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www.ildialogo.org La crociata di Allam trova spazio nella chiesa cattolica?,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
La crociata di Allam trova spazio nella chiesa cattolica?

Un appello a Papa Francesco della Comunità Palestinese del Lazio


di Giovanni Sarubbi

Papa Francesco promuove la pace ed il dialogo interreligioso ma c'è chi all'interno della sua stessa chiesa sostiene l'islamofobia e la guerra.


Magdi Cristiano Allam continua la sua crociata. Sta girando l'Italia per presentare il suo ultimo “libro” dal titolo “Islam siamo in guerra”. Gli argomenti che Allam usa sono noti, li usa continuamente in tutti i suoi scritti. Finora le sue presentazioni si sono svolte in ambiti non religiosi ma oggi c'è la novità di un incontro organizzato presso un seminario vescovile e alla presenza del vescovo.
La diocesi in questione è quella di Aversa in provincia di Caserta. Il vescovo è mons. Angelo Spinillo, vescovo di Aversa nonché vicepresidente per il Sud Italia della Conferenza Episcopale Italiana.
Quella del vescovo Spinillo è una sorta di imprimatur per un libro ed un personaggio schierato inequivocabilmente sul fronte della guerra che, dopo il suo battesimo in mondovisione nella notte di Pasqua del 2008 nella Basilica di San Pietro, per mano di Benedetto XVI, ha lasciato la chiesa cattolica il 25 marzo 2013 subito dopo l'elezione di Papa Francesco. 
Un personaggio, Magdi Allam, da cui stare lontani, che ha quanto meno idee confuse, che entra ed esce dalle confessioni religiose come si può entrare ed uscire da un bar, che prima rivendica le sue radici islamiche e l'impossibilità di abbandonare quelle radici ma poi cambia idea e si fa battezzare.
Finora i vescovi si erano tenuti alla larga da un tale personaggio, ma ora, in concomitanza con l'annuncio della visita alla Grande Moschea di Roma di Papa Francesco, arriva la notizia del confronto di un vescovo, vicepresidente della CEI, proprio con lui, il crociato del 21 secolo. Che le posizioni di Papa Francesco trovino una consistente opposizione all'interno della Curia Vaticana e dei vescovi italiani è cosa nota. Oggi ne troviamo ulteriore conferma in questo incontro fra un alto rappresentante della CEI ed Allam.
Abbiamo sentito, su tale questione, Salameh Ashour, Presidente della comunità palestinese di Roma e del Lazio.
“La nostra comunità – ci ha detto Salameh Ashour – vive con estremo disagio tale situazione. Siamo grati a Papa Francesco che si sta impegnando per il dialogo interreligioso e per la pace. Non riusciamo perciò a comprendere come può un vescovo della stessa chiesa fare cose diverse e appoggiare chi è schierato per la guerra e che diffonde un testo pieno zeppo di bugie e odio nei confronti dei musulmani. Da un lato dialogo, dall'altro islamofobia. L’Islam – prosegue Salameh Ashour - si fonda sulla convivenza pacifica, convivenza che dura dal VII secolo in tutto il mondo arabo e musulmano, fra musulmani, ebrei, cristiani e persone di altre appartenenze religiose; basti osservare Paesi come la Siria, l’Iraq, il Libano e la Palestina fino alla creazione dello Stato di Israele. Sugli ebrei, poi, è necessario ricordare che sono stati i musulmani a salvare migliaia di ebrei dalla morte sicura quando, nel 1492, furono cacciati dalla Spagna. Gli ebrei furono salvati da navi musulmane e portati nei paesi musulmani dove i loro discendenti tutt'ora vivono. Noi vogliamo la pace – conclude Salameh - e crediamo non sia giusto dare spazio e credito a personaggi come Magdi Allam che persegue l'unico scopo di diffondere paura e ostilità verso l’Islam”.
Giovanni Sarubbi



Martedì 19 Gennaio,2016 Ore: 19:51
 
 
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