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www.ildialogo.org Un mostro a “sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi”,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Un mostro a “sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi”

di Giovanni Sarubbi

Con la votazione sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi, sono in molti quelli che hanno tirato un sospiro di sollievo e hanno brindato. Noi siamo fra i pochi che non l'hanno fatto.
Molti credono nell'apertura di una nuova fase politica che possa sconfiggere il “berlusconismo”, cioè la parte più vistosa e malefica di un sistema sociale politico-economico che ha travolto le basi stesse della democrazia costituzionale. Viviamo oramai in un presidenzialismo di fatto, il cui capo indiscusso è l'attuale presidente della Repubblica.
L'espulsione dal parlamento del padrone indiscusso della destra eversiva italiana, viene in realtà gestito come un modo per liberarsi dell'apparenza più disgustosa e retriva, facendo rimanere inalterata la sostanza. I due partiti che si sono formalmente divisi, Forza Italia e Nuovo Centrodestra, rappresentano in realtà questa linea politica, quella che si può sintetizzare con il vecchio slogan del “partito di lotta e di governo”. Forza Italia interpreterà il ruolo di partito di “lotta”, il Nuovo Centrodestra quello di partito di governo. Berlusconi all'opposizione verrà riverniciato con la maschera del “perseguitato politico”. Formalmente divisi, ma sostanzialmente uniti nella difesa delle privatizzazioni, dello smantellamento della Costituzione, nella approvazione di una nuova e più nefasta legge elettorale, che cancelli definitivamente dal parlamento qualsiasi opposizione al pensiero unico neo-liberista. Sostanzialmente uniti, soprattutto, nell'attacco alla legalità attraverso la cosiddetta “riforma della giustizia”, che tenderà a mettere in riga quei pochi giudici che ancora tentano di resistere al potere corruttivo delle imprese, che pensano esclusivamente al proprio business. Il caso di Taranto insegna.
Su Forza Italia, forte del suo strapotere mediatico e dell'acquiescenza delle più alte cariche dello Stato, verranno dirottati i sentimenti di opposizione ad una politica di progressivo ed inarrestabile impoverimento generalizzato della popolazione e a favore dei soliti noti, quegli imprenditori e quelle multinazionali che risucchiando nelle proprie casse tutte le risorse economiche disponibili, hanno portato il mondo alla bancarotta. E non si tratta solo di una bancarotta economica, si tratta anche di una bancarotta ambientale, con intere regioni del mondo e del nostro paese in condizioni ambientali disastrose, e con intere popolazioni soggette alla morte per guerra o per inquinamento (Campania e Puglia in Italia, Iraq, Siria, Afghanistan, a livello mondiale, solo per citare i più noti).
Al Nuovo Centrodestra, spetterà il ruolo di far approvare il programma eversivo della destra berlusconiana formalmente all'opposizione, con la politica del ricatto derivante dalla loro indispensabilità parlamentare. I ricatti continueranno, il berlusconismo continuerà, la cancellazione dello “spirito sociale” (art. 41 della Costituzione) che deve avere l'attività economica, verrà perseguito con ancora più forza e determinazione. E se per caso a qualche giudice dovesse venire in mente di spiccare un mandato di arresto nei confronti di Berlusconi, per i suoi molti processi ancora in cantiere, nessun problema. Uscirà, come si è ventilato in questi giorni, qualche salvacondotto internazionale che gli eviterà le patrie galere.
Le privatizzazioni sono largamente incostituzionali. Basta leggere la Costituzione per rendersene conto. Chi le ha applicate e le ha promosse a spada tratta, a partire dalla metà degli anni '80 del secolo scorso, dovrebbe essere processato per tradimento della Costituzione, su cui peraltro, per assumere le funzioni ministeriali, hanno dovuto giurare.
Eppure ci troviamo di fronte oggi ad una nuova ondata di privatizzazioni, spacciate come il toccasana di tutti i mali. Vogliono vendere persino le spiagge, oltre alle poche aziende pubbliche rimaste, soprattutto quelle del settore armamenti, quelle dove oggi vi è un business in forte crescita. Per favorire tale business, il Governo, contravvenendo alla Costituzione, ha messo a disposizione delle industrie degli armamenti italiane, la propria ammiraglia, la portaerei Cavour, per un vero e proprio mercato degli armamenti galleggiante(vedi qui), che toccherà 18 paesi in Africa. Il business delle armi viene sostenuto direttamente dal Governo, che si prepara alla privatizzazione di tali imprese, dopo aver fatto il pieno di commesse da paesi la cui maggioranza (ben 12 su 18) viene definita come “Regimi autoritari”, non dalla Internazionale Comunista, bensì dall’Indice di democrazia dell’Economist. A questi Stati, il governo italiano porterà in visione il campionario di armamenti italiani, in spregio dell'art. 11 della Costituzione.
E sono proprio i risultati della politica delle privatizzazioni fatta finora, che ci fa porre una semplice domanda: “quale privatizzazione ha finora portato un solo vantaggio alla collettività”? La risposta è semplice, nessuna!
Privatizzazioni uguale a beneficio per la collettività, è una falsità che solo un popolo privo di alcuno spirito critico può accettare e anzi anche applaudire. E' come credere al “pifferaio magico” che poi ti porta nel burrone, o agli asini che volano, o alla notizia su Papa Francesco che si appresterebbe a dichiarare al mondo l'esistenza degli UFO, il cui segreto sarebbe custodito nelle stanze più segrete del Vaticano. Quando mai l'interesse privato di qualcuno ha portato beneficio alla restante parte della popolazione? Chi riempie all'inverosimile i propri granai, lo fa inevitabilmente a scapito di quelli degli altri. Ma, come ci ricorda il Vangelo, la sua fine è vicina.
La politica delle privatizzazioni aumenterà ancora di più il debito pubblico. Non ho sottomano dati precisi, ma credo di ricordare che l'esplosione del nostro debito pubblico a livelli da bancarotta, è iniziato proprio con l'avvio della politica delle privatizzazioni.
Come opporsi e che fare? Non ho ricette da fornire ne organizzazioni da proporre. Gramsci sosteneva che l'ignavia delle persone rende le situazioni talmente aggrovigliate, da farle sembrare dei nodi gordiani, e i nodi gordiani si sciolgono solo tagliandoli con l'accetta.
A sinistra c'è il vuoto assoluto. L'intercettazione telefonica, diffusa da Il Fatto, sulla telefonata di Vendola al faccendiere dell'ILVA attualmente agli arresti, al di là degli aspetti penali, su cui non ho titolo per intervenire, credo ponga la parola fine su tutto un ceto politico che, a partire dallo scioglimento del PCI nel 1991, ha fatto solo danni su danni, portando alla formazione di ben centoventi sigle di organizzazioni politiche nazionali che contengono la parola “comunista” o “sinistra” o che dichiarano di essere di “sinistra”. Centoventi marginalità la cui somma fa zero e che spiega, senza la necessità di troppe parole, perché i poveri di questo paese siano schiavi ed inermi e facili prede delle falsità e delle promesse berlusconiane o del pensiero unico neo-liberista.
Ma il mostro a “sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi”(Ap 12,3) che abbiamo di fronte, non si sconfigge con la marginalità, che è innanzitutto politica, culturale, spirituale, prima che organizzativa. Ed è da qui che occorre ripartire.
Giovanni Sarubbi
Vedi anche La pedagogia prima problema, di Mario Mariotti



Domenica 01 Dicembre,2013 Ore: 13:17
 
 
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