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www.ildialogo.org Una storia che abbiamo già vista,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Una storia che abbiamo già vista

di Giovanni Sarubbi

Chi sono i difensori delle “radici cristiane dell'Europa” e del clima islamofobico che sta diffondendosi in Europa e a quale “cristianesimo” si rifanno? Vi sono due aspetti, uno religioso, l'altro politico.
Vediamo innanzitutto l'aspetto politico. Le organizzazioni che si fanno portatori di tale slogan sono tutti partiti di destra estrema, neo-nazisti e neo-fascisti con tutte le loro varianti ideologiche od organizzative. In Italia si va dalla Lega Nord, a Fratelli d'Italia, fino a Casa Pound o Forza Nuova. In Grecia c'è Alba Dorata, in Francia c'è il Fronte Nazionale, in Germania c'è Pegida. La croce che agitano è la croce celtica o quella uncinata nazista.
Cosa hanno a che vedere con il cristianesimo queste organizzazioni che sono figlie di una ideologia, quella nazista-fascista, che nel secolo scorso ha prodotto la mostruosità delle leggi razziali, dei campi di sterminio e della seconda guerra mondiale?
Il cristianesimo ha al proprio interno due correnti fondamentali: la prima è quella che si rifà allo spirito e alla lettera dei Vangeli; la seconda si rifà alla religione nata al Concilio di Nicea del 325 d.c. sotto l'imperatore Costantino che trasformò l'originale movimento dei seguaci di Gesù di Nazareth in una “religione”, cioè in uno strumento per la gestione del potere imperiale. Queste due correnti convivono all'interno di quello che oggi definiamo “cristianesimo” da circa 1700 anni.
Anche senza essere dei fini teologi o dei profondi conoscitori dei testi del Nuovo Testamento, si può comprendere agevolmente che il cristianesimo imperiale da una parte e quello basato sull'evangelo (buona notizia) di Gesù di Nazareth dall'altro non hanno nulla in comune, se non il fatto che il primo utilizza e strumentalizza per i propri fini ciò che è contenuto nel secondo.
Queste due correnti del cristianesimo, si sono da sempre scontrate in modo quasi sempre violento. Ne sono testimonianza i tanti concili dal primo di Nicea all'ultimo del Vaticano II. Ogni Concilio ha rappresentato un momento di scontro, con la parte soccombente costretta ad adeguarsi pena la persecuzione fino alla morte. Ma ne sono anche testimonianza i vari movimenti religiosi nati per opporsi al “cristianesimo imperiale” opera di persone come Francesco di Assisi, che ha avuto il permesso di praticare il Vangelo pur nell'ambito del cristianesimo imperiale, oppure di altri come Valdo di Lione, esclusi ed espulsi come eretici.
L'insegnamento della storia oggi è praticamente abolito. Fra le giovani generazioni sono pochi quelli che sanno quali erano i legami fra la Chiesa Cattolica o la Chiesa protestante Tedesca e il nazismo. Pochi sanno che l'antisemitismo nazista venne giustificato da costoro con il richiamo, per quanto riguarda il protestantesimo, ad un tristemente famoso libro di Martin Lutero contro gli ebrei, o, per quanto riguarda il cattolicesimo, a tutto ciò che i papi avevano fatto nel corso dei secoli contro gli ebrei. Lo storico cattolico Hans Küng, a questo proposito, ha riportato nel suo libro sull'ebraismo il confronto fra quello che hanno fatto i nazisti e le disposizioni assunte dalle chiese cristiane nel corso dei secoli contro gli ebrei. Riportiamo di seguito questa tabella su cui non si rifletterà mai abbastanza.
Misure antiebraiche ecclesiastiche e naziste
La tabella che segue è stata riportata a pag. 268-269 del libro di Hans Küng dal titolo Ebraismo, passato presente futuro, BUR saggi 1991, all’interno di un capitolo dal titolo significativo: Il fatale antisemitismo di un cattolico: Adolf Hitler.
Diritto canonico
Misure naziste
Divieto di matrimonio e di rapporti sessuali tra cristiani ed ebrei (Sinodo di Elvira del 306)
Legge per la difesa del sangue e del matrimonio tedeschi, 15 settembre 1935 (RGBI. 1,1146)
Divieto per i cristiani di prendere cibo insieme agli ebrei (Sinodo di Elvira del 306)
Agli ebrei viene interdetto l’uso dei vagoni-ristorante (ministro delle ferrovie al ministro degli interni, 30dicembre 1939, Nü.Doc.: NG3995)
Agli ebrei non è lecito ricoprire cariche pubbliche (Sinodo di Clermont del 535)
Legge sulla riorganizzazione delle professioni burocratiche, 7 aprile 1933 (RGBI. 1,175)
Agli ebrei non è lecito tenere presso di sé servi, serve o schiavi cristiani (Terzo sinodo di Orléans del 538)
Legge per la difesa del sangue e del matrimonio tedéschi, 15 settembre 1935 (RGBI. I, 1146)
Agli ebrei non è permesso farsi vedere per strada durante la settimana santa (Terzo sinodo di Orléans del 538)
Ordinanza di polizia, che autorizza le autorità locali ad allontanare dalle strade gli ebrei in determinati giorni (cioè nelle festività naziste), 28novembre 1938 (RGBI. I, 1676)
Rogo del Talmud e di altri scritti ebraici (Dodicesimo sinodo di Toledo del 681)
Rogo dei libri nella Germania nazista
Ai cristiani è vietato consultare medici ebrei (Sinodo trullano del 692)
Quarta ordinanza circa la legge sulla cittadinanza nel Reich del 25 luglio 1938 (RGBI. I, 969)
Ai cristiani non è permesso abitare presso ebrei (Sinodo di Narbonne del 1050)
Disposizione di Gőring del 28 dicembre  1938, secondo cui gli ebrei devono essere concentrati in determinate case (Bormann a Rosenberg, 17 gennaio 1939, Nù.Doc.: PS-69)
Gli ebrei devono versare alla chiesa le stesse decime che vengono versate dai cristiani (Sinodo di Gerona del 1078)
Divieto di lavorare alla domenica (Sinodo di Szabolcs del 1092)
La ..tassa di perequazione sociale.’del 24 dicembre 1940, secondo cui gli ebrei devono corrispondere una tassa speciale come contribuito alle spese del partito (RGBI. I, 1666)
Gli ebrei non possono accusare o testimoniare contro i cristiani (Concilio Lateranense III, 1179, can. 26)
Proposta della cancelleria del partito di vietare agli ebrei di promuovere cause civili, 9 settembre 1942 (Bormann al ministero dalla giustizia, ~ settembre 1942, Nü.Doc.: NG-151)
Diritto canonico
Misure naziste
Agli ebrei è vietato diseredare i loro fratelli di fede passati al cristianesimo (Concilio Lateranense III, 1179)
Autorizzazione del ministro della giustizia a dichiarare nulli i testamenti che offendono il «sano sentimento popolare», 31 luglio 1938 (RGBI. I, 973)
Gli ebrei devono portare un distintivo sui vestiti (Concilio Lateranense IV, 1215, sull’esempio di un decreto del califfo Omar I, 634-644, secondo cui i cristiani dovevano portare una fascia azzurra e gli ebrei una gialla)
Ordinanza del 10 settembre 1941 (RGBI. 1,547)
Divieto di costruire sinagoghe (Concilio di Oxford del 1222)
Distruzione delle sinagoghe nell’intero Reich il 10 novembre 1938 (Heydrich a
Goring, 11 novembre 1938, Nü.Doc.: PS-3058)
Ai cristiani non è lecito prendere parte alle feste ebraiche (Sinodo di Vienna del 1267)
Divieto di relazioni amichevoli con ebrei del 24 ottobre 1941 (Disposizione della Gestapo, L-15)
Gli ebrei non possono disputare con la gente semplice sulla fede cattolica (Sinodo di Vienna del 1267)
 
Gli ebrei possono abitare soltanto quartieri ebraici (Sinodo di Breslavia del 1267)
Ordine di Heydrich del 21 settembre 1939 (PS-3363)
Ai cristiani non è lecito vendere o affittare beni e terreni agli ebrei (Sinodo di Ofen del 1279)
Ordinanza del 3 dicembre 1938, che prevede la vendita coatta di beni e terreni ebraici (RGBI. I, 1709)
Va considerato patente eresia il passaggio di un cristiano all’ebraismo o il ritorno di un ebreo battezzato alla sua precedente religione (Sinodo di Magonza del 1310)
Il passaggio di un cristiano alla religione ebraica lo espone al pericolo di essere trattato come un ebreo; sentenza della corte regionale suprema di Kònigsberg, IV Senato civile, del 26 giugno 1942 (in:
Vie Judenfrage. Ven’rauliche Beilage, 1° novembre 1942, pp. 82, 83)
È vietato impegnare o vendere oggetti ecclesiastici a ebrei (Sinodo di Lavaur del 1368)
Legge del 6 luglio 1938 sullo scioglimento delle agenzie immobiliari e fondiarie ebraiche come pure degli istituti di mediazione matrimoniale ebraici, aperti ai non ebrei (RGBI. I, 823)
Gli ebrei non possono fare da mediatori in contratti tra cristiani, in particolare in contratti matrimoniali (Concilio di Basilea, 1434, XIX sessione)
 
Gli ebrei non possono conseguire gradi accademici (Concilio di Basilea, 1434, XIX sessione)
Legge contro il sovraffollamento nelle scuole e negli istituti superiori tedeschi del 25 aprile 1933(RGBI, I, 225)
(Da R. Hilberg, Die Vernichtung der europalschen Juden.
Die Gesamtgeschichte des Holocaust, Berlin 1982, pp. 15a)
L'antisemitismo cominciò con sant'Ambrogio di Milano. Uno dei campioni dell'anisemitismo fu Papa Paolo IV Carafa, l'inventore dell'Inquisizione, del ghetto di Roma, del triangolo giallo che tutti gli ebrei dovevano portare sui loro vestiti. Chi ha letto il libro di Lutero contro gli ebrei non ha potuto fare a meno di pensare che i nazisti, rispetto alle idee da lui proclamate, erano solo dei dilettanti tanto esse sono estreme e ripugnanti.
In questa tabella troviamo il “divieto di costruire sinagoghe” del 1222. La decisione del governo Leghista della Lombardia di vietare la costruzione di moschee sul territorio lombardo si muove nella stessa scia. Anche qui si mettono le religioni le une contro le altre, fra quelle che possono realizzare i propri luoghi di culto e quelle a cui è negato. Il rogo del Corano, realizzato più e più volte negli USA ed in altri paesi da pastori protestanti, si muove nella stessa scia del “Rogo del Talmud e di altri scritti ebraici (Dodicesimo sinodo di Toledo del 681)”.
Se si analizza ogni punto di questa tabella credo si possa agevolmente trovare in essa tutti gli elementi ideologici, culturali, religiosi, che sono alla base dell'attuale islamofobia. La matrice ideologica è la stessa, gli scopi sociali e politici anche, ed identica è la classe sociale che la incarna. La classe sociale è quella che una volta si chiamava “piccola e media borghesia”, “classe media” la definisce oggi Obama. Ed è la classe sociale che si è organizzata in Germania nelle fila di Pegida, il cui capo si è fatto ritrarre in imitazioni di Hitler. Quella Pegida con la quale la teologa tedesca Margot Kässmann, ambasciatrice per il Giubileo della Riforma della Chiesa evangelica in Germania (EKD), ha detto che bisogna dialogare perché «convinta che tra chi a Dresda, e in altre città, marcia a fianco degli estremisti di destra islamofobi, ci siano anche persone che più che "xenofobe, sono semplicemente insoddisfatte"», cioè gli appartenenti a quella classe media impoverita dalla crisi economica.
Qual è dunque oggi il problema delle chiese cristiane di fronte alla crescente islamofobia e alla strumentalizzazione del cristianesimo da parte di organizzazioni politiche che usano una motivazione religiosa per motivi esclusivamente politico-economici?
Credo bisogna prendere atto che nel corpo molle di tutte le chiese cristiane esistenti, ci sia una componente che ancora è legata a quel cristianesimo che ha prodotto l'antisemitismo e tutte le mostruosità indicate dalla tabella prima riportata. All'antisemitismo, non dimentichiamolo, bisogna aggiungere anche il razzismo quale quello praticato in Sudafrica ai tempi dell'aparteid, o quello praticato negli USA dove lo schiavismo si nutriva di idee razziste. Ancora oggi negli USA le chiese cristiane sono divise a seconda del colore della pelle, da una lato le chiese dei bianchi dall'altro le chiese dei neri.
Eppure le chiese cristiane hanno prodotto documenti che hanno cercato di fare esperienza degli errori del passato, dell'antisemitismo, del razzismo, della guerra. Un esempio è la Nostra Aetate del Concilio Vaticano II, che dice parole chiare sui rapporti con ebrei e musulmani, o la Pacem in Terris, di Giovanni XXIII sul tema della guerra. Lo ha fatto la chiesa Luterana che, dopo la seconda guerra mondiale, ha chiesto perdono per aver sostenuto il nazismo. Ma quanti hanno fatto proprio questi documenti nella loro vita quotidiana?
I documenti in se non spostano da soli la realtà sociale delle varie organizzazioni religiose. C'è bisogno che tali documenti diventino poi pratica costante della vita delle organizzazioni religiose nelle quali lo scontro tra le varie anime è sempre vivo. È quello che è successo nella Chiesa Cattolica con il Concilio Vaticano II. Con il pontificato di Giovanni Paolo II tutti i documenti conciliari sono stati riletti, su tantissimi aspetti, in modo più conservatore rispetto allo spirito progressista del Concilio. Giovanni Paolo II preservò l'idea del dialogo interreligioso e l'opposizione alla guerra che furono però immediatamente accantonate appena le sue condizioni di salute peggiorarono e la gestione della Chiesa passò nelle mani di un triunvirato di cardinali fino alla sua morte. La dichiarazione “Dominus Jesus” dell'allora cardinale Ratzinger, titolare del dicastero sulla “Dottrina della fede”, ha rappresentato il punto più alto della revisione dello spirito conciliare.
Oggi nella chiesa cattolica, con l'avvento di Papa Francesco, sono ritornati in auge lo spirito del dialogo interreligioso e l'appello alla pace. Papa Francesco non cessa mai di parlare contro i mercanti di morte e contro la guerra. È di ieri il rinnovato appello al dialogo con l'islam. (Vedi link)
Crediamo sia importante riportare quello che Papa Francesco ha scritto nella sua enciclica Evangelii gaudium sul tema del dialogo con l'Islam. Da questa lettura credo si possa affermare che tutti gli islamofobi attuali non possono certo fregiarsi del titolo di “cattolici”. Almeno fino a quando Papa Francesco vivrà. Ecco il testo.
«252. In quest’epoca acquista una notevole importanza la relazione con i credenti dell’Islam, oggi particolarmente presenti in molti Paesi di tradizione cristiana dove essi possono celebrare liberamente il loro culto e vivere integrati nella società. Non bisogna mai dimenticare che essi, «professando di avere la fede di Abramo, adorano con noi un Dio unico, misericordioso, che giudicherà gli uomini nel giorno finale».[198] Gli scritti sacri dell’Islam conservano parte degli insegnamenti cristiani; Gesù Cristo e Maria sono oggetto di profonda venerazione ed è ammirevole vedere come giovani e anziani, donne e uomini dell’Islam sono capaci di dedicare quotidianamente tempo alla preghiera e di partecipare fedelmente ai loro riti religiosi. Al tempo stesso, molti di loro sono profondamente convinti che la loro vita, nella sua totalità, è di Dio e per Lui. Riconoscono anche la necessità di rispondere a Dio con un impegno etico e con la misericordia verso i più poveri.
253. Per sostenere il dialogo con l’Islam è indispensabile la formazione adeguata degli interlocutori, non solo perché siano solidamente e gioiosamente radicati nella loro identità, ma perché siano capaci di riconoscere i valori degli altri, di comprendere le preoccupazioni soggiacenti alle loro richieste e di fare emergere le convinzioni comuni. Noi cristiani dovremmo accogliere con affetto e rispetto gli immigrati dell’Islam che arrivano nei nostri Paesi, così come speriamo e preghiamo di essere accolti e rispettati nei Paesi di tradizione islamica. Prego, imploro umilmente tali Paesi affinché assicurino libertà ai cristiani affinché possano celebrare il loro culto e vivere la loro fede, tenendo conto della libertà che i credenti dell’Islam godono nei paesi occidentali! Di fronte ad episodi di fondamentalismo violento che ci preoccupano, l’affetto verso gli autentici credenti dell’Islam deve portarci ad evitare odiose generalizzazioni, perché il vero Islam e un’adeguata interpretazione del Corano si oppongono ad ogni violenza.»
Gli islamofobi di oggi stanno seguendo le stesse orme degli antisemiti del passato. Le chiese cristiane vogliono fare altrettanto? E i loro fedeli vogliono di nuovo marciare insieme ai neo-fascisti e neo-nazisti attuali? In Germania le chiese unitariamente si stanno opponendo a questa deriva razzista e lo stanno facendo in modo visibile. In Italia le iniziative sono ancora timide, ma ci sono. Occorre fare di più, molto di più. O il dialogo o la barbarie. Quella del razzismo è una storia che abbiamo già vista ed è ora di voltare pagina definitivamente.
Giovanni Sarubbi



Domenica 25 Gennaio,2015 Ore: 13:19
 
 
Commenti

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Autore Città Giorno Ora
giulia guzzo San Giovanni in Fiore (CS) 25/1/2015 16.16
Titolo:No al razzismo
Terribili e disumane le misure naziste contro gli Ebrei,non meno brutali , discriminatorie e ingiuste quelle del diritto(diritto?) canonico. Solo una mente malata può pensare per esempio che a un cristiano è vietato di prendere cibo insieme agli Ebrei. Da queste misure si capisce perchè il razzismo si fonda sulla presunta superiorità di una razza sulle altre e determina sempre e indiscutibilmente discriminazioni,violenze o addirittura genocidi. Quello che è più assurdo è che il razzismo nella maggior parte dei casi  diventa una teoria leggittimata dalla legge fatta da uomini cosidetti "giusti".Il razzismo è simile al classismo perchè divide i popoli o le classi sociali in superiori e inferiori,è una teoria politica assurda da rigettare categoricamente.L'umanità se non vuole autodistruggersi deve lottare per l'affermazione dei diritti umani di tutti popoli della Terra. Siamo giunti al capolinea. Bisogna decidere da che parte stare.Bisogna lavorare insieme per un mondo migliore che rifiuta con decisione ogni forma di discriminazione. Grazie a Sarubbi che ci da questa bella opportunità di discutere su un tema cosi' delicato e importante.

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