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www.ildialogo.org LETTERA APERTA A BERNICE ALBERTINE KING,di Raffaello Saffioti

Editoriale
LETTERA APERTA A BERNICE ALBERTINE KING

di Raffaello Saffioti

UNO SGUARDO DAL MONTE
DAL SOGNO AL PROGETTO
Gentile Dr. Bernice Albertine,
il Premio internazionale che Le verrà conferito il 10 marzo prossimo a Monteleone di Puglia, come donna impegnata per la pace e la nonviolenza, è occasione per scriverLe questa “lettera aperta”, a nome del Centro Gandhi di Palmi (RC), preceduta da due altri documenti pubblicati da “il dialogo”:
  • “Il Tempio per la Pace Un sogno di Martin Luther King”;
  • “Il III Premio Internazionale per la Pace e la Nonviolenza a Bernice Albertine King”. [1]
Monteleone di Puglia, ormai riconosciuto come “borgo dell’accoglienza, della pace e della nonviolenza”, è un paese di montagna dalla ricca storia. E’ il più alto monte della Puglia, “posto come su un dosso tondeggiante, dalla cui altezza, stando come su una terrazza panoramica, lo sguardo spazia senza ostacoli verso i quattro punti cardinali” (Rocco Altieri).
Salendo a Monteleone Lei potrà lanciare lontano lo sguardo e avere la visione di un ampio panorama.
Il Premio ha per noi il senso di evento dal quale viene un messaggio contro la cultura della guerra e del razzismo, mentre permane il pericolo dell’apocalisse nucleare e continuano a soffiare i venti delle guerre in varie parti del mondo.
Potremo sentire riecheggiare l’annuncio di Gesù che ha attraversato i secoli, passando da un monte all’altro, da quello delle Beatitudini in Terra Santa, alla Sila calabrese di Gioacchino da Fiore, “di spirito profetico dotato”, al Subasio in Umbria con Francesco d’Assisi, al Morrone in Abruzzo con Celestino V, fino ai giorni nostri nella Perugia di Aldo Capitini, sul Monte Sant’Elia di Palmi, dove visse il filosofo della pace Domenico Antonio Cardone, e oggi a Monteleone di Puglia, sui Monti Dauni.
Prima di questa lettera ho meditato a lungo il discorso di suo Padre, col titolo “Sono stato sulla cima della montagna”, tenuto nel Tempio del Vescovo Charles J. Mason, a Memphis, Tennessee, il 3 aprile 1968, il giorno prima di essere ucciso.
Riporto il passo conclusivo:
Ebbene, non so che cosa accadrà d’ora in poi; ci aspettano giornate difficili. Ma davvero, per me non ha importanza, perché sono stato sulla cima della montagna. E non m’importa. Come chiunque, mi piacerebbe vivere a lungo; la longevità ha i suoi lati buoni. Ma adesso non mi curo di questo. Voglio fare soltanto la volontà di Dio. E Lui mi ha concesso di salire fino alla vetta. Ho guardato al di là, e ho visto la terra promessa. Forse non ci arriverò insieme a voi. Ma stasera voglio che sappiate che noi, come popolo, arriveremo alla terra promessa. E stasera sono felice. Non c’è niente che mi preoccupi, non temo nessun uomo. I miei occhi hanno visto la gloria dell’avvento del Signore”.[2]
In occasione del Premio verrà commemorato il cinquantesimo anniversario del martirio di suo Padre.
Il sogno del “Tempio per la Pace”.
Per l’occasione, ho sentito il bisogno di fare oggetto di meditazione il sermone che Lui ha pronunziato nella chiesa battista di Ebenezer, ad Atlanta, il 3 marzo 1968, col titolo “Sogni non realizzati”, soffermandomi, in particolare, sul sogno del “Tempio per la Pace”.
DAL SOGNO AL PROGETTO
Quel sogno di cinquant’anni fa può trasformarsi in progetto, da proporre il 10 marzo al Comune di Monteleone di Puglia, coniugando le ragioni dell’utopia con quelle del realismo.
Ha detto Hans Kung:
Non c’è pace nelle nazioni senza pace tra le religioni”.
In questo nostro tempo, mentre si affermano nuovi diritti di cittadinanza, nelle nostre città siamo chiamati a convivere con persone provenienti da altri paesi, professanti varie fedi religiose.
La libertà religiosa, legata alla libertà di culto, è un fondamentale diritto umano, riconosciuto dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, approvata dall’Assemblea generale dell’ONU il 10 dicembre 1948, e garantito anche dalla Costituzione italiana.
Un Comune che vuole essere un “Comune per la Pace” deve preoccuparsi non solo di assicurare a tutti i suoi cittadini luoghi separati di culto, ma anche di progettare un luogo comune per le varie confessioni religiose presenti nel suo territorio.
Chi lavora per la costruzione della civiltà della pace e della nonviolenza, resiste ai pericoli derivanti dalle varie forme di integralismo che alimentano la cultura della guerra.
Il bisogno religioso è comune a tutti gli uomini e il pensiero si fa preghiera.
Può la figlia di Martin Luther King, Bernice Albertine, ricevendo il Premio, proporre la costruzione del “Tempio per la Pace”, nel Comune di Monteleone di Puglia?
La manifestazione del 10 marzo è, infine, un’occasione favorevole per esprimere un voto:
  1. a favore di una richiesta al Governo italiano per la ratifica del Trattato per la messa al bando delle armi nucleari, approvato dall’Assemblea Generale dell’ONU, il 7 luglio 2017;
  2. a favore di un’intesa tra le varie confessioni religiose, sostenuto dalla presenza di autorevoli rappresentanti delle stesse confessioni.
La manifestazione del 10 marzo segnerà una tappa importante, che potrà divenire storica, del percorso avviato il 4 novembre del 2015 con la lapide collocata alla base del locale Monumento ai Caduti, con l’epigrafe “La guerra è follia!”.
Il messaggio che Lei pronunzierà potrà essere fecondo di nuove iniziative, per farci progredire nella costruzione della pace. Il Premio assume, così, un valore politico e, insieme, religioso.
 
Roma, 8 marzo 2018
Raffaello Saffioti
Centro Gandhi – PALMI (RC)
raffaello.saffioti@gmail.com

NOTE



Giovedì 08 Marzo,2018 Ore: 15:03
 
 
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