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www.ildialogo.org "L'inflazione della libertà",di Mario Mariotti

"L'inflazione della libertà"

di Mario Mariotti

Noi siamo liberi di aiutare i migranti, le Multinazionali sono libere di impoverire i paesi dei migranti, i nostri fabbricanti di armi sono liberi di fabbricarle ed i nostri mercati di armi sono liberi di venderle ai Paesi in guerra dai quali fuggono i migranti.
Il Papa è libero di andare ad ascoltare i migranti e dire loro di non perdere la speranza; la sua Chiesa è libera di tenere ben stretto il proprio malloppo e di dare solo le briciole ai. Migranti. Tutte le Chiese insegnano ad aiutare i migranti, ma loro stesse liberamente delegano a Dio il compito di soccorrerli, pregando per loro.
I Paesi europei dalle radici cristiane sono liberi di alzare muri contro i migranti, di negare loro i corridoi umanitari, di rifiutare di distribuirne il peso fra loro. Ad un tavolo dove si nutrono 500 persone se arrivano due nuovi ospiti, tutti gli altri temono di dover digiunare. Al tempo stesso gli scafisti sono liberi di rapinare, e violentare i migranti, ed anche di lasciarli annegare se il loro egoismo ha fatto stipare all'inverosimile ai loro barconi.
I Caporali sono liberi di organizzare il lavoro schiavo dei migranti, gli imprenditori agricoli ed edili sono liberi di usarli in nero per riuscire a rimanere competitivi sul mercato; i ricchi sono liberi di imporre il prezzo di mercato, ed i poveri sono liberi di accettarlo.
L'informazione è libera di falsare la realtà, di nascondere quello che dovrebbe essere gridato dai tetti, di instupidire il prossimo, di ululare sugli effetti e di restare muta come un pesce sulle cause.
Il potere politico per sussistere e persistere, è libero di usare l'informazione per creare consenso a se stesso, mentre lascia ingrassare i pochi e impoverire i molti. Gli speculatori finanziari sono liberi di investire o disinvestire i loro capitali a seconda degli umori del mercato, inducendo in questo modo alla dieta di Gandhi interi Paesi.
I liberi imprenditori sono liberi di far pascolare i propri profitti nei paradisi fiscali; la classe politica è libera di mantenere i propri privilegi liberamente chiamati diritti acquisiti, i pensionati con la minima sono liberi di maledire il governo mentre poi, liberamente, votano per lui. Lo Stato è libero di rincoglionire i cittadini con le lotterie ed il gioco d'azzardo, i monopoli di stato possono liberamente incancherare il prossimo vendendo le sigarette che lo incancherano. I corruttori e gli evasori fiscali esercitano liberamente le loro mansioni con la certezza che non andranno mai in galera. Quest'ultima è riservata liberamente ai ladri di polli.
Gli USA sono liberi di proclamarsi difensori planetari dei diritti umani si preoccupano dei dissidenti cubani mentre affidano liberamente quelli sauditi alla protezione di Allah; portano liberamente a termine delle guerre d'aggressione e dei golpe fascisti nelle varie contrade del Pianeta, e poi si presentano come i difensori della libertà e della democrazia.
Il capitalismo, il mercato e la competizione si sono liberamente specializzati nel lasciare ai ricchi la libertà di arricchire ed ai poveri quella di impoverirsi sempre di più. L'effetto che ne esce è liberamente blasfemo. Il sistema, poi, è talmente libero che mette in condizione i liberi cittadini di non avere più il tempo di esercitare la loro libertà, essendo occupati a cercare il modo per riuscire a sopravvivere, ad adeguare loro stessi al progresso tecnologico che incombe, alle oscillazioni del mercato, alla precarietà del lavoro, ad adeguare loro stessi alle decisioni che i poteri forti rendono all'unico scopo di aumentare i loro profitti.
Questo è il quadro di una parte degli effetti del pensiero unico neoliberista, che si è globalizzato e che dichiara di avere nel valore della libertà il proprio fondamento. Ma come non accorgersi che una libertà degli uni che violenta quella degli altri non è libertà? Ed è possibile che noi non abbiamo ancora imparato che la libertà, per essere tale per prima cosa deve essere libertà dal bisogno, e poi deve essere accompagnata dall'uguaglianza e dalla fraternità, cioè dall'etica del saper metterci nei panni degli altri e fare a loro ciò che si vorrebbe ricevere da loro?
Ed e possibile che non ci rendiamo conto che quella che noi chiamiamo libertà, essendo separata dalla giustizia, sta producendo differenze blasfeme fra i primi e gli ultimi del sistema, e sta portando al collasso ecologico del Pianeta? Quando capiremo che noi stiamo liberamente usando e subendo violenza, che ci stiamo liberamente incancherando, e che non siamo neppure più liberi di riflettere, di pensare, perché il liquame dell'informazione, falsando le carte in tavola, ci ha talmente contaminati nel profondo da renderci funzionali al pensiero Unico dei signori padroni, facendoci: sentire liberi mentre la pensiamo esattamente come vogliono loro?
Eppure c'erano già arrivati due secoli fa a capire che libertà, uguaglianza e fraternità andavano unite insieme perché erano interdipendenti, e l'una non poteva sussistere senza le altre. Non sarà che la nostra cultura, il mirabolante progresso tecnologico il diventare tutti americani ci stiano riportando ai tempi antecedenti all'Illuminismo, quando ognuno di noi era satellite del Re Sole, quel Luigi 14° cui il confessore di corte chiedeva quali peccati si fosse degnato di commettere ai danni dei suoi sudditi?



Sabato 19 Novembre,2016 Ore: 21:25
 
 
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