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www.ildialogo.org Dialogare, dialogare, dialogare,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Dialogare, dialogare, dialogare

di Giovanni Sarubbi

Giovanni Sarubbi Ciò che sta avvenendo nel mondo è chiaro, anzi chiarissimo. Tutti i giornalisti dei grandi mezzi di comunicazione lo sanno. Lo sanno la RAI e Mediaset. Lo sa il Governo e lo sanno i parlamentari.

È in corso l'ennesima guerra mondiale, la terza, che si sta svolgendo però in modo diverso dalla prima e dalla seconda. Nei primi due conflitti ci furono dichiarazioni di guerra fra gli stati e poi scontri tra eserciti con un centinaio di milioni di morti complessivi. Due stragi immense. Entrambi i primi due conflitti sono durati pochi anni, 4 anni il primo 6 il secondo. Oggi siamo in guerra da oramai 15 anni, dall'11 settembre del 2001, e non si vede ancora la fine. Nuovi fronti si aggiungono a quelli già aperti senza soluzione di continuità. Mentre scrivo queste note, mi giunge la notizia dell'entrata in Iraq di truppe della Turchia che alcune settimane fa aveva fatto sapere di avere 15.000 soldati pronti ad invadere la Siria. La Turchia è membro della NATO e, se la notizia venisse confermata, porterebbe tutti i paesi della NATO, anche l'Italia, ad essere in guerra.

Anche l'attuale conflitto ha solo ed esclusivamente motivi economici. Lo scrive con chiarezza il numero di Limes di questa settimana. Ma lo scrivono oramai da diversi anni i giornali di controinformazione, quelli non legati ai grandi gruppi monopolistici internazionali che stanno dietro all'attuale guerra, in primis i produttori di armamenti. La religione non c'entra nulla.

Ma i grandi mass-media cosiddetti mainstream, parlano solo di islam. Il pericolo per la nostra tranquillità verrebbe dalla religione islamica e da tutti quelli che, da migranti, sono venuti in Europa e vorrebbero praticarla. C'è chi sta girando l'Italia per diffondere l'idea che l'attuale guerra abbia come protagonista una religione, l'islam, che vorrebbe distruggere la “civiltà occidentale” e le sue “radici cristiane”.

E, come ho già scritto abbondantemente, gli episodi di islamofobia ai danni del “musulmano della porta accanto” proseguono in tutta Italia ed in tutta Europa. Le prime vittime sono le donne, ree di portare il velo. È già capitato che alcune suore cattoliche siano state aggredite perché vestono come le donne musulmane.

A Roma, anche in vista del Giubileo che inizia ufficialmente l'8 dicembre, la città è completamente militarizzata. Chiunque abbia un aspetto o un abbigliamento vagamente medio orientale viene fermato e perquisito. Chiunque si avvicina con uno zainetto ad una metropolitana subisce anch'esso una perquisizione. Ma la cosa più grave che ci è stata riferita è una sorta di schedatura di tutti coloro che frequentano le moschee di Roma. Diverse fonti ci hanno confermato questa notizia che sembra riguardare soprattutto i luoghi di culto al centro della città. Non sappiamo se questi elenchi siano stati o meno consegnati alle forze di polizia, ma in ogni caso si tratta di una violazione gravissima del principio della libertà religiosa che è costituzionalmente garantito. Cosa succederebbe se un simile trattamente venisse applicato a tutti quelli che frequentano una chiesa cattolica?

E anche questi fatti, ricordano inequivocabilmente ciò che è accaduto durante il periodo fascista e nazista ai tempi della seconda guerra mondiale. Oggi sono i musulmani ad essere indicati come i nemici da combattere, allora erano gli ebrei. E anche allora la schedatura degli ebrei costituì un elemento essenziale per mettere in atto i rastrellamenti e le deportazioni nei campi di sterminio. Sull'argomento sono stati realizzati anche numerosi film.

I continui attacchi islamofobi costringono le comunità musulmane a chiudersi in se stesse. Questa loro chiusura li rende più vulnerabili agli attacchi. I sindaci Leghisti nelle regioni del nord trovano mille modi per impedire che i musulmani possano vivere la loro fede liberamente, come prescrive la nostra Costituzione. Fanno la guerra ai luoghi di culto islamici con mille cavilli che evidenziano la loro perfidia e cattiveria. Come facevano i nazisti e i fascisti contro gli ebrei. E anche oggi contro i musulmani sono gli stessi partiti e la stessa ideologia che praticano l'islamofobia che è, indubbiamente, una variante dell'antisemitismo.

Storie dunque già viste, che dovrebbero mettere sull'allarme tutti i sinceri democratici e gli appartenenti a tutte le religioni oggi esistenti nel nostro paese. Se si perseguita una religione, nessuna religione può dormire sonni tranquilli perché viene negato il principio della libertà religiosa. E le religioni che credevano di essere privilegiate possono diventare a loro volta vittime di violenza.

Nessuno può essere schedato per la sua partecipazione ad un culto religioso. Come nessuno può essere schedato per la sua partecipazione ad una qualsiasi associazione culturale o politica che sia. E nessun organo di polizia può chiedere ed ottenere elenchi di iscritti ad una qualsivoglia associazione, ne culturale né religiosa né politica. La storia, prima ancora che la nostra Costituzione, lo impediscono perché le ideologie naziste e fasciste sono ancora li vive e vegete, con gli stessi metodi di sempre, quelli della violenza squadristica, della intimidazione, degli attentati e degli omicidi.

Per impedire che il passato ritorni, con tutti i suoi orrori, è necessario che ogni cristiano, che ogni buddista, musulmano, ateo, … facciano fronte comune contro chi vorrebbe gettare il nostro paese nel caos e nello scontro tra cittadini e cittadini.

Noi invitiamo chi di dovere, magistratura e forze di polizia, a reprimere con decisione gli episodi di razzismo, di fascismo e di nazismo, così come prescrive la legge e la Costituzione. Il razzismo, in particolare quello a sfondo religioso, è un reato e come tale deve essere trattato.

E dagli Stati Uniti giunge, dall'associazione pacifista CODEPINIK, la proposta di organizzare capillarmente cene solidali fra appartenenti a diverse comunità religiose. Noi lo abbiamo sperimentato durante le giornate del dialogo cristiano-islamico. È il caso di rilanciare questa iniziativa per far sperimentare a tutti i cittadini come sia irrazionale e omicida la logica che sta dietro ai partiti islamofobi, a coloro che vogliono lo scontro tra cristiani e musulmani che, come dice Papa Francesco sono fratelli.



Sabato 05 Dicembre,2015 Ore: 23:47
 
 
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