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www.ildialogo.org No agli inciuci,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
No agli inciuci

di Giovanni Sarubbi

Oramai è un classico della politica italiana. Subito dopo lo svolgersi di importanti iniziative di massa che chiedono di dare una svolta alla politica nazionale, quale quella svoltasi il 13 febbraio in 230 piazze d'Italia per chiedere le dimissioni di Berlusconi, c'è qualche dirigente nazionale del PD che si fa promotore di iniziative che chiamare inciucio1 è dir poco.

E' quello che ha fatto sulla Padania di oggi Perluigi Bersani, segretario nazionale del PD, che non ha trovato niente di meglio da fare che aprire alla Lega Nord sul tema del cosiddetto federalismo, quello che affama ancora di più il sud a favore del nord Italia. Bersani si spinge a garantire l'appoggio del suo partito non solo alle richieste federaliste della Lega ma anche al fatto che il governo del dopo Berlusconi sia ancora marcato centrodestra. “Faremo una opposizione responsabile” ha detto Bersani. Per arrivare ad ottenere il risultato di “mandare a casa” Berlusconi (che come è noto non ha problemi di alloggi in giro per il mondo) Bersani è giunto anche a dire che la Lega Nord è un partito non razzista e a concordare sulle decisioni di Maroni, ministro leghista dell'interno, per quanto riguarda la nuova emergenza umanitaria che in queste ore sta portando sulle nostre coste migliaia di profughi provenienti dall'Africa. Insomma pur di presentarsi come interlocutore di coloro che hanno il potere economico si è disposti a tutto, anche a fare l'accordo col diavolo. E' un modo per dire alla gente che domenica è scesa in piazza che non conta nulla, che non si ha alcuna fiducia nella forza della nonviolenza che i popoli mettono in campo quando si muovono senza insegne di partito, come è successo domenica 13, perchè in discussione ci sono i cardini fondamentali della convivenza civile, quelli previsti dalla nostra Costituzione.

Bersani è per caso impazzito?”, si sono chiesti in molti. No, non credo proprio che egli lo sia, come non lo sono gli altri dirigenti del PD che lo sostengono e condividono le sue scelte e che prima di lui sono stati artefici di iniiative simili.

Quella che Bersani ha messo in campo oggi è una costante della politica di quei dirigenti provenienti dall'ex PCI da quando questi hanno non solo distrutto quel partito ma hanno anche scelto di non rappresentare alcuna alternativa a quella classe sociale, quella capitalistica, che ha prodotto il fascismo negli anni venti ed il berlusconismo nei nostri tempi. Una classe incapce di fare i conti con la propria ingordigia e le macerie prodotte dal proprio sistema sociale che non ha nulla di evangelico.

E come dice il Vangelo “non si possono servire due padroni”, e se si sceglie di rappresentare una sola “classe dirigente”, come amano definirla i dirigenti ex PCI, se ne scelgono le regole e se ne seguono gli interessi.  E i padroni si sa non tollerano tradimenti. E una delle regole delle classi possidenti è quella dell'accordo con chi è più forte, con la speranza poi di prenderne il posto. Se avessimo poco rispetto dei lupi dovremmo dire, seguendo le immagini classiche della cultura omocentrica, “lupi che sbranano altri lupi”. I dirigenti ex PCI lo hanno praticato abbondantemente negli anni del primo centrosinistra dal 94 in poi. In quegli anni sono stati realizzati accordi sottobanco con Berlusconi ed il suo sistema di potere, con una classe possidente assetata di profitti e a cui sono stati regalati il lavoro precario, la guerra in Kosovo, la modifica delle pensioni, i campi di concentramento per gli immigrati, le privatizzazioni di servizi essenziali, compresa l'acqua, tutte cose che poi il governo Berlusconi ha ampiamente peggiorato e che ora pesano come un macigno sulla società italiana a cominciare dalla partecipazione alla guerra in Afghanistan che è sempre stata votata dal PD.

La proposta di Bersani, lo diciamo senza paura, è oscena, è disgustosa, è priva di qualsiasi idealità perché parte dall'idea che il mondo non potrà mai liberarsi dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo codificato nell'attuale sistema economico mondiale globalizzato le cui regole, i Marchionne di turno, vogliono imporre per aumentare i loro profitti personali. Il tutto a danno della globalità delle persone e del pianeta Terra che ci ospita.

Non siamo d'accordo.  In nessuna parte della nostra Costituzione viene affidato ad una determinata classe il ruolo di "classe dirigente". Questo modo di far politica viola lo spirito e la lettera della nostra Costituzione, quella che i leghisti, un giorno si e l'altro pure continuamente si mettono sotto i piedi.

Giovanni Sarubbi

NOTE

1 Il termine inciucio deriva dall'espressione dialettale napoletana 'nciucio che significa spettegolare parlando fitto ed a bassa voce. È di origine onomatopeica, richiama il ciu-ciu che si percepisce dal chiacchiericcio di due persone. È di recente entrato a far parte dell'italiano gergale del giornalismo politico per indicare un accordo sottobanco, un compromesso riservato tra fazioni formalmente avversarie, ma che in realtà attuano, anche con mezzi ed intenti poco leciti, una logica di spartizione del potere.



Martedì 15 Febbraio,2011 Ore: 15:42
 
 
Commenti

Gli ultimi messaggi sono posti alla fine

Autore Città Giorno Ora
Ornella e Fabio Cozzo Dolo (VE) 15/2/2011 19.26
Titolo:
Caro Giovanni,
hai non ragione, ragionissima. Io sono basita dal tentativo di Bersani e sempre più perplessa da questo PD che somiglia ogni giorno di più a un ectoplasma.Basta! Altrimenti sarà stato inutile che le donne siano andate in piazza. Se il PD pensa, e io lo ho sospettato dal primo momento, di cavalcare la piazza, nello specifico quella delle donne, per poi fare proposte oscene a Bossi, asserendo che la Lega non sarebbe razzista, meglio che si scordino il mio voto.
Ornella

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