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www.ildialogo.org Scusateci fratelli e sorelle musulmani,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Scusateci fratelli e sorelle musulmani

di Giovanni Sarubbi

Lo abbiamo già visto, lo abbiamo già letto, e lo abbiamo rifiutato. Questa è in estrema sintesi l'idea che ci siamo fatti leggendo oggi tutti i quotidiani nazionali del nostro paese in merito a ciò che è successo ieri in Norvegia, con una strage in un campeggio dei giovani laburisti norvegesi ed un attentato ad edifici governativi che hanno provocato, al momento in cui scriviamo queste note, 91 morti.

Il già visto sono le immagini terribili dei morti e dei feriti, delle distruzioni immani di vite umane, della natura e di ciò che l'umanità ha realizzato. Abbiamo già visto persone in fuga dalla morte e le tragiche conseguenze dell'esplodere di bombe o dell'uso delle armi che ci si ostina a chiamare “leggere”, quasi si trattasse di innocui gingilli da gioco per ragazzi.

Il già letto riguarda invece il modo univoco con il quale la stampa italiana ha presentato l'attentato affibbiandone la responsabilità alla religione islamica. Lo hanno fatto tutti i quotidiani da “Il Manifesto – quotidiano comunista” all'ultra destro “Libero”, passando per “Il Giornale”, “Il Fatto”, “La Repubblica”, “Il Corriere della sera”, “L'Unità”, “La Stampa” e scusate se ne dimentichiamo qualcuno.

“Sociologi”, “politologi”, “intellettuali” (permetteteci le virgolette giusto per mettere in discussione le loro qualifiche) di vario ordine e grado si sono lanciati in spericolate analisi a senso unico, a cominciare dalla Fiamma Nirenstein su “Il Giornale”, secondo la quale «Ciò che importa è che la guerra dell’islamismo contro la nostra civiltà, se verrà confermata l’ipotesi che nel corso della giornata è diventata sempre più robusta, è feroce e aggressiva», a finire al professor Renzo Guolo, che sull'Unità viene descritto come uno dei più autorevoli studiosi dell’Islam radicale, secondo il quale «Vi sono diversi motivi che fanno della Norvegia un obiettivo agli occhi dei jihadisti» insieme all'Europa che potrebbe «essere tornata nel mirino qaedista per il suo impegno a fianco degli Stati Uniti o in ambito Nato su fronti caldissimi, dall’Afghanistan alla Libia».

Commenti e ipotesi conditi con affermazioni piene di “se” messi li giusto a futura memoria, per poter smentire se stessi nel caso in cui l'ipotesi affermata con enfasi si dimostrasse infondata.

Il tutto prendendo spunto da una fantomatica rivendicazione di un gruppo islamico di cui nessuno sa nulla ma di cui ci vengono invece fornite ampie notizie, probabilmente confezionate da chi ha interesse a diffondere bugie su bugie affinché nessuno capisca come stanno effettivamente le cose. E anche questo fa parte del già visto, già letto e già rifiutato da parte nostra. E' un gioco semplice: qualcuno fa un attentato con morti feriti e distruzioni; immediatamente giunge alle redazioni dei giornali una rivendicazione di un gruppo islamico sconosciuto ai più ma di cui i giornali forniscono notizie non verificabili; la notizia della rivendicazione finisce su tutti i mass media e gli “intellettuali” di cui sopra ci ricamano su ed il gioco è fatto. L'islam, nel nostro caso, ma lo schema è stato usato anche con altre religioni, viene messo sul banco degli accusati e da quel momento in poi tutto può succedere, visto che in tutto il mondo sono molto attivi e prolifici gruppi, sia politici sia di matrice religiosa, che sono ferocemente anti-islamici. I più scalmanati si sentono autorizzati a dar vita a pestaggi o violenze nei confronti dell'islamico della porta a fianco e la guerra trova nuovo carburante per andare avanti.

Significativo, a tale proposito, la conclusione dell'articolo di Carlo Panella, uno degli “intellettuali” (le virgolette qui sono d'obbligo) anti-islamici di punta del quotidiano Libero. Panella chiude il suo articolo con la frase «La guerra continua», e anche questo fa parte del già visto, già letto e già rifiutato da parte nostra. Gli attentati fanno sempre il gioco dei guerrafondai, dei militaristi di ogni ordine e grado, delle industrie di armamenti che controllano migliaia di miliardi di finanziamenti statali finalizzati alle guerre e che hanno il potere di condizionare uomini politici, mass-media e anche Chiese. E i “sociologi”, “politologi”, “intellettuali” con i loro commenti non fanno altro che rendersi complici della guerra, strumenti nelle mani di chi dalla guerra trae profitto e ricchezza ai danni dei popoli.

Significativi anche le citazioni dei dispacci dell’ambasciatore Usa a Oslo che descrivevano la Norvegia come impreparata al terrorismo in documenti diplomatici diffusi da WikiLeaks non molti mesi fa. E anche questo è un classico, un già visto, già letto e già rifiutato, della politica internazionale degli ultimi decenni: si sceglie il paese più libero, meno militarizzato, meno ossessionato dalla paura del diverso e dello straniero per colpirlo a morte in modo da consentire una escalation della violenza non solo a livello di quel paese ma a livello globale. “Ora i partiti di estrema destra – ha affermato la scrittrice norvegese Holt in una intervista su La Repubblica - avanzeranno soffiando con prepotenza sul sentimento anti-islamico. Il fatto di essere un Paese pacifico e con poca criminalità ci rende un obiettivo facile per il terrorismo”. Ma non vanno trascurati le paure diffuse da chi, come Libero, dice che ora “Rischia anche l’Italia”, perché “Da Mohammed Game a Times Square: per anni i fondamentalisti ci hanno provato. E lo rifaranno”. Verrebbe voglia di far convocare questi “giornalisti” in una procura della Repubblica come “persone informate sui fatti” di cui parlano con tanta sicurezza, diffondendo paura e odio per difendere i loro padroni.

Il già rifiutato, con cui abbiamo iniziato queste riflessioni, riguarda sia la guerra, la violenza, il militarismo e le armi di tutti i tipi, sia soprattutto un giornalismo come quello che abbiamo fin qui descritto. Un giornalismo che, nel suo complesso, dall'estrema destra all'estrema sinistra, ha scritto oggi la pagina più vergognosa della sua storia perché l'islam non c'entra nulla con gli attentati di Oslo.

Si perchè su quasi tutti i siti internet dei quotidiani italiani, infatti, oggi possiamo leggere che l'autore degli attenati di Oslo «è un cristiano fondamentalista» legato all'estrema destra e per di più ferocemente anti-islamico. Esattamente il contrario di quello che oggi sulla carta stampata è stata accreditata come verità.

Rifiutiamo un giornalismo che scrive articoli di cronaca basati sui “se” invece che su fatti certi ed incontrovertibili, impegnandosi nella loro ricerca ove le autorità costituite dovessero negarle. Rifiutiamo un giornalismo che sui “se” costruisce i commenti più spericolati e violenti, veri e propri strumenti di istigazione all'odio razziale e alla violenza. Rifiutiamo un giornalismo che non rispetti il principio della veridicità dei fatti raccontati e che trasforma le perversioni mentali di qualcuno in fatti o in commenti su fatti inesistenti.

Un giornalismo serio avrebbe cercato di capire e verificare innanzitutto la dinamica dei fatti per come essi sono effettivamente avvenuti. Avrebbe cercato di capire se sia vera l'ipotesi dell'autobomba (dalle immagini viste non c'è traccia di un qualche cratere a livello di strada che invece avrebbe dovuto esserci nel caso di autobomba mentre si sono viste immagini di incendi al 5 piano di un edificio); avrebbe cercato di fare l'elenco dei danni, di coloro che materialmente sono stati investiti dall'esplosione, e via di questo passo. Invece abbiamo potuto leggere notizie dozzinali e di nessun valore insieme a violenti requisitorie contro l'islam.

Se il giornalismo italiano avesse un minimo di serietà, dovrebbe chiedere scusa, con titoli cubitali, a tutti i musulmani italiani e del mondo per le pagine vergognose di odio scritte oggi.

Non crediamo che ciò accadrà ed è per noi amaro constatare come l'amore per la verità non faccia parte del bagaglio morale di quanti fanno il mestiere di giornalista per professione.

Ma noi facciamo i giornalisti per passione, forse è questa la differenza ed il motivo della nostra indignazione.

Allora scusateci fratelli e sorelle musulmani, non sarà per sempre così, ne siamo convinti, almeno è la nostra speranza ed è quello per il quale siamo impegnati.

Giovanni Sarubbi

Vedi anche l'articolo Gli attentati di OSLO e la stampa estera, di J.F. Padova

Vedi anche la riflessione di Renzo Coletti



Sabato 23 Luglio,2011 Ore: 15:40
 
 
Commenti

Gli ultimi messaggi sono posti alla fine

Autore Città Giorno Ora
Franca Maria Bagnoli Pescara 23/7/2011 18.36
Titolo:Grazie
Un grazie di cuore a Giovanni Sarubbi.
Autore Città Giorno Ora
Arrigo Chieregatti Bologna 23/7/2011 20.45
Titolo:Un grazie a Giovanni Sarubbi
Grazie che qualcuno si muove: credo che pochi giornali faranno correzioni sul "fanatismo islamico". Purtroppo il messaggio è passato e sarnno pochi quelli che potranno leggere la smentita.
Questa è la vergogna della nostra informazione. Spero che verranno smentiti e svergognati primo o poi. Comunque credo che gli stranieri sono più sinceri dei responsabili della nostra informazione inquinata di pregiudizi. Gli stranieri stanno soffrendo queste offese con la serenità di gente che non ha nulla da difendere. Le persone che non hanno poco o nulla da difendere sono le persone a cui dare fiducia.
Ma questi giornalsti cosa debbono difendere? Forse solo i loro pacchiani pregiudizi.
Autore Città Giorno Ora
Berlanda Elena Bergamo 23/7/2011 20.53
Titolo:Grazie di cuore a Giovanni Sarubbi. Penso che sarebbe opportuno inviare queste r...
Autore Città Giorno Ora
giuseppina barbato senigallia 23/7/2011 22.45
Titolo:anch'io chiedo scusa
Cara Redazione de 'Il dialogo' il vostro editoriale mi ha lasciata perplessa ma al tempo stesso anche edificata sapendo che nel panorama multiforme dell'editoria giornalistica, c'è ancora qualcuno che crede in e fa informazione, non solo alternativa, ma per quanto possibile obiettiva e realistica. grazie
Autore Città Giorno Ora
daniela tuscano bresso 24/7/2011 07.27
Titolo:nemo propheta...
Beh, senza falsa modestia fui buona profetessa nel 2006, forse mi pubblicaste anche voi quando scrissi "Fondamentalisti: gli atei d'oggi" http://danielatuscano.wordpress.com/2006/10/03/fondamentalisti-gli-atei-doggi/ , ma non è il momento degli (auto)compiacimenti: sono morti quasi cento ragazzi. Ma di riflettere sì, abbiamo un grande bisogno. Ieri mi è capitato di vedere per caso uno stralcio dello pseudo-tg di Fede, che naturalmente derubricava la strage al delirio d'un "pazzo". Avrebbe fatto lo stesso se il "pazzo" fosse stato musulmano? No di certo. Spero si apra una discussione seria e profonda sui seminatori d'odio, e in tal caso segnalo il sito Pontifex. Di là dalla prevedibile cantonata da costoro presa a proposito di Oslo http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/esteri/8566-autobomba-ad-oslo-multiculturalismo-ecu... i loro articoli, peraltro scritti malissimo, sono pregni di invettive contro ecumenismo, multiculturalismo, donne, gay, ebrei, ovviamente islamici con toni non molto diversi da quelli degli estremisti. Da non perdere di vista.
Autore Città Giorno Ora
Mario Gamba Borgomanero 24/7/2011 09.52
Titolo:Con tristezza
Con tristezza, con grande tristezza, riconosco la bontà delle critiche rivolte da Giovanni Sarubbi al giornalismo dei "se". Con un minimo di contentezza (o minor rincrescimento) riconosco che ci sono però ancora persone (come Sarubbi) che non si sono prostituite al "già detto e già visto", e che con grande fatica ricercano la verità (anche senza pretendere di averla raggiunta in via definitiva). Anch'io ringrazio la sua voce fuori dal coro. Anch'io chiedo scusa (per quello che può valere) alle sorelle e ai fratelli musulmani.
Autore Città Giorno Ora
Giovanni Sarubbi Monteforte Irpino 25/7/2011 08.42
Titolo:Grazie a tutte/i
Ho ricevuto molte email di sostegno a questo editoriale. Ringrazio tutti/e per la condivisione. Riporto di seguito una sintesi delle email ricevute.

Giovanni Sarubbi

Scrivi alla Redazione

Date 24/07/2011 12:47
Messaggio : ho letto l'editoriale di oggi su segnalazione de La stampa, on line. poichè non riesco ad accedere al forum, vi scrivo per dirvi che
1 ho postato l'articolo sulla mia bacheca facebook, come condivisione
2 vi ringrazio della posizione che avete assunto, perchè le scuse sono dovute, necessarie e onorano chi le fa, in questo caso più di altri
3 perchè non sono cristiana, nè ebrea, nè musulmana, rispettosa della fede di un singolo,attenta ai valori culturali e storici, ma sommamente diffidente con le varie strutture religiose, ferita molte volte vivendo in Italia per la mia esistenza non credente, e dunque come minoranza tendo a identificarmi con le altre minoranze che abitano il nostro paese più che con la maggioranza religiosa. per queste ragioni anche apprezzo e ringrazio.
Nome e Cognome: Adriana nannicini
Città: milano
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To direttore@ildialogo.org
Subject grazie
Date 24/07/2011 12:44
Le Sue parole sono state una boccata di sincerità non facili da pronunciare in questa situazione sociale nella quale ogni valore è abbandonato per il conformismo assoluto.
Che tanti La leggano e magari abbiano il coraggio di analizzarsi in profondo.
Molto cordialmente
Dott. Sandro SANDRI
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From "Vincenzo Pillai"
To Redazione www.ildialogo.org
Subject Re: Segnalazione editoriale del sito www.ildialogo.org dal 23/07/2011 sui tragici fatti di Oslo
Date 23/07/2011 19:39
grazie per il lavoro che avete fatto e l'aiuto che date a mantenere la speranza
vincenzo pillai
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From tammaro giovanni
To direttore@ildialogo.org
Subject Scrivi al Direttore
Date 23/07/2011 18:13
Messaggio : Grazie per l'editoriale di scuse ai fratelli e sorelle musulmani. Pensavo le stesse cose che tu hai scritto leggendo la stampa di oggi e mi fa piacere che ne hai fatto un momento di riflessione comune.
Buon lavoro
Giovanni Tammaro
Nome e Cognome: Giovanni Tammaro
Città: Massafra
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From Piccoli Florestana
To Aboulkheir Breigheche
Cc redazione@ildialogo.org
Subject Re: Aggiornamenti settimanali del sito www.ildialogo.org dal 18/07/2011 al 24/07/2011
Date 24/07/2011 20:38
Ho una grande stima di Sarubbi, che seguo sempre nelle sue rubriche e con il quale ci siamo anche scambiati qualche mail a livello personale sui temi che ci stanno a cuore: con Sarubbi è possibile un vero dialogo, franco, aperto, ben al di fuori da ogni pregiudizio razzista, xenofobo, oggi soprattutto antislamico.
Mi associo pertanto pienamente, anche in questo caso, a quanto egli afferma nel suo editoriale sulla strage compiuta in Norvegia e mi permetto aggiungere che non si tratta solo di pseudo-fondamentalismo (o piuttosto di fanatismo), ma di una bassa e ignobile "guerra" contro l'Islam così come contro tutte le fasce più esposte della società (omosessuali, donne ecc.).
Sappiamo fin troppo bene che il fanatismo, in religione come in qualsiasi altro contesto, semina solo odio, stragi e morte: ma quando il fanatismo viene altresì strumentalizzato, si tocca il fondo.
Purtroppo, nel nostro Paese esistono ancora troppi "incantatori di serpenti", che godono di immediata credibilità. Oso dire che l'Italia, fra l'altro oggi divisa e lacerata politicamente, dominata dallo strapotere e dal malcostume di qualcuno, è divenuta una troppo facile preda dei più deboli.
Mai però dobbiamo demordere. Parafrasando le note parole del Pastore nero M.L.King, "Il male e l'ingiustizia non prevarranno".
Giunga a Lei, dr. Breigheche, e a tutta la comunità Islamica del Trentino il solidale e cordalissimo saluto della Chiesa Cristiana Valdese in diàspora a Rovereto e mio personale.
Florestana Piccoli Sfredda - valdese.
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grazie a voi fratelli e in particolare a Giovanni
Dott. Dachan Mohamed Nour
Presidente Comunità Islamica delle Marche
Angeli di Rosora 60030 (AN);Italy
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L'articolo è stato ripreso dal blog di Francesca Paci ORIDENTE su La Stampa del 23/7/2011
Se una strage ha automaticamente matrice islamica

Vi segnalo l'editoriale del sito Il dialogo sull'attentanto di Oslo, una lettera aperta di scuse al mondo musulmano per l'errore prospettico d'aver automaticamente incolpato al Qaeda della morte di decine e decine di giovani norvegesi ucciso invece da un connazionale estremista di destra. Tutti (nessuno escluso) hanno pregiudizi, ma pochissimi sanno ammettere quando si accorgono di aver sbagliato.

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"hamza roberto piccardo"

To direttore@ildialogo.org

Date 24/07/2011 11:53

Grazie, fratello, ma tu non hai nulla di cui scusarti
pubblicato su
http://www.islam-online.it/
e inviato al webmaster di ucoii.org
un abbraccio
"hamza roberto piccardo"
Autore Città Giorno Ora
Raffaella Bonatta bolzano 26/7/2011 19.31
Titolo:fuori dal coro
giungo sulla vostra pagina attraverso un commento apparso su un blog:http://terre-basse.blogspot.com/2011/07/il-tg3-come-aznar.html una voce diversa da altre. è triste constatare che i cittadini hanno l'occhio più attento di chi li dovrebbe informare.

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