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www.ildialogo.org Rompere le catene,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Rompere le catene

di Giovanni Sarubbi

La Chiesa Cattolica ha oggi due santi in più, ma la sua crisi non è affatto risolta, anzi è sicuramente peggiorata. E non tanto perché è stato santificato un Papa come Giovanni Paolo II che ha una vita piena di lati oscuri (e in questi giorni ne sono stati elencati parecchi, dalla pedofilia, al rapporto con i peggiori dittatori, alla guerra contro la teologia della liberazione), bensì per il fatto che il modello di chiesa che le santificazioni rappresentano si è dimostrato del tutto incapace di riportare la chiesa allo spirito dell'evangelo di Gesù di Nazareth. E' un cristianesimo emozionale, che punta sui grandi eventi e sugli effetti speciali, che punta sull'eroismo individuale e su un concetto di santificazione che non ha alcun riscontro nel messaggio di Gesù di Nazareth.
La chiesa che è andata oggi in mondovisione, utilizzando tutti i più moderni mezzi di comunicazione, è ancora la chiesa legata a filo doppio al potere politico, ai grandi della Terra, a coloro che hanno imposto al mondo un regime politico-sociale basato sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, lontana da qualsiasi spirito evangelico, che pone pesi su pesi sulle spalle dei poveri e ne aumenta a dismisura l'oppressione.
Nuovi santi equivalgono a nuovi culti e a nuove strutture ecclesiastiche pronte a sfruttare materialmente i fedeli dei due papi, perpetuando un cristianesimo che sa ripetere solo formule e riti medievali e non è più in grado di parlare ai poveri e agli sfruttati di oggi e al mondo moderno nel suo complesso. Una chiesa che non è liberazione degli oppressi come fu la chiesa che si raccolse attorno a Gesù di Nazareth ma è diventata nel corso dei secoli la diretta erede di quella casta sacerdotale contro cui duemila anni fa Gesù si scagliò.
La fabbrica dei santi è una aberrazione perché spinge le persone a credere che una fede fatta di preghiere a santi e madonne  le esime da un impegno concreto per la giustizia sociale e la liberazione degli oppressi e perché ricostruisce e rinforza le oppressioni di quel Tempio di cui Gesù nei vangeli annuncia la distruzione e la fine.
E la crisi della chiesa cattolica non si risolve certamente se ora Papa Francesco dovesse mettere in cantiere la santificazione di Oscar Romero, cosa che sarebbe un'altra aberrazione.
Bisogna liberarsi di una religione oppressiva, di questa teologia sacrificale che pervade la vita dei cristiani. Bisogna ritornare allo spirito laico dei Vangeli, alla cacciata dei fedeli e dei mercanti dal tempio e distruggere qualsiasi potere sacro che opprime lo spirito e le azioni delle persone. Bisogna cancellare l'idea di sacerdozio e tutte le strutture di potere ad esso associate perché fra i seguaci di Gesù di Nazareth non può esserci chi comanda e chi obbedisce.
Questo è il cristianesimo che vogliamo contribuire a rilanciare e per il quale siamo impegnati e non ci interessano quelle persone che si dicono a parole oppositori della chiesa gerarchica ma poi sono più papisti del papa e continuano a perpetuare la subordinazione dei singoli cristiani alle strutture ecclesiastiche.
Dopo questa santificazione del papato, non è più possibile avere illusioni su ciò che rappresentano le strutture ecclesiastiche, che tendono solo alla propria conservazione e non seguono affatto lo spirito dell'evangelo di Gesù di Nazareth. E quello spirito non potrà mai essere incatenato da alcuna struttura ecclesiastica, da nessun Papa o pastore o patriarca che sia.
Giovanni Sarubbi
Sullo stesso argomento vedi anche l'intervista a cura di Roberto Fantini (link)


Domenica 27 Aprile,2014 Ore: 16:07
 
 
Commenti

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Autore Città Giorno Ora
Bruno Antonio Bellerate Rocca di Papa (RM) 27/4/2014 18.15
Titolo:Complimenti
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