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ISSN 2420-997X

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www.ildialogo.org PERCHE’ GESU’ PIANSE SU GERUSALEMME? CHI LO FECE MORIRE?,di Raffaello Saffioti

LETTERA AL DIRETTORE
PERCHE’ GESU’ PIANSE SU GERUSALEMME? CHI LO FECE MORIRE?

di Raffaello Saffioti

Caro Direttore,
scrivo questa lettera per riprendere il tuo ultimo editoriale “Auguri senza ipocrisie” e quello di ALEX ZANOTELLI, “Fermiamo i signori della guerra”. Il tema dei riti della “settimana santa” e quello del pericolo della “incombente minaccia nucleare” suscitano il mio interesse e mi fanno venire in mente vari testi biblici (dell’Antico e del Nuovo Testamento) che riporto in Appendice.
Sono testi collegati agli avvenimenti di questi giorni che provocano la mia riflessione sul senso della fede, vanno al di là della vita della Chiesa e toccano il difficile rapporto tra religione e politica. 1
Come premessa voglio ricordare un passo del Vangelo di Luca e chiedermi:
- Perché Gesù pianse entrando in Gerusalemme?
- Chi lo fece morire?
Ingresso di Gesù in Gerusalemme
39Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli». 40Ma egli rispose: «Io vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre».
Gesù piange su Gerusalemme
41Quando fu vicino, alla vista della città pianse su di essa 42dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi. 43Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; 44distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».
Gesù scaccia i venditori dal tempio
45Ed entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, 46dicendo loro: «Sta scritto:
La mia casa sarà casa di preghiera.
Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
47Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; 48ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell'ascoltarlo”.
(Lc 19, 39-48)
L’evangelista aveva già scritto:
Guardatevi dal lievito dei farisei”. (Lc 12, 1)2
Caro Direttore, hai ragione. Anche oggi bisogna “guardarsi dai farisei”.
Hai scritto:
“Ci sono riti religiosi stanchi, sempre uguali a se stessi, con le solite parole di sempre, che coprono e giustificano la cattiveria umana, che tranquillizzano le coscienze delle persone o le portano ad alienarsi dalla realtà e a non assumersi alcuna responsabilità per ciò che sta succedendo nel mondo.
Più rifletto sulle processioni e sui riti di questi giorni più li sento lontani, falsi, inutili, alienanti perché non c’è alcun impegno concreto e visibile delle comunità cristiane per la pace. Ha ragione Alex Zanotelli che denuncia ‘il silenzio della CEI e delle comunità cristiane … nonostante le forti prese di posizione sulla guerra di Papa Francesco.
… E invece tridui, novene, via crucis, fumi di incenso e canti melodiosi per coprire il rumore delle esplosioni ed il grido disperato dei morti. Riti che di fatto crocifiggono di nuovo Gesù di Nazareth in tutte le vittime della guerra, e sono oramai milioni in primis i bambini”.
E Padre Zanotelli ha scritto:
“Trovo vergognosa l’indifferenza con cui noi assistiamo a una ‘guerra mondiale a pezzetti’, a una carneficina spaventosa come quella in Siria, a un attacco missilistico da parte di Trump contro la base militare di Hairat in Siria, ora allo sgancio della superbomba GBU-43 (la madre di tutte le bombe) in Afghanistan e a un’incombente minaccia nucleare.
… Davanti a una così grave situazione, non riesco a capire il quasi silenzio del movimento italiano per la pace. Una cosa è chiara: siamo frantumati in tanti rivoli, ognuno occupato a portare avanti le proprie istanze! Quand’è che decideremo di metterci insieme e di scendere unitariamente in piazza per contestare un governo sempre più guerrafondaio? Perché non rimettiamo tutti le bandiere della pace sui nostri balconi? Ma ancora più male mi fa il silenzio della CEI e delle comunità cristiane. Questo nonostante le forti prese di posizione sulla guerra di Papa Francesco. E’ un magistero il suo, di una lucidità e forza straordinaria. Quando verrà recepito dai nostri vescovi, sacerdoti, comunità cristiane? Dopo il suo recente messaggio inviato alla Conferenza ONU, in cui dice che ‘dobbiamo impegnarci per un mondo senza armi nucleari’, non si potrebbe pensare a una straordinaria Perugia-Assisi, promossa dalle realtà ecclesiali insieme a tutte le altre realtà, per dare forza al tentativo delle Nazioni Unite di mettere al bando le armi atomiche e dire basta alla ‘follia’ delle guerre e dell’industria delle armi? Sarebbe questo il regalo di Pasqua che Papa Francesco ci chiede: ‘Fermate i signori della guerra, la violenza distrugge il mondo e a guadagnarci ci sono solo loro’”.
Sono tutte parole da sottolineare con grande forza, che non dovrebbero cadere nel vuoto.
Il discorso di Padre Zanotelli, molto documentato, è una denuncia ed insieme un appello, dal tono profetico, e dovrebbe scuotere le coscienze.
Papa Francesco anche nella domenica di Pasqua ha fatto risuonare in Piazza San Pietro il suo discorso contro la guerra, rivolgendosi ai governanti delle nazioni, continuando a denunciare quelli che fanno e commerciano le armi.
LA GUERRA E’ FOLLIA!
Come non allarmarsi per il pericolo della guerra nucleare in questi giorni nei quali soffiano forte i venti di guerra e avvertiamo la tensione tra il Presidente degli USA RONALD TRUMP e il Presidente della Corea del Nord KIM JONG-UN? Pare che stiamo assistendo a un braccio di ferro tra i due presidenti. Come non avere paura?
Come non ricordare il Manifesto RUSSELL-EINSTEIN del 1955?
Papa Francesco è ormai un punto di riferimento obbligato per quanti condividono e apprezzano il suo magistero sul tema della guerra.
Un maestro della nonviolenza del 900, DANILO DOLCI, a vent’anni dalla morte rivela l’attualità del suo pensiero profetico che merita di essere divulgato.
Ricevendo la laurea honoris causa in “Scienze dell’educazione” dall’Università di Bologna nel 1996 disse:
“Psicologi, psichiatri e neurologi constatano nelle zone della modernità metropolitano-industriale, si esiste in uno stato confusionale, confusionale proprio in senso medico.
Come è possibile diagnosticare uno ‘stato confusionale’? Osservando in quale modo ci si comporta, e in quale ci si esprime. Guardando l’agire, i fatti, quando emerge una difficoltà come si comportano le persone sane? Cercando di identificare il problema (che significa originariamente proposta), per poterlo risolvere. Come invece si comporta il neurotico (persona, gruppo o popolo)? Si scaglia contro la difficoltà – pur se rappresentata da persone, gruppi, popoli – per eliminarla, talora distruggendosi.
La guerra è un fenomeno neurotico.
… Stato confusionale ci significa deperimento pure biologico fino al rischio dell’autodistruzione”.3
CONTRO LE ARMI
Un’altra voce profetica da ascoltare è quella di Padre DAVID MARIA TUROLDO (1916-1992).
Ha scritto:
Salmodia contro le armi
(appello a tutti gli operai)
“Anche la Cina fabbrica armi,
speravo, pensavo, dicevo:
almeno la Cina! Basterebbe
che la Cina si mettesse a camminare;
cammini e basta, la Cina!
Così cantavo: cento
milioni in cammino, duecento
milioni in cammino, cinquecento
milioni in cammino...
Invece è ferma,
ferma come un oceano gelato.
Sognavo sì, che esplodesse la Cina;
ma di pura esplosione biologica.
Chi arresta la vita?
Chi può soffocare una fonte?
Invece neppure la Cina.
Anzi, anche la Cina - estrema illusione -
si mette a imitare l'Occidente:
il male del mondo è l'Occidente.
E il peggiore dei mali è che tutto
tutto si fa occidentale.
E non solo per la questione delle armi,
perfino in religione
la malattia mortale è l'Occidente.
Tutti giurano sulla Bibbia
e intanto fabbricano armi.
L'America fabbrica armi
la Russia fabbrica armi
tutta l'Europa fabbrica armi.
L'America vende armi
l'Inghilterra e la Svezia vendono armi
la Francia e il Belgio e l'Olanda vendono armi
perfino l'Italia - il più festoso paese
d'Europa - vende armi...
Di chi sono le armi del Medio Oriente e d'Israele?
Di chi sono le armi del Sud-Africa,
dell'Angola, del Mozambico?
Di chi erano le armi del Biafra?
Di chi sono le armi del Vietnam,
del Vietcong, della Cambogia, dell'Indonesia?
Armi nucleari, armi atomiche,
missili, contromissili, armi chimiche,
gas nervino, armi batteriologiche,
armi psicologiche, armi
armi armi!
E torture!
E a comperare armi sono sempre i poveri
e a fare le guerre sono sempre i poveri:
i potenti vendono, i poveri comperano.
E saranno sempre più poveri
mentre loro saranno sempre più ricchi.
I poveri non posseggono armi
i poveri non hanno diritti!
Almeno gli operai di tutto il mondo
capissero, almeno essi: tutti gli operai!
Che hanno da guadagnare gli operai
a costruire armi?
Tutte armi di morte contro di loro:
costruiscono la loro morte
con le loro stesse mani.
Mai visto le armi uccidere i padroni,
i molti Krupp del mondo;
io ho visto uccidere solo i poveri
e gli operai. Almeno gli operai capissero!
Operai, lasciate le fabbriche di armi!
Tutti insieme in un solo giorno,
queste fucine di morte:
insieme provvederemo giustamente alla paga,
lasciatele a un giorno convenuto,
tutti gli operai del mondo insieme.
E scendete sulle piazze, tutti gli operai,
a un ordine da voi convenuto.
E andate sotto le " Case bianche ",
di tutte le capitali
e urlate tutti insieme, operai d'ogni specie,
questa sola parola: non vogliamo
più armi, non facciamo più armi!
Solo questo urlate insieme
nel cuore di tutte le capitali.
E poi vediamo cosa succede.
Per salvarci non c'è altro ormai.
Allora sarete voi i veri salvatori;
operai, fate questo
e vivrete. E vivremo.
E sarete invincibili.
…”.
(Da Salmodia contro le armi – “Appello a tutti gli operai” – nella rivista “Testimonianze”, anno XXV – gennaio-febbraio-marzo 1982, nn. 1-3, pp. 175-177)
***
APPENDICE
Dall’ANTICO TESTAMENTO
Vano è il culto esterno senza l’interno”
“Ascoltate la parola del Signore,
o capi di Sodoma;
porgete orecchio all’insegnamento
del nostro Dio, o popolo di Gomorra!
‘Che m’importa
dei molti vostri sacrifici?’
dice il Signore.
‘… Quando venite e vi presentate davanti a me,
chi reclama questo da voi?
Non calpestate più i miei cortili
per portarmi delle offerte vane;
il vostro incenso mi è in abominazione.
Neomenie, sabati e adunanze rituali
non le posso soffrire, né i sacrifici o le feste.
Le vostre neomenie,
le vostre assemblee, io le odio;
mi sono diventate un peso,
sono stanco di sopportarle.
Quando voi stendete le vostre mani,
distolgo da voi i miei occhi,
anche se voi moltiplicate le preghiere,
io non le ascolto.
Le vostre mani sono piene di sangue:
lavatevi, purificatevi, allontanate
le vostre cattive azioni dai miei occhi;
cessate di fare il male,
imparate a fare il bene, cercate la giustizia,
aiutate l’oppresso,
difendete la giustizia dell’orfano,
proteggete la vedova’.”.
(Isaia 1, 10-17)
* * *
E’ vano confidare nel Tempio senza migliorare la propria condotta”
“La parola del Signore fu rivolta a Geremia in questi termini: ‘Sta’ sulla porta del Tempio di Dio e là proclama quest’invito: Ascoltate le parole del Signore, voi tutti, o uomini di Giuda, che entrate per questa porta e venite a prostrarvi davanti al Signore. Così parla il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Migliorate i vostri costumi e le vostre opere e vi lascerò dimorare in questa terra. Non abbiate fiducia nelle assicurazioni menzognere, che vi danno, dicendo: Il Tempio del Signore, il Tempio del Signore, il Tempio del Signore è lì. Se voi migliorerete la vostra condotta e le vostre azioni, se amerete la giustizia fra voi e il prossimo, se non opprimerete lo straniero, l’orfano e la vedova; se non spargerete in questo luogo sangue innocente, se non andrete dietro a divinità straniere, per vostra sventura, allora vi farò dimorare in questo paese, nella terra che ho dato ai vostri padri già dai secoli passati e per i secoli futuri. (…) Come! Rubate, uccidete, commettete l’adulterio, giurate il falso, sacrificate a Baal, correte dietro a dèi stranieri che vi sono sconosciuti e poi venite a presentarvi davanti a me, in questa casa che porta il mio nome e dite: Eccoci al sicuro! Per continuare ancora a commettere tutte quelle abominazioni?’.
Ma ditemi: Ai vostri occhi è una spelonca di ladri questo Tempio che porta il mio nome? Anch’io lo vedo, - dice il Signore’.”.
(Geremia 7, 1-11)
* * *
“Io odio e abomino le vostre feste,
non mi piacciono le vostre solennità”.
(Amos 5, 21)
* * *
Dal NUOVO TESTAMENTO
“Gesù, veduta la folla, salì sul monte e quando si fu seduto, gli s’accostarono i suoi discepoli. Allora egli aprì la sua bocca per ammaestrarli e disse:
‘… E quando pregate, non fate come gli ipocriti, i quali hanno piacere di pregare in piedi nelle sinagoghe o sugli angoli delle piazze, per essere veduti dagli uomini. In verità vi dico han già ricevuto la loro ricompensa. Ma tu, quando vuoi pregare, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa. E quando pregate, non moltiplicate vane parole, come i pagani, che credono di essere esauditi a forza di parole. Non siate simili a loro, poiché il Padre vostro sa di che cosa avete bisogno, prima che gliela chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli…’.”.
(Vangelo di Matteo 5, 1-2; 6, 5-9)
* * *
Le colpe dei Farisei”
“Allora Gesù, volgendosi alle turbe e ai discepoli, disse:
‘… Guai a voi, Scribi e Farisei ipocriti! che pagate la decima della menta, dell’aneto e del cimino, e trascurate le cose più essenziali della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste son cose che bisognava fare, senza trascurare quelle.
Guide cieche, scolate il moscerino e inghiottite il cammello! Guai a voi, Scribi e Farisei ipocriti! che pulite il di fuori del bicchiere e del piatto, mentre il di dentro è pieno di rapina e di immondezza. Fariseo cieco! lava prima il di dentro del bicchiere e del piatto; sicché anche il di fuori diventi pulito. Guai a voi, Scribi e Farisei ipocriti! perché siete simili a sepolcri imbiancati, i quali, visti di fuori, paiono splendidi, ma dentro son pieni d’ossa di morti e d’ogni putredine. Così anche voi, di fuori apparite giusti alla gente; ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità’.”.
(Vangelo di Matteo 23, 1, 23-28)
* * *
I venditori scacciati dal Tempio”
“Egli trovò nel Tempio venditori di buoi, di pecore e di colombe, e cambiamonete seduti ai loro tavoli. E, fatta una sferza di cordicelle, li scacciò tutti dal Tempio, con le pecore e i buoi; sparpagliò il denaro dei cambiamonete, e ne rovesciò i tavoli; poi disse ai venditori di colombe: ‘Portate via di qua queste cose; e non fate della casa del Padre mio una casa di mercato’.
Allora i suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: ‘Lo zelo della tua casa mi ha consumato’.”.
(Vangelo di Giovanni 2, 14-17)
* * *
Roma, 18 aprile 2017
Raffaello Saffioti
Centro Gandhi – PALMI
raffaello.saffioti@gmail.com

NOTE

1Sulla “Settimana di Passione” è uscito su “il dialogo” del 3 aprile 2015 il mio “La via della Croce non è la via della Conciliazione” (http://www.ildialogo.org/editoriali/autorivari_1428086456.htm).
2 Su “il dialogo” del 30 ottobre 2012 è uscito il mio “Gesù il Tempio e il Sinedrio” (http://www.ildialogo.org/parola/Approfondimenti_1351606134.htm)
3 Laurea honoris causa a Danilo Dolci, nella rivista “Scuola & Città”, n. 9, 30 settembre 1996.



Mercoledì 19 Aprile,2017 Ore: 16:31
 
 
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