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www.ildialogo.org Per il ministro degli esteri l'Italia è in guerra contro la Siria e continuerà a rimanere in Afghanistan,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Per il ministro degli esteri l'Italia è in guerra contro la Siria e continuerà a rimanere in Afghanistan

di Giovanni Sarubbi

Ne sa nulla il Parlamento ed il Presidente della Repubblica?


Questa mattina dalle 7.30 alle 8 circa il Ministro degli esteri italiano Terzi di Sant'Agata, ha partecipato alla trasmissione del mattino di Rai uno. Ha fatto due affermazioni molto gravi.

La prima dichiarazione è sulla Siria. Egli ha attaccato duramente il governo di Damasco, con cui abbiamo normali rapporti diplomatici e con il quale non esistono contenziosi, usando nei suoi confronti il termine "regime" e  appoggiando apertamente e riconoscendo di fatto il CNS come se si trattasse del legittimo governo siriano. Terzi di Sant'Agata, contravvenendo alla Costituzione, ha di fatto dichiarato guerra alla Siria, ingerendosi negli affari interni di uno stato sovrano, cosa che è fra l'altro negato, oltre che dalla nostra Costituzione, dallo Statuto dell'ONU. Manca solo la decisione della espulsione dell'ambasciatore siriano dall'Italia. Ha annunciato anche che nei prossimi giorni (forse proprio il 19 febbraio in occasione della manifestazione del CNS a Roma) ci sarà a Roma un incontro dei massimi rappresentanti del CNS.

Significativo il fatto che Terzi di Sant'Agata, mentre faceva le sue affermazioni belliciste contro la Siria sostenendo il CNS che è in guerra contro il legittimo governo di Damasco (perchè la guerra la si può fare in tanti modi, finanziando per esempio chi la combatta per proprio conto), dall'altro lato ha anche dichiarato che non ci sono le condizioni per un intervento tipo Libia ma solo perché non si è trovata la unanimità nel Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Se questa unanimità si fosse trovata noi oggi saremo in guerra anche contro la Siria e visto che non possiamo farlo direttamente, appoggiamo chi in Siria la sta combattendo.

La seconda dichiarazione è sull'Afghanistan. Ha dichiarato testualmente: "siamo in Afghanistan per restarci" e, con riferimento al decennale dell'intervento italiano in quel paese che cade nei prossimi giorni, ha detto che "ci vorranno altrettanti anni per stabilizzare la situazione". Dovremo quindi, nelle intenzioni del governo, restare in Afghanistan altri dieci anni senza che ciò sia mai stato discusso in parlamento  e con tutto ciò che questo significa sia in termini di costo stimato dell'operazione (che sono circa altri 15miliardi di euro), sia in termini di violazione aperta e sistematica della nostra Costituzione che non mi pare preveda una vocazione neocolonialista per il nostro paese. Altri 15 miliardi e più (oggi ogni anno spendiamo 1,5 miliardi di euro) da dedicare alle missioni militari, con relativo costo di vite umane distruzione dell'ambiente e di finanziamento del complesso militare-industriale italiano. Il tutto senza alcuna possibile giustificazione visto che la questione dei cosiddetti "diritti umani" è una foglia di fico dietro cui nascondere la guerra per l'accaparramento delle risorse. Sempre questa mattina lo stesso ministro degli esteri ha infatti dichiarato che l'attuale governo libico continuerà a svolgere per l'Italia il ruolo di gendarme del mediterraneo, svolto dal precedente governo Gheddafi, nei confronti dei migranti. Così altri migranti morti che scappano dalla miseria e dalla guerra che l'occiente ha scatenato in Africa, andranno ad aggiungersi a quelli già finiti nel mediterraneo ad opera delle cannoniere libiche, alla faccia della difesa dei diritti umani di cui ci si ammanta.

Riflettano dunque bene le associazioni come la Tavola della Pace o la CGIL che hanno deciso di partecipare alla manifestazione del CNS di Roma del 19 gennaio. Si tratta di una enorme trappola che porterà queste associazioni ad essere arruolate fra quelle che sosterranno di nuovo l'Italia in Guerra in spregio della nostra Costituzione e della volontà di pace dei suoi cittadini.
Non ha nulla da dire in proposito il Presidente della Repubblica Napolitano che della Costituzione dovrebbe essere il massimo garante? Ne sa nulla il Parlamento?
Giovanni Sarubbi 


Giovedì 16 Febbraio,2012 Ore: 16:29
 
 
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