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www.ildialogo.org Pace, pace, pace!(2),di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Pace, pace, pace!(2)

di Giovanni Sarubbi

Invecchiando si sente spesso la frase “stavamo meglio quando stavamo peggio”. La si ripete quando si incontra un vecchio amico con il quale magari si è condiviso qualche iniziativa sociale, politica, o sindacale. Altrettanto frustrati si diventa quando ci si mette a scartare fra le vecchie carte che si sono accumulate negli anni, dalla semplice fattura dell'energia elettrica, a quella del telefono, o magari alla vecchia lettera d'amore o, per chi come me ha l'avventura di scrivere articoli da diversi decenni, al tuo primo articolo, o ai documenti accumulati per le tante iniziative o per i tanti articoli che hai scritto. Scartando quelle carte e confrontandole con l'oggi del tuo vivere quotidiano ti accorgi che di quello che hai fatto, scritto e propagandato non è rimasto nulla. La realtà che hai davanti è diversa da quella che hai vissuto e che hai anche tu contribuito a realizzare, sia con le tue vittorie sia con le tue sconfitte.
E scartando gli archivi ti chiedi cosa valga la pena di conservare e lasciare a chi viene dopo ti te, ai tuoi figli o magari ad una biblioteca pubblica affinché possa diventare patrimonio comune. E ti chiedi se ne vale la pena e che cosa può diventare “storia”, quella grande che finisce sui libri di storia, o quella che più semplicemente i tuoi figli potranno raccontare di te ai propri figli.
E riflettendo ti rendi conto che non è vero che “stavamo meglio quando stavamo peggio” e che la storia e la vita di ognuno di noi o di una intera società è un continuo divenire in cui ognuno porta il suo contributo. Ti accorgi che la vita è un divenire che non si ferma mai e con il quale doversi confrontare sempre, fino al tuo ultimo giorno di vita. Una storia ed un divenire di cui siamo tutti responsabili sia per le nostre azioni sia per le nostre omissioni, soprattutto quando si tratta di omissioni che riguardano il bene comune, l'ambiente in cui viviamo, i rapporti sociali inquinati dalla cupidigia e dalla corruzione, l'accettazione dello schiavismo nei rapporti di lavoro, la mancanza di sicurezza e di rispetto della dignità di chi lavora, la violenza nei confronti delle donne o dei bambini.
Il divenire che oggi ci fa ribrezzo e che a noi di una certa età ti porta a dire che “stavamo meglio quando stavamo peggio” è anche nostra responsabilità ed è da questo divenire da cui bisogna ripartire, fino all'ultimo alito di vita, pensando alle generazioni future e a chi ci giudicherà per le cose che abbiamo fatto ma soprattutto per quelle che non abbiamo fatto.
E la cosa per la quale vale sicuramente la pena di dare tutto se stessi è la causa della pace e quella dell'ambiente. La pace perché con la pace tutto è possibile, l'ambiente perché è quello che ci da vita.
«Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra. Ritornino gli uomini a comprendersi. Riprendano a trattare. Trattando con buona volontà e con rispetto dei reciproci diritti si accorgeranno che ai sinceri e fattivi negoziati non è mai precluso un onorevole successo». Così scriveva PIO XII nel suo radiomessaggio rivolto ai governanti ed ai popoli nell'imminente pericolo della guerra di giovedì 24 agosto 1939. Lo scriveva un Papa che aveva avuto pesanti responsabilità nell'ascesa del nazismo in Germania, con il quale aveva firmato un concordato, e con il fascismo in Italia che emanò le leggi razziali e partecipò alla guerra a fianco dei nazisti. Eppure ancora oggi quel “nulla è perduto con la pace, tutto può esserlo con la guerra”, risuona come un monito ad ogni uomo di buona volontà a fare il possibile e l'impossibile per impegnarsi contro la guerra, contro gli armamenti, contro gli eserciti, contro il militarismo in ogni luogo e in ogni occasione.
E' questo il divenire per il quale vale la pena di dare la vita, qualsiasi sia la storia che ognuno di noi ha alle spalle, con i suoi errori ed omissioni a cui non dobbiamo aggiungere quello dell'essere i responsabili della fine dalla nostra umanità.
Pace, pace, pace!
Giovanni Sarubbi



Domenica 27 Luglio,2014 Ore: 10:34
 
 
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