La campagna elettorale per le politiche è dunque iniziata. La traversata dello Stretto di Messina a nuoto di Peppe Grillo da un lato, e la firma del patto fra Bersani del PD, Vendola di SEL, e Nencini per il Psi, con l'avvio delle primarie per la coalizione dei “democratici e progressisti” hanno aperto formalmente i giochi che in primavera, si spera, ci porteranno ad avere un nuovo parlamento.

L'Italia che si accinge a partecipare o semplicemente a subire questa lunga campagna elettorale (con l'intermezzo delle elezioni siciliane, di quelle possibili del Lazio e della Lombardia per i noti scandali che hanno travolto il PDL), è in una fase di profonda crisi, non solo economica, ma soprattutto morale.

Come giornale non abbiamo la possibilità economica di far eseguire un sondaggio statisticamente attendibile. Quello che potremmo realizzare sul nostro sito, come ce ne sono tanti in giro sul web, non hanno alcuna attendibilità statistica quindi è inutile perderci tempo. Quelli che vengono proposti periodicamente da varie testate giornalistiche a noi sembrano manipolati. Con i numeri, si sa, si fanno a volte magie impensabili.

Così utilizzando l'occasione della raccolta delle firme per i due referendum sul lavoro che il nostro sito sponsorizza e ha cui ho partecipato personalmente domenica scorsa, a tutti coloro che venivano a firmare, e sono stati circa 150 in mezza mattinata, ho chiesto di dirmi una sola frase che descrivesse secondo loro la situazione politica italiana. Di seguito vi trascrivo e sintetizzo una parte di quello che ho raccolto. Niente di nuovo, per carità, ma certamente significativo.

“Oggi Grillo è il male minore ”; “dobbiamo mandare un segnale, noi nelle poltrone non vi ci mettiamo più”; “se è per firmare per cacciarli tutti firmo subito altrimenti no”; “appoggio Grillo perché non vuole il finanziamento pubblico ai partiti”; “i referendum non servono, abbiamo fatto quello sul finanziamento pubblico e se ne sono fregati”; “a me nessuno mi rappresentata”; “se non viene una guerra non ci riprenderemo mai ”; “chiacchiere su chiacchiere e intanto alla Caritas a prendere i pacchi viveri ora ci vanno le madri di famiglia non più barboni o immigrati e aumentano sempre di più”; “non vado più a votare perché la destra si compra i voti ”; “anche per me è inutile votare perché, per la fame che c'è in giro, si venderanno per un pacco di pasta ”; “ma di quale ideologia parlate, qui non ce ne è più ”; “la sinistra non doveva favorire il governo tecnico ora non saliranno più ”; “io mi auguro che salga un governo di protesta ”; “la gente è sfiduciata e non crede più alla lotta ”; “non ci sono più ideali ”; “vincerà chi riuscirà a comprarsi il voto con un pacco di pasta ”; “la politica fa schifo e siete tutti ladri”; “oramai la mafia è parte integrante della politica, sta entrando dappertutto ”; “crescerà l'astensionismo , questo è certo ”. E anche domenica non è mancato, lo trovo sempre, chi ha mandato parole non proprio garbate all'ex segretario di Rifondazione Fausto Bertinotti.

Ho raccolto in sostanza quello che si può ben definire il funerale della politica .

Ho provato poi a chiedere ad una giovane ragazza che conosco e che so essere una sostenitrice di Renzi, i motivi di tale simpatia. Gli ho chiesto di dirmi tre motivi che la spingono a tifare Renzi e ad andare probabilmente a votare per lui alle primarie. La ragazza in questione è non politicizzata, è disoccupata, vede i telegiornali fra una pubblicità e l'altra, segue i reality, Amici, il Grande Fratello e simili. Non ha saputo mettermi tre idee una di seguito all'altra che riuscisse a spiegare questa sua simpatia. Ha ripetuto frasi confuse, tipo è giovane, oppure mi ha chiesto a sua volta:”Perché chi dovremmo votare?” Dopo la mia insistenza alla fine mi ha detto: “Va be ora ci penso e poi ti faccio sapere”. Ovviamente non si è più fatta vedere.

L'altro ieri sono poi stato in uno studio medico per degli accertamenti. C'erano una ventina di persone prima di me, tutti di condizione sociale molto umile. Nell'attesa, prima che lo studio aprisse, si è sviluppata una discussione sulla categoria medica, su come si accede a tale professione anche partendo dagli ultimi fatti di cronaca. E anche qui i commenti erano del tipo di quelli sulla politica: tutti corrotti, tutti venali, la laurea quasi sempre se la comprano, fanno le fatture ridotte rispetto a quello che paghi. Rispetto ai politici, che sono invece tutti corrotti, fra i medici c'è chi si salva e fa la propria professione col cuore e non con il portafoglio.

Oramai prevale la logica della protesta e non della lucidità che sarebbe invece necessaria. La TV spazzatura e la pubblicità commerciale che da trent'anni martella gli italiani, ha prodotto un oscuramento mentale e culturale e quindi l'incapacità assoluta di ragionare e contribuire a trovare una piccola luce per tirarci fuori dal baratro nel quale siamo.

L'indecenza che ha governato il paese negli ultimi 20 anni, la corruzione dilagante che sta venendo fuori, hanno creato macerie morali da cui sarà difficile riuscire a venire fuori.

Le primarie organizzate dal PD certamente catalizzeranno l'attenzione dell'opinione pubblica. Questo scontro rusticano in atto che si sta profilando fra Renzi e Bersani, smuoverà non poco le acque. E' probabile che le astensioni possano ridursi, anche se di poco, creando consenso per l'uno o l'altro candidato. Il livello delle astensioni è però troppo altro ed in tale contesto può vincere chi ha molti soldi da usare per comprare materialmente i voti.

Insieme alla corruzione dei politici, soprattutto quelli di destra, viene anche fuori il dato che si tratta di politici capaci di catalizzare attorno a se, a livello locale, una quantità enorme di elettorato, dalle ventimila preferenze in su. E si tratta di un dato costante per tutti i politici arrestati o inquisiti per corruzione, fin dai tempi della cosiddetta prima repubblica. Tutti voti di simpatia? Tutti voti dati alla loro capacità politica? Non credo proprio. Quando succede che a livello di elezione comunale un singolo consigliere riesce a prendere da solo il 10% dei voti, pur essendo fino al giorno prima un emerito signor nessuno da un punto di vista politico, significa che sono stati messi in atto meccanismi corruttivi che nulla hanno a che fare con la democrazia.

Di sicuro in Italia per il momento il popolo è sostanzialmente fermo. C'è chi sogna movimenti di lotta che non esistono e che su questi inesistenti movimenti di lotta fa progetti e propone alleanze fantasma. E si scrivono documenti su documenti su tali idiozie, frantumando il già frantumato.

Si fanno certo manifestazioni sindacali, anche numerose, che però non sono in grado di far muovere le decine di milioni di persone che occorrerebbero per invertire le scelte economiche del governo, che sono ad esclusivo vantaggio di quel 10% della popolazione italiana che, secondo i dati della Banca d'Italia, detiene il 50% circa della ricchezza nazionale, mentre il restante 90% della popolazione deve dividersi le briciole che restano.

L'incertezza, questo è certo, al momento prevale su tutto. Non si sa neppure con quale legge elettorale si andrà a votare e, al momento, non si sa neppure se si andrà a votare oppure no, visto che pare ci sia chi sta lavorando per il rinvio delle elezioni, la proroga del mandato al presidente Napolitano ed il Monti bis e magari tris. Direbbe Mao Tse-Tung “c'è grande confusione sotto il cielo, la situazione è ottima”, ma io oggi non vedo all'orizzonte della politica italiana una personalità, come quella che certamente è stata Mao Tse-tung per la Cina, che sia in grado di unire quel 90% della popolazione ridotta in miseria, attorno ad un progetto di cambiamento strutturale della società che ponga fine a tutto il marciume oggi esistente e ponga fine ad un sistema economico sociale disumano quale quello nel quale viviamo.

Siamo in marcia, questo si, ma per andare dove? Leader per ora nessuno, pifferai magici tanti!

Giovanni Sarubbi

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Domenica 21 Ottobre,2012 Ore: 00:34