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www.ildialogo.org Cambiare strada,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Cambiare strada

di Giovanni Sarubbi

Il 31 marzo scorso la presidente della Camera Laura Boldrini ha scritto il seguente twitt: «È nostro interesse che si consolidi un Islam europeo che faccia propri i principi di pluralismo, laicità Stato e rispetto diritti donne (s)». Ho interloquito con questo twitt rispondendo così: «bisogna allora fermare personaggi come Sallusti Salvini Belpietro che istigano alla violenza antiislamica».
I motivi della mia risposta sono abbastanza evidenti. Se c'è nel nostro paese ed in Europa chi ogni giorno butta benzina sul fuoco della violenza anti-islamica sarà impossibile realizzare ciò che la presidente Boldrini auspica. Che senso avrebbe, infatti, un “islam europeo”, come lo definisce la Boldrini, in una Europa che pregiudizialmente lo rifiuta e anzi fa le crociate per cacciarlo dal proprio seno come se fosse un corpo estraneo? E se l'Europa e l'Italia non reagiscono come dovrebbero rispetto ai rigurgiti di fascismo e nazismo, che sono l'origine dell'odio anti-islamico, che Europa è? Si chiede ai musulmani di fare propri i principi di “pluralismo, laicità dello Stato, e diritti delle donne” che negli stati europei non si rispettano e non si fanno rispettare non reagendo, come si dovrebbe, verso chi grida alla cacciata dell'islam sostenendo mediaticamente chi poi mette in atto azioni violente nei confronti delle persone e dei luoghi di culto musulmani. E le prime vittime di tali azioni violente sono proprio le donne. Da un lato si chiede ai musulmani di rispettare i diritti delle donne e dall'altro si istigano i maschi europei a molestarle prendendo a pretesto il loro abbigliamento. Proprio nei giorni scorsi è stata montata l'ennesima campagna anti-islam accusato di essere contro le minigonne, trasformando la libertà delle donne in una questione di vestiario e dimenticando, fra l'altro, che in Italia si uccidono un centinaio di donne all'anno, una ogni paio di giorni, da parte di maschi italiani e non certo da parte di musulmani. Da che pulpito viene la predica, verrebbe da dire. La presunta Europa vorrebbe indicare principi irrinunciabili ad una religione senza avere essa stessa gli anticorpi contro fenomeni politico-sociali, quali il nazismo ed il fascismo, che periodicamente si riaffacciano nella sua storia.
Ho citato, nella mia risposta alla presidente Boldrini, i direttori dei quotidiani “il giornale” e “Libero” oltre al segretario della Lega Nord Salvini, perché essi sono quelli che tutti i giorni fanno affermazioni o scrivono articoli caratterizzati inequivocabilmente da un profondo odio anti-islamico. Incitano al disprezzo, ad avere paura delle persone islamiche accusate tutte indistintamente di essere fiancheggiatrici del terrorismo, promuovono referendum illegali contro le moschee, insomma di tutto di più. Hanno inventato, da sofisti qual sono cioè esperti del nulla, espressioni idiote quali “non tutti i musulmani sono terroristi ma tutti i terroristi sono musulmani”, giusto per darsi l'aria di essere intelligenti e sfuggire all'accusa di non capire quello che anche un bambino capisce, cioè che generalizzare le accuse contro un'intera categoria di persone oltre che contrario alla legge è una stupidità senza eguali.
Abbiamo segnalato, unici in Italia, ciò che il direttore de “il giornale” Sallusti ha scritto il 23 marzo scorso proprio contro la presidente della Camera Boldrini. Egli nell'editoriale di prima pagina dal titolo “Cacciamo l'islam da casa nostra” così scriveva : «“Basta con le Boldrini, basta con le ricette della sinistra, basta con preti e vescovi che tradiscono il Vangelo, sindaci, presidi e insegnanti che negano il problema… Basta con l'accoglienza, basta con politici – purtroppo non solo di sinistra – che tentennano”. (clicca qui per leggere tutto il nostro commento)
Che a noi risulti nessuna reazione, né politica né giudiziaria, c'è stata nei confronti di Sallusti, neppure da parte della presidente della Camera Boldrini, per una frase ed un articolo dal tono e dai contenuti inequivocabilmente eversivo, contrario a qualsiasi principio democratico e a qualsiasi norma deontologica giornalistica. Solo i musulmani milanesi hanno annunciato di averlo denunciato. E le istituzioni? Come si può costruire l'islam europeo auspicato dalla Boldrini in un clima di odio e di violenza quale quello nel quale viviamo? Perché nessuno a livello politico istituzionale ha reagito?
I motivi sono vari. Provo ad elencarne qualcuno.
Innanzitutto c'è l'idea folle che la frase prima citata, come le altre migliaia che potrebbero essere qui  citate (c'è chi ha scritto un corposo libro sull'argomento) siano una libera espressione del pensiero umano che deve essere quindi tutelato in ossequio alla libertà di pensiero sancita dalla nostra Costituzione (art. 21). Ma non tutte le opinioni sono legittime, soprattutto quando esse producono discriminazione sociale e generano atti di violenza nei confronti di singoli o di gruppi sociali ben determinati. Credo sia l'ABC del diritto e della convivenza civile. La libertà di pensiero non può essere usata per impedire, ad esempio, la libertà religiosa, o la possibilità per ognuno di praticare la propria religione. La libertà di pensiero non può negare la pari dignità sociale di qualsiasi essere umano, qualsiasi sia la sua razza, lingua, religione, opinione politica o condizioni personali e sociali.
Ripetiamo oramai quotidianamente su questo giornale che il razzismo è reato. Spesso ci viene risposto che i razzisti saremmo noi perché negheremmo così “la libertà di pensiero”. C'è addirittura chi sostiene che la cosiddetta legge Mancino, quella che condanna “l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiose” sia non solo anticostituzionale ma unicamente finalizzata a “reprimere ogni dissidenza e limitazione della inalienabile libertà di pensiero e di parola”. Secondo costoro la libertà di pensiero dovrebbe consentire loro di poter discriminare le persone per motivi razziali, etnici, nazionali e religiosi. Odiano la parola discriminazione, vogliono poter parlare a vanvera senza freni e senza limiti. Il loro motto è "me ne frego". Secondo costoro ognuno deve poter liberamente dare dello “sporco negro” ad una persona proveniente dall'Africa, o di dire altrettanto ad una persona ROM, o a chi pratica una qualsiasi religione diversa dalla propria, ammesso che chi si comporta in tal modo ne abbia una. Ma altrettanto legittimi diverrebbero così le espressioni “tutti i napoletani sono camorristi”, “tutti i siciliani mafiosi”, ecc. ecc. Siamo all'aberrazione più totale.
Non è ovviamente un caso che i sostenitori di tali follie sono gli esponenti dei gruppi nazisti e fascisti, quelli che poi compiono azioni violente contro le moschee o contro le persone musulmane.
In secondo luogo c'è l'idea che l'islam sia colpevole di tutto ciò che sta succedendo oggi nel mondo, così come gli ebrei erano accusati, da nazisti e fascisti, di essere i responsabili della prima e della seconda guerra mondiale e del loro stesso sterminio. Le campagne mediatiche, condotte anche attraverso l'uso della televisione pubblica, che ha sdoganato l'idea che il razzismo sia una “libera manifestazione del pensiero umano”, fanno percepire come vera l'equazione islam = terrorismo. Lo stesso twitt della presidente Boldrini ha come retroterra questa idea che è oramai diventata patrimonio comune del 90% del popolo italiano. L'islam non sarebbe democratico, maltratterebbe le donne, non consentirebbe la laicità dello stato. Quest'ultimo è forse l'aspetto più comico visto quello che succede in Italia ogni volta che si propone una legge su temi cosiddetti etici che non sono graditi alla Chiesa Cattolica Italiana o meglio ai suoi preti, vescovi e cardinali. Altro che sharia.
Siamo di fronte ad un pensiero unico che impone la propria visione del mondo anche se essa contraddice la realtà. Manca  una qualche forza politico-sociale in parlamento che sia in grado di fornire una visione alternativa e legata alla realtà, che dica le cose per quello che sono, che usi termini chiari e appropriati ed eviti il politichese.
Le forze politiche di quella che una volta era la sinistra italiana non sono più in grado di fornire una visione alternativa a quella dominante fornita dalle TV spazzatura a cominciare dalla questione più semplice che è quella della guerra. Le persone che, a sinistra, dicono una verità semplice quale quella che le guerre si fanno per soldi e non certo per le religioni, sono una piccola minoranza e vengono di solito accusate di complottismo. E non si dice questa semplice verità, ampiamente verificabile sia rispetto all'intera storia dell'umanità sia rispetto alle vicende attuali, perché poi bisogna fare nomi e cognomi, bisogna parlare del ruolo concreto che le varie potenze economiche e i vari paesi hanno nella situazione reale del nostro tempo. Bisogna parlare di ciò che concretamente hanno fatto gli USA, la Russia, la Cina, le sette sorelle, l'ENI o le altre aziende petrolifere europee e le varie industrie di armamenti, e la FIAT, Microsoft, la Apple, le Banche Tedesche e quant'altro. Bisogna raccontare ciò che veramente è accaduto da 40 anni a questa parte sul piano economico, politico e militare e dire chi si è arricchito e chi si è impoverito oltremisura. E parlare dell'immondo mercato delle armi e della folle corsa agli armamenti che ha fatto accumulare un immenso arsenale di armi che potrebbero distruggere l'umanità una decina di volte.  Se le persone avessero la possibilità di essere informate correttamente, nessuno crederebbe alla storiella che la guerra attuale o la disoccupazione dilagante o quant'altro ci affligge, sia responsabilità di quattro terroristi fanatici di una qualche religione, qualunque essa sia. Nessuno ci crederebbe.
Sono cose di cui abbiamo parlato più e più volte e ne riparlo solo perché il twitt della presidente Boldrini, indica che ancora una volta, a sinistra, si vuole continuare lungo una strada che è succube culturalmente del pensiero unico della destra fascista e nazista che dilaga in Europa.
Se si continua a lasciar fare ai fascisti e nazisti europei e italiani, ed anzi li si trasforma addirittura in campioni di democrazia, il risultato è già scritto e lo abbiamo già vissuto. Altro che “principi di pluralismo, laicità Stato e rispetto diritti donne”, saremo costretti a rivivere quei regimi e quelle ideologie, altro che religioni, che hanno insanguinato l'Europa ed il mondo intero negli anni della prima e seconda guerra mondiale. Sta già succedendo oggi in Ucraina dove al potere sono tornati i nazisti. E c'è chi, a sinistra, si è schierato con essi.
È ora di cambiare direzione, è ora di opporsi con decisione a coloro che incitano alla violenza e alla discriminazione.
Giovanni Sarubbi



Domenica 03 Aprile,2016 Ore: 22:31
 
 
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