il più corrotto regime che l’Italia abbia avuto. C’è l’attacco frontale alla nostra Costituzione nata dalla Resistenza al nazifascismo.
Mussolini accogliendo gli studenti alla parata militare avrebbe detto "libro e moschetto studente perfetto". Avrebbe detto: «Studiate in tutta tranquillità e disciplina, ma, come sempre, secondo il costume fascista e per motivi precauzionali, tenete accanto al libro, e bene in vista, il moschetto. La pace dell’Italia fascista non è una pace imbelle: è una pace armata»[1]. E le forze armate stanno tornando in forza nelle scuole a propagandare il mestiere delle armi, come durante il fascismo dove era obbligatorio l’insegnamento di “cultura militare” che è l’ossimoro della stupidità perché la parola cultura è l’antitesi di tutto ciò che è militare.
Qualcuno mi ha detto che ci vogliono altre parole per descrivere quello che ci sta capitando in questi anni e che è un errore parlare di nuovo di fascismo e nazismo. E sarebbe un errore anche parlare di bene e male che si confrontano, definendo male tutto ciò che è stato realizzato dai governi che si sono succeduti negli ultimi vent’anni della nostra storia e bene tutto ciò che gli si è opposto.
Ovviamente dipende dal punto di vista e da chi fa tale affermazione. Se noi fossimo dei grandi capitalisti saremmo contentissimi della truffa del jobs-acts che ha trasformato “il contratto a tempo indeterminato” in un contratto più precario di quelli già esistenti e per i quali lor padroni ricevono pure i sussidi statali.
Ma noi non siamo capitalisti, stiamo dall’altra parte, dalla parte di chi è sfruttato e anche se lavora non ha neppure di che sopravvivere. E voi, cari lettori, da che parte state?
Oggi legalmente si può licenziare una persona senza alcuna motivazione, stracciando la nostra Costituzione, e nessun avvocato, nessun giudice si sente di impugnare queste norme per manifesta incostituzionalità. “Non si può far nulla, la legge non lo consente”, è la risposta concorde di sindacati e avvocati. Anche le leggi razziali del fascismo erano legali, rappresentavano la legalità fascista. Oggi stiamo vivendo lo stesso tipo di legalità.
Anche per questi motivi noi nel referendum di ottobre voteremo NO alla distruzione della nostra Costituzione. Se passasse riforma approvata dal governo Renzi ritorneremmo a vivere nella legalità fascista. E non c’è un altro termine per definire ciò che ci sta accadendo.
Giovanni Sarubbi
[1]Mussolini, Citazioni. Il manuale delle guardie nere, Roma XX Secolo Editrice 1969 p. 180, richiamata in Se vuoi la Pace educa alla Pace a cura di Raffaello Saffioti Centro Ghandi Palmi



Domenica 05 Giugno,2016 Ore: 09:53
 
 
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