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www.ildialogo.org Due referendum per il lavoro,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Due referendum per il lavoro

di Giovanni Sarubbi

Una serie di partiti, sindacati, associazioni di sinistra, finalmente uniti, hanno presentato la richiesta per tenere due referendum sul tema del lavoro. Si tratta di Idv, Sel, Pdci, Prc, Verdi, Fiom e delle componenti Cgil Lavoro e Società, la Cgil Che vogliamo, delle associazioni Alba e Articolo 21 (per informazioni vedi il sito www.referendumlavoro.it ).

Il primo referendum chiede l'abrogazione dell'art. 8 della finanziaria del 2011, articolo voluto dall'allora ministro Sacconi e dal governo Berlusconi. Quell'articolo, di cui ora si chiede l'abrogazione, ha cancellato in un sol colpo tutti i diritti sindacali che i lavoratori italiani hanno conquistato in oltre un secolo di lotta. Con quell'articolo per i lavoratori non c'è più alcuna certezza, né sul salario, né sull'inquadramento, né sull'orario di lavoro, né su qualsiasi altro aspetto del rapporto di lavoro che è demandato esclusivamente alla volontà del padrone e ai suoi profitti. Il modello che è stato fatto diventare legge è quello cosiddetto Marchionne, applicato alla Fiat di Pomigliano e di Mirafiori, con i risultati che tutti sappiamo: lavoratori praticamente ridotti in schiavitù, senza neanche la possibilità di potersi comprare ciò che essi stessi producono. Si lavora come schiavi ma non si riesce neppure a soddisfare i propri bisogni minimi di sopravvivenza.

Il secondo referendum riguarda il ripristino dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori cancellato dal ministro Fornero e dal governo Monti. Anche qui con la cancellazione dell'art. 18 i lavoratori e le lavoratrici sono soggette all'arbitrio più assoluto dell'impresa, che può licenziare a proprio piacimento chiunque, senza alcuna motivazione e a proprio insindacabile giudizio.

Cancellare l'art. 8 della finanziaria 2011 (che è palesemente incostituzionale) e ripristinare l'art. 18, è dunque innanzitutto una questione di civiltà giuridica e di rispetto della dignità dei lavoratori che sono al centro della nostra Costituzione.

Noi come redazione de “il dialogo” aderiamo a questi referendum. Chiediamo a tutti i nostri lettori di mobilitarsi nella raccolta delle firme che inizierà il prossimo 13 ottobre. Vi invitiamo a prendere contatti con i comitati promotori locali che stanno nascendo in tutta Italia e di cui troverete i riferimenti sul sito prima indicato. Vi chiediamo di impegnarvi a fondo per ridare dignità ai lavoratori e sconfiggere quanti stanno facendo a pezzi la nostra carta costituzionale, senza la quale il nostro vivere civile, la nostra libertà e la stessa democrazia è pericolosamente a rischio.

Giovanni Sarubbi




Sabato 06 Ottobre,2012 Ore: 16:41
 
 
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