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www.ildialogo.org Chi ha tempo non aspetti tempo,di Giovanni Sarubi

Editoriale
Chi ha tempo non aspetti tempo

di Giovanni Sarubi

IN queste ultime settimane di notizie gravissime, prima il terremoto e lo tsunami in Giappone con catastrofe nucleare a seguire, poi la guerra in Libia e la gravissima emergenza umanitaria, c'è stato un testo biblico che ha occupato gran parte della mia riflessione e che mi ha aiutato ad orientarmi sulle scelte da fare. Si tratta del passo del libro della Genesi noto come “intercessione di Abramo”, che racconta il dialogo fra il patriarca di Israele e gli angeli di Dio scesi sulla Terra per distruggere Sodoma e Gomorra. Il brano si trova nel capitolo 18 dai versetti 16 a 33.

Ho letto quel testo decine di volte ma, come spesso accade, la sua rilettura oggi mi ha aiutato a comprenderlo da un'angolatura diversa e ad illuminare il presente rispetto ai temi della pace e della guerra e a quello della salvaguardia della Madre Terra.

Il racconto biblico è paradossale. Abramo contesta Dio nella sua decisione di distruggere Sodoma e Gomorra instaurando con lui una vera e propria trattativa per stabilire una sorta di condizioni minime per impedire la distruzione delle due città. Per salvare le città Abramo sollecita Dio a considerare la presenza nelle due città di 50 giusti che poi scendono a 45, per chiudere la trattativa dopo diversi passaggi con solo 10 giusti. Se a Sodoma e Gomorra, questo l'accordo fra Abramo e gli Angeli di Dio, quindi con Dio stesso, ci saranno almeno 10 giusti le città saranno risparmiate e non distrutte. Bastano 10 giusti per città per salvare la città. E Dio acconsente a questa trattativa e a questa soluzione.

L'oggetto della trattativa è la salvezza dell'umanità. Il Patriarca Abramo, il prototipo di tutti i credenti, ha a cuore la salvezza dell'umanità ed il fatto che Dio stesso acconsente a trattare con lui su questo argomento significa dire che non si può invocare Dio per effettuare distruzioni perché anche Dio è sempre dalla parte dell'umanità, anche nelle situazioni più gravi.

Allora quello di Abramo è l'unico atteggiamento corretto perché esso è finalizzato alla salvezza dell'umanità. Anche di fronte alla discesa in terra direttamente del padreterno per compiere un'opera di distruzione, l'umanità ha il dovere di tentare di salvare se stessa. C'è una umanità da salvare in ogni luogo, anche in quelli più malfamati. Anche li possono esserci dieci giusti da salvare.

Ma nel racconto biblico c'è anche molto forte l'idea che distruzioni così devastanti quale quella che poi viene raccontata di Sodoma e Gomorra non può essere opera degli uomini. Per quanto detestabile e aberrante possa essere un luogo o una popolazione o un capo di stato nessun uomo, nessuna umanità, che voglia continuare ad essere tale, può pianificarne la distruzione, può assumersi il ruolo che la Torah assegna a Dio.

Così le guerre fatte in nome di Dio, o fatte per punire qualche “cattivo di turno” o qualche “stato canaglia”, come dicono oggi i signori della guerra del nostro tempo, sono una vera e propria bestemmia per chi dice di ispirarsi ad un pensiero religioso che basa la propria teologia sulla Bibbia, ebraica o cristiana che sia.

Il patriarca Abramo ci dice invece che l'umanità deve salvarsi, paradossalmente anche di fronte a Dio stesso, e che nessuno ha diritto di fare guerre, aggredire e distruggere chicchessia. La vendetta appartiene al Signore”, il giusto deve essere tale, sempre, a prescindere dal tempo della punizione di coloro che hanno praticato l’ingiustizia: questo l'insegnamento del Patriarca Abramo ripetuto poi successivamente nel corso dei secoli dai profeti di Israele, fino all'ultimo libro della Bibbia Cristiana, quell'Apocalisse temuta come fine del genere umano, ma anche invocata come punizione di tutti gli ingiusti.

E invece no. Ancora una volta ci troviamo di fronte a chi, dichiarandosi cristiano ed avendo magari anche un ruolo di vertice all'interno di una chiesa, si comporta in modo difforme, assume su di se il potere di Dio, ritiene di essere lui stesso Dio, e butta bombe, distrugge città e vite umane, per estrrarre petrolio non esita ad inquinare l'intero mare come è successo nel Golfo del Messico, progetta apparati mostruosi, come le centrali nucleari, che poi non è in grado di controllare, colpendo al cuore la Madre Terra che tutti ci ospita, l'unica che abbiamo e che nessuno di noi ha creato.

Penso a Sarkosy, attuale presidente della Francia ma anche Canonico di Francia con tanto di benedizione nella Basilica di San Pietro a Roma per mano dell'attuale papa Benedetto XVI. Penso a Barack Obama, presidente degli Stati Uniti, ma anche premio nobel per la pace, fervente cristiano appartenente ad una chiesa protestante americana, la Chiesa Unita di Cristo (United Church of Christ, UCC). Molti dei predecessori di Obama hanno spesso usato la Bibbia per giustificare le loro decisioni, soprattutto in occasione di decisioni devastanti quali quelle legate alla proclamazione della guerra.

Anche l'attuale “guerra infinita” proclamata dal metodista Bush nel 2001 è stata preceduta da preghiere e letture bibliche. Anche per usare la bomba atomica contro Hiroshima e Nagasaki l'allora presidente Harry Truman pregò, lui fervente membro della Chiesa Battista americana, e chiese ispirazione alla Bibbia per prendere poi la decisione che ha cambiato radicalmente il mondo. Duecentomila morti in un sol colpo benedetti da un cappellano militare dell'esercito degli Stati Uniti. Sempre Truman fu colui che nel 1946 diede impulso allo sviluppo delle armi nucleari approvando gli esperimenti atomici sull'atollo di Bikini nell'oceano Pacifico.

Da quando, nel sedicesimo secolo e su spinta del protestantesimo, la Bibbia è diventata il libro di riferimento dei cristiani le sue parole sono state stravolte e usate per giustificare il peggio che sia mai stato realizzato nella storia dell'umanità.

Il libro “Bibbia” è ovviamente incolpevole. Le interpretazioni le fanno gli uomini che usano qualsiasi cosa, purtroppo, per giustificare l'ingiustificabile cioè la guerra, cioè il peggiore crimine che l'umanità possa commettere.

Per chi è un cercatore della verità e non ha verità e obblighi da imporre a chicchessia è amaro vedere come i mali attuali, l'abisso sull'orlo del quale siamo tutti seduti, per nostra esclusiva responsabilità, sarebbe largamente evitabile se ognuno, se ogni essere umano decidesse semplicemente di comportarsi come “essere umano”, come fece il patriarca Abramo, interessato quindi non alla distruzione ma alla salvezza dell'umanità.

E allora chi ha tempo non aspetti tempo. Fermare le guerre si può. Sono gli uomini a farle e solo loro possono fermarle.

Giovanni Sarubbi



Giovedì 31 Marzo,2011 Ore: 12:40
 
 
Commenti

Gli ultimi messaggi sono posti alla fine

Autore Città Giorno Ora
isabelle charlier varese 31/3/2011 14.20
Titolo:Grazie per l'articolo!
Quanto sia pesante e tragica la situazione del nostro mondo!
Mi viene da piangere e mi pento per il troppo poco che sto facendo a favore di un'umanità di Vero Amore!
Nell'orecchio fortunatamente, Dio mi susssura: forza!
Isabelle, Varese

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