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www.ildialogo.org L'umanità te ne sarà grata,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
L'umanità te ne sarà grata

di Giovanni Sarubbi

Un rinnovato impegno sulla via di Gesù di Nazareth


«Quando io do da mangiare a un povero, tutti mi chiamano santo. Ma quando chiedo perché i poveri non hanno cibo, allora tutti mi chiamano comunista».
(Dom Hélder Câmara)

 

Una frase simile l'ha detta in questi giorni Papa Francesco in occasione dell'incontro mondiale dei movimenti popolari. «Terra, lavoro, casa. Strano, ma se parlo di questo per alcuni il Papa è comunista» e invece «l'amore per i poveri è al centro del Vangelo» e della dottrina sociale della Chiesa. (Vedi Notizie cattoliche del 29/10/2014).
E' una frase che mette in rilievo l'esistenza di due chiese o di due modi di intendere il cristianesimo e l'evangelo, la buona notizia di Gesù di Nazareth. Il primo, quello espresso da Papa Francesco, da Dom Hélder Câmara e da milioni di altri cristiani, è quello che pone la chiesa, intesa come “assemblea dei seguaci di Gesù di Nazareth”, dalla parte degli ultimi, dei poveri, degli sfruttati, di coloro che vengono uccisi per il colore della loro pelle, per la loro religione, per la loro tendenza sessuale o semplicemente per la loro diversità culturale. Il secondo è quello che per secoli è stato incarnato da tutte quelle chiese che pur denominandosi cristiane hanno  fatto tutt'altro, hanno ucciso, hanno difeso i ricchi, ne hanno sposato l'ingordigia e sostenuto i loro sistemi sociali (schiavismo, feudalesimo, capitalismo), hanno tratto profitto e benedetto il traffico degli schiavi dall'Africa verso le Americhe, hanno benedetto e sostenuto la distruzione dei nativi americani sia nel Nord America sia nel sud, hanno benedetto le guerre, gli eserciti, le armi e combattuto in proprio guerre per la conquista di territori, uccidendo spessissimo anche milioni di cristiani. E questo secondo modo di intendere la chiesa, che corrisponde a quello che storici come Hans Kung chiamano “paradigma costantiniano”, è stato incarnato da tutte le confessioni che si dicono cristiane, quella cattolica, quella protestante, quella ortodossa, compreso i nuovi movimenti religiosi di area cristiana che spesso vengono indicati come il futuro del cristianesimo. Un cristianesimo legato al potere dominante, basato sulla spada e sulla pretesa di essere proprietario di Dio, di possedere la verità e di doverla imporre a chiunque.
A noi che siamo seguaci del cristianesimo del primo tipo, non può quindi che fare  piacere ascoltare, proprio in queste ore, le parole di Papa Francesco contro coloro che si appropriano del nome di Dio e del suo potere, pretendendo di esercitare in nome di Dio un potere assoluto su tutto l'universo.
I cristiani, lo ripetiamo, sono per noi coloro che si comportano nella loro vita come seguaci di Gesù di Nazareth, che non aveva potere, che non aveva dove posare il capo, che scacciò fuori dal tempio dell'idolatria, della ricchezza e dei grandi sacerdoti, tutti, mercanti e fedeli oppressi da una ideologia che metteva l'umanità sotto i propri piedi per favorire i ricchi e potenti.
Se c'è chi accusa oggi il Papa Francesco di essere comunista è segno che tutti i valori dell'Evangelo (buona-notizia) di Gesù di Nazareth sono stati stravolti e non appartengono più alla istituzione “Chiesa Cattolica”, o alle altre chiese, ma a quella idea che va sotto il nome di “comunista”.
Ci sono ancora oggi gruppi, singole persone, cardinali, vescovi, parroci, monaci e monache che continuano a sostenere il paradigma costantiniano, l'idea di una chiesa al di fuori della quale non ci sarebbe salvezza. Il Papa precedente, lo ricordiamo come esempio recente, ha battezzato in mondovisione un noto islamofobo, Magdi Allam che scelse di chiamarsi addirittura “cristiano”. Si trattò di una scelta grave, un imprimatur di autenticità che ha consentito a costui di diventare l'alfiere della battaglia contro l'Islàm tout court in nome delle radici cristiane dell'Europa. Oggi Papa Francesco parla di dialogo con l'Islàm, parla di pace, ripudia la guerra e la definisce, come già fece Giovanni XXIII, una follia (Vedi discorso a Redipuglia)..
Quanto durerà questa impostazione del nuovo corso di Papa Francesco? Lo spazio di un papato, quello di Francesco? Oppure diventerà una scelta duratura e consolidata della Chiesa Cattolica e delle altre chiese cristiane?
Perché, mi chiedo e chiedo ai miei quattro lettori, è così difficile per i cristiani seguaci di Gesù e liberi da qualsiasi schiavitù rispetto ai sistemi di potere , impegnarsi a fondo contro le idee che, ammantandosi di cristianesimo, diffondono l'esatto contrario, e cioè la violenza, l'odio, il razzismo, lo schiavismo, la diseguaglianza, l'ingordigia di pochi contro il benessere di tutti?
Perché, pur essendoci segnali positivi da parte del massimo vertice della Chiesa Cattolica, i semplici cattolici o i semplici cristiani di altre chiese limitano il loro essere cristiani alla partecipazione alla messa o ai culti domenicali, quando va bene, o a cercare un conforto personale ai propri problemi, trasformando la propria fede, il Dio in cui si crede, in una sorta di aspirina buona a guarire tutti i propri mali, disinteressandosi di quelli che incontriamo tutti i giorni o che con noi partecipano a messe o culti?
Chi vuole che l'attuale tendenza espressa da Papa Francesco divenga una scelta  consolidata della chiesa di Roma che possa poi diventare una scelta consolidata di tutte le altre chiese, ha allora il dovere di impegnarsi attivamente su alcune questioni che sono oggi fondamentali.
C'è innanzitutto la questione della pace. Bisogna che ogni cristiano si impegni contro tutte le guerre, contro l'ideologia della guerra che impregna anche gran parte della teologia delle chiese cristiane, quella teologia che ancora oggi fa insegnare ai cappellani militari di tutte le chiese che uccidere in guerra non è peccato se l'ordine di uccidere discende dalla autorità della propria nazione, autorità interpretata come diretta derivazione della volontà divina.
C'è come conseguenza diretta dell'impegno per la pace la questione degli armamenti, della conversione delle industri belliche in industrie di pace, dell'abolizione dell'immondo commercio delle armi che genera guerre, odio, morte e distruzioni. Non ci possono essere più benedizioni di armi, eserciti, industrie  belliche, navi, sottomarini, aerei, cappellani militari. Non ci possono essere più preghiere per gli aviatori, per i marinai, per i soldati che non siano finalizzate allo scioglimento di tutti gli eserciti e alla conversione di tutte queste persone a cui è stato insegnato ad obbedire e ad uccidere se ciò gli viene ordinato. Nessuno deve più ricevere alcun conforto religioso per la propria scelta di andare in guerra o di seguire il mestiere delle armi che è un mestiere immondo.
C'è, ancora, la necessità di opporsi a qualsiasi razzismo e a qualsiasi propaganda di odio  religioso. L'antisemitismo, che è una delle tante forme di razzismo religioso esistente, è stato il frutto diretto della teologia delle chiese cristiane[1] che ha generato la tragedia della Shoah durante la Seconda Guerra Mondiale. Oggi, insieme ad altre forme di razzismo religioso, è grave l'islamofobia che viene esercitata in nome di non meglio precisate “radici cristiane dell'Europa”. Si continua cioè, nonostante le parole e le azioni molto chiare di Papa Francesco che è andato in Albania (paese a grande maggioranza musulmano) e andrà in Turchia (altro paese musulmano), ad usare il nome “cristiano” ed il riferimento a Gesù o ad un “Dio cristiano” o alla propria presunta “cattolicità” per promuovere odio e violenza. E' ora di dire basta e di chiamare tutti i seguaci di Gesù all'impegno contro l'islamofobia e ogni altra forma esistente di razzismo religioso.
C'è, infine, la necessità di opporsi decisamente alla ingiustizia sociale e alla ingordigia di pochi individui che a livello mondiale sono a capo di un sistema sociale basato sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo. Un sistema sociale che sta generando la distruzione della Terra, che sta compromettendo in modo irreparabile l'ambiente con conseguenze catastrofiche inimmaginabili. Bisogna anche combattere l'ideologia delle catastrofi che, può sembrare strano, sostiene in realtà il sistema basato sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo perché genera impotenza, paura, mancanza di speranza in un mondo altro.
Come seguaci di Gesù abbiamo bisogno di essere in prima fila per cancellare tutto il male che è stato fatto e continua ad essere fatto nel nome di Cristo. Ma questo appello è rivolto anche a tutti gli uomini e le donne di buona volontà qualsiasi sia la religione a cui appartengono, ai fedeli di religione islamica come a quelli ebraici, indù, buddisti, animisti, sikh, …, nessuno escluso. Mi permetto a questo proposito di rivolgere un particolare appello a quei fedeli di religioni perseguitate, in particolare agli ebrei e ai musulmani. Questi fedeli, a causa della persecuzione che subiscono, tendono a chiudersi in se stessi e spesso si trasformano da persone oppresse in oppressori. E' successo e continua a succedere in tutto il mondo ed in situazioni diverse e con diverse forme di razzismo. È l'odio e la violenza che producono queste reazioni e le persone di buona volontà non devono cadere in questa trappola e sapere percorrere la strada della riconciliazione che è la fondamentale via da seguire per giungere al superamento strutturale dell'odio e della violenza.
Ognuno può dare il proprio contributo, anche tu che sei arrivato fino in fondo a questo articolo puoi farlo. Fallo e l'umanità te ne sarà grata.
Giovanni Sarubbi

NOTE

1Vedi il Libro di Hans Kung dal titolo Ebraismo




Domenica 02 Novembre,2014 Ore: 13:03
 
 
Commenti

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Autore Città Giorno Ora
elio cassano bari 02/11/2014 18.46
Titolo:
Come milioni di altre persone, condivido e sottoscrivo ogni riga di questo articolo. E poi ce ne stiamo belli comodi in poltrona, al tran tran quotidiano perchè nn si sa come partire, di chi fidarsi, e certi impegni costano molto cari in termini tempo, di difficoltà inverosimili da a ffrontare da parte di chi, e sono tanti, ha interessi contrari. Ho appena finito di vedere in TV il film di oliver Stone "Tra terra e cielo", un vero monumento al riguardo. Speriamo che Francesco riesca a mettere in moto qualcosa, qualcuno!
Autore Città Giorno Ora
giulia guzzo San Giovanni in Fiore (CS) 03/11/2014 13.01
Titolo:Cristo è con noi
Qualcuno che ho conosciuto anni fa soleva dire:"Se domani ci sarà una pietra sulle mie ceneri,per favore scriveteci sopra,comunista"Penso che la parola comunista sia carica di enormi significati e Gesù che aveva scelto di stare dalla parte degfli ultimi certamente può essere definito tale.La figura di Cristo rappresenta colui che continua ad essere ricercato,perseguitato perchè portatore di un messaggio rivoluzionario estremamente pericoloso per ogni sistema,per ogni potere,per ogni ordine costituito.Perchè continua ad essere perseguitato? Perchè ancora oggi la società è fatta da sfruttatori e sfruttati,da oppressori ed oppressi.Quindi Gesù incarna ogni ultimo,ogni senza tetto,ogni povero.ogni diseredato.Papa Francesco ha fatto una scelta.E' rivoluzionario e comunista?

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