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www.ildialogo.org Fascismo democratico o democrazia fascista?,di Mario Mariotti

Fascismo democratico o democrazia fascista?

di Mario Mariotti

Prendiamo ogni persona, ogni cittadino, ogni bipede umano del nostro pianeta Terra. Ognuno di noi vorrebbe che, nei propri riguardi, venissero rispettati i diritti umani alla vita, al cibo, al lavoro, alla casa, alla scuola, alla salute, alla libera espressione, ad un'informazione interconnessa alla verità. Data per scontata questa realtà a me sembra che emerga con evidenza il fatto che ci sia, o meglio che ci dovrebbe essere, una stretta, una strettissima relazione fra quella che noi chiamiamo democrazia e l'egualitarismo delle condizioni economiche, sociali e culturali dei cittadini, e dei cittadini non di un solo Paese, ma di tutti gli abitanti del pianeta Terra.
Se democrazia significa "popolo al potere" o "potere al popolo", cioè a tutti i cittadini, e va sottolineato l'aggettivo indefinito "tutti", dato che i diritti umani fondamentali dovrebbero essere accessibili a tutti, la loro fruizione generalizzata produrrebbe strutturalmente l'egualitarismo fra di loro: a tutti il cibo, il lavoro, la casa, la scuola e tutto il resto.
Se quanto ho scritto fino a qui è frutto di un pensiero che rispetta la logica aristotelica, ed è difficile che possa essere contraddetto, allora ci dovremo attrezzare a rileggere la realtà del nostro momento storico con occhi nuovi e a trovare nuovi termini per definirla.
Nella mia zucca la presenza di fatto, l'esistenza delle differenze blasfeme che esistono fra i cittadini, fra i primi e gli ultimi del sistema; il fatto che ci sia un'oligarchia sempre più ristretta di cittadini che gestisce il potere, pilota l'informazione, accumula enormi ricchezze, sfrutta il prossimo, ne determina le condizioni economiche, sociali e culturali manovrando sia l'economia reale che quella virtuale, speculativa, finanziaria; il fatto che il ceto medio non solo non contrasti l'oligarchia, ma la invidi, la serva e la voti; il fatto che esistono sterminate moltitudini di persone, di "fuori mercato" che non contano, che non hanno visibilità e neppure rappresentanza politica, tutto questo per me, nella sostanza, è puro e schietto fascismo.
Secondo la nostra informazione noi occidentali, USA in testa, faremmo parte del mondo democratico, paladino della libertà e difensore dei diritti umani a tal punto, da fare delle guerre d'aggressione e spedire al Creatore coloro che non li rispettano nei termini concepiti da noi; secondo il sottoscritto a globalizzarsi dopo la caduta del Muro di Berlino è stato quello che potrebbe venir definito come “fascismo democratico” o democrazia fascista: estrema violenza, seppur legale, dei primi sugli ultimi, dei privilegiati sugli scarti, dei vincitori sui perdenti, dei potenti su coloro che non contano, che non hanno voce.
Abbiamo le istituzioni formalmente democratiche; abbiamo la libertà democratica di pensiero, parola e stampa; ci crogioliamo nella convinzione della nostra superiorità in rapporto ai valori della nostra cultura, ma tutto questo, guardato e giudicato con gli occhi degli ultimi, è solo forma democratica, è solo immagine, è suono, mentre la sostanza è, come ho già detto, puro e schietto fascismo, dato che, se manca la libertà dal bisogno, tutto il resto diventa inaccessibile.
Come il nostro concetto di libertà dovrebbe arrivare ad includere la libertà dal bisogno ed il rispetto di quella degli altri, così il nostro concetto di democrazia dovrebbe assumere come riferimento l'egualitarismo delle condizioni dei cittadini all'interno del proprio Paese ed anche fra i vari Paesi.
A parere del sottoscritto la globalizzazione del capitalismo, del mercato e della competizione la democrazia l'ha spedita fuori dalla nostra galassia: l'unico progetto implicito ma determinante è il "Beati gli indefinitamente ricchi"; le ideologie sono state dichiarate defunte mentre quella che si è globalizzata, cioè il neoliberismo capitalista, si trova in piena salute ed in perfetta forma.
Egualitarismo, giustizia sociale, pianificazione, cooperazione, collaborazione per superare quella competitività che strutturalmente produce i "perdenti", hanno seguito la democrazia fuori dalla galassia; oggi ci troviamo la "sinistra" che difende il "libero mercato" e la "destra" che persegue il "noi prima di tutti gli altri".
Nel frattempo il povero litiga col povero; vota sistematicamente per chi lo fotte dal tempo degli Assiri; vede nel prossimo un nemico da cui difendersi o un concorrente da superare; invidia con la bava alla bocca il ricco; per uscire dalla propria condizione si affida al gioco d'azzardo o alle lotterie, sperando nel miracolo. Buongiorno “democrazia”, dove sei andata a finire? Qual'è la tua nuova residenza?



Sabato 12 Agosto,2017 Ore: 10:34
 
 
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