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www.ildialogo.org Risposta ad un amico su guerra e pace,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Risposta ad un amico su guerra e pace

di Giovanni Sarubbi

Ricevo spesso lettere di amici o lettori che riguardano il contenuto dei miei editoriali. Dopo l'ultimo che ho scritto il 4 ottobre scorso (vedi link), ne ho ricevute diverse. Fra queste voglio oggi rispondere ad una lettera critica dell'amico Renzo Coletti che riporto di seguito, mettendo in grassetto quelli che a me sembrano i passi principali, ringraziandolo perché mi consente di meglio precisare il mio pensiero. Ringrazio altresì quanti mi hanno scritto dicendo di condividere il mio scritto.
La parola chiave per comprendere la lettera dell'amico Renzo è il termine “buonismo” che lui usa. È una parola che non esiste in alcun vocabolario di italiano ma che viene oramai usata da tutti. Ci sono moltissime trasmissioni televisive dove questo termine è usato in continuazione. Persino Papa Francesco l'ha usata in un suo discorso. È una parola inventata dai razzisti della Lega Nord per disprezzare ciò che è buono e far passare per cose buone le loro idee e le loro azioni razziste.
Il termine “buonismo” è un dispregiativo del termine “buono”, è un modo per disprezzare ciò che da sempre è ritenuto essere una cosa buona, come ad esempio accogliere chi è profugo o aiutare chi è in gravi difficoltà economiche. Accoglienza e aiuto ai diseredati che sono da un paio di millenni strettamente legati al cristianesimo. Chi ricorda più “Le sette opere di misericordia corporale e spirituale”? Tutte cancellate dal “buonismo”[1]. Chi ha inventato questo termine e lo usa a spada tratta e poi anche chi si dipinge come “difensore delle radici cristiane dell'Europa.
La Lega Nord, che da oltre un ventennio porta avanti la sua politica razzista nei confronti prima dei meridionali e poi dei migranti e/o profughi, per dare una veste di positività alla sua azione ha trasformato ciò che è buono in una cosa negativa, inventando il termine “buonismo”, ed il proprio razzismo in una cosa buona. Sono persino arrivati, per confondere ancora di più la testa alla gente, a definire razzismo chi sostiene l'accoglienza dei profughi. Papa Francesco sarebbe razzista e loro dei teneri agnellini.
È diventato così cosa buona e giusta opporsi ai migranti e/o profughi. Si  nascondono poi ipocritamente dietro alla difesa degli “italiani poveri”, verso cui,quando sono stati al governo del paese, hanno condotto una politica ferocemente antipopolare, togliendo ai poveri per dare ai già ricchi.
L'invenzione del termine “buonismo” ed il suo uso martellante da parte dei mass-media radio-televisivi, ha cambiato profondamente la coscienza delle persone e la lettera dell'amico Renzo ne è testimonianza, ma tantissime altre se ne possono trovare sui cosiddetti “social-network”.
Tu caro Renzo, come tantissimi altri italiani, non sai più distinguere il bene dal male.
Siamo così sommersi dalle cose cattive, deplorevoli, violente, depravate, che vengono fatte passare per buone col meccanismo del “buonismo”, che non solo non siamo più in grado di distinguere il bene dal male, ma rifiutiamo a priori tutti i discorsi, come quelli contenuti nel mio ultimo editoriale, che promuovono ciò che è buono e rifiutano ciò che è male.
Ovviamente non ho la pretesa di avere la verità in tasca, ma rifiuto decisamente l'idea contenuta nel primo capoverso della lettera dell'amico Renzo. Non si può, caro Renzo, far passare addirittura per “sballo” il cercare di rimettere le cose al loro posto, dividendo il bene dal male, tentando di far riflettere le persone sul tipo di cultura che ci viene propinato ad ogni ora del giorno, dove l'uso delle armi, la violenza bruta, viene indicato come l'unica cosa possibile, quello che tu hai racchiuso nella frase “La realtà è un altra cosa”.
La tua lettera dimostra anche che hai proprio torto quando affermi che “è facile parlare di pace”. Non è facile perché, come nel romanzo di George Orwell “1984”[2], il termine “pace” significa oggi in realtà “guerra”. Non è facile perché oggi tutti i mass-media continuano a parlare delle molte guerre attualmente in corso, in quella che è già oggi “la terza guerra mondiale”, come di “missioni di pace”, mistificando profondamente la realtà. Il tutto inserito in una progressiva e continua operazione di “ignorantizzazione” dei cittadini che, lo ha scritto oramai già qualche anno fa il noto linguista Tullio De Mauro, non sono più in grado di leggere e capire non dico un libro, ma neppure un semplice testo, un volantino come quelli che producevamo noi nella nostra gioventù nel periodo del 1968-1969.
Siamo addirittura giunti al colmo della ipocrisia e della mistificazione sulla questione dei bombardamenti che gli aerei italiani Tornado, attualmente schierati in Iraq, dovrebbero fare contro le postazioni del cosiddetto ISIS o Daesh che dir si voglia. Secondo la totalità dei grandi mass-media i Tornado Italiani non starebbero attualmente bombardando la Siria perché essi si limitano a fare la ricognizione degli obiettivi che altri aerei della “coalizione a guida USA” andranno poi a bombardare. I Tornado italiani si trovano in una situazione simile a quella di una banda di ladri che per portare a segno un colpo contro una banca si organizzano fra chi svolge la funzione di “palo” e  chi poi materialmente fa il colpo scassinando la cassaforte. Ladri entrambi senza distinzione.
Il caso dei Tornado dimostra che l'Italia è in guerra, in Iraq, in Afghanistan, ed in tutti gli altri luoghi dove i soldati dell'esercito italiano sono a seguito di quella che è oramai definita come “coalizione a guida USA”. Che cosa è questa coalizione? Qual è il suo statuto? Chi lo ha mai approvato e chi ha mai autorizzato, in spregio della nostra Costituzione, l'esercito italiano a parteciparvi in spregio anche dello Statuto dell'ONU? Non c'è un giornale che risponda a queste domande.
Per il resto, caro Renzo, credo di aver scritto tantissimo sul tema della guerra e di aver indicato i responsabili della “terza guerra mondiale” di cui io parlo, in modo solitario,  dall'11 settembre del 2001. Ci siamo già dentro alla “terza guerra mondiale”, caro Renzo, ma le mistificazioni giornalistiche ci fanno credere che deve ancora arrivare. È un meccanismo di cui ho già parlato in un mio editoriale e mi scuso per l'autocitazione. Si sono inventati prima il “terrorismo internazionale”, poi la “guerra infinita” trasformata poi quasi subito in “guerra al terrorismo”, poi hanno inventato la “guerra preventiva”, poi “quella umanitaria”, il tutto per mistificare la realtà di una guerra mondiale della “coalizione a guida USA” contro il resto del mondo. Ti sembrano questi “principi,morali, condanne generalizzate, insomma tutto e niente”, come tu scrivi?
Ti lamenti, infine, del richiamo che io faccio spesso a ciò che scrive Papa Francesco. Anche le pietre sanno che io non sono mai stato un papista. Anche qui il problema è legato a ciò in cui si crede e a ciò che è necessario fare per tentare di realizzarlo. Io credo fermamente nel bene della pace e sostengo tutto ciò che si muove lungo questo sentiero che è impervio e stretto, come fra l'altro la tua lettera dimostra. Ho attaccato e attacco continuamente quanti nella chiesa cattolica o in altre chiese hanno sostenuto e sostengono la guerra, in primis i cappellani militari che per me sono la quintessenza del male.
Io credo fermamente che bisogna fermare la guerra mondiale attualmente in corso e credo che su tale obiettivo bisogna unire tutti coloro che condividono la necessità della pace per dare un futuro all'umanità.
Ciao
Giovanni Sarubbi
 
TESTO DELLA LETTERA

Caro Giovanni,
vivere il sogno è come vivere lo sballo.
Il mondo ideale che tu sogni e invochi è un mito, uno sballo, un astrazione, qualcosa che neppure il più ottimista tra gli ottimisti può immaginare.
La realtà è un’altra cosa.
Non c’è onore in molte manifestazioni della vita, ma la vita stessa è forse degna di essere vissuta con onore? E cosa è al dunque l’onore in questa vita?
Tu continui a parlare di fatti, ma elogi Papa Francesco e le sue parole, perchè di parole si tratta.
E’ facile parlare di Pace, condannare la guerra, le armi, la povertà, se non  si ha il compito di fermare nè la guerra, nè il compito di chiudere le industrie belliche e cambiare le regole che producono la povertà, ma solo usare la propria influenza mediatica per condannare queste aberrazioni.
Poi c’è il discorso sui profughi ed i migranti: un discorso che tutti i media ci propongono come una specie di fatalità, un evento che sembra non avere una causa, dei responsabili, un perché, ma che dobbiamo risolvere perché siamo persone civili, rispettose della dignità della persona, comprensive, umane ecc.
Tu generalizzi e dici che la colpa è della guerra, ma chi è che fa questa guerra? Chi la progetta? Chi è che ne trae vantaggi? Quali sono i soggetti implicati? Insomma noi che stiamo accogliendo  chi fugge dalla guerra, non siamo forse anche coloro che provocano questa guerra?
E allora non siamo forse degli ipocriti, perversi, dei buonisti da strapazzo nel sostenere l’accoglienza invece di condannare coloro che fanno la guerra?
Però non la condanna generica alla guerra, perché sarebbe ancora una volta ipocrita, ma dire tu  caro Presidente, tu cara Nazione, tu cara Chiesa, tu cara formazione politica, stai facendo un crimine contro l’umanità, tu con il tuo embargo stai affamando un  popolo innocente, tu con la tua arroganza e sete di potere stai distruggendo il pianeta.
E invece niente, sempre generalizzazioni, principi,morali, condanne generalizzate, insomma tutto e niente.
Tu dici che dopo le parole del Papa in Siria la Guerra è esplosa più intensa, ma non ti chiedi cosa sarebbe successo se la Russia non sarebbe intervenuta, non ti chiedi cosa sarebbe successo ad altre migliaia di profughi che avrebbero invaso l’Europa.
Certo la guerra è una cosa sporca, una barbarie, ma pensi davvero che sia possibile fermarla con le generalizzazioni e le enunciazioni di principio?
La terza guerra mondiale probabilmente si sta avvicinando a grandi passi e noi la subiremo, forse non la supereremo neppure come specie, ma se l’uomo è imperfetto ed ha dei limiti, allora chiedi al tuo Dio il perché, chiedi a Papa Francesco spiegazioni, certamente lui saprà cosa risponderti.
NOTE



Domenica 18 Ottobre,2015 Ore: 12:48
 
 
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