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www.ildialogo.org “ E l'uomo creò Dio....”,di Mario Mariotti

Editoriale
“ E l'uomo creò Dio....”

di Mario Mariotti

Che sia stato Dio a creare l'uomo, nella realtà può essere anche soltanto un’ipotesi, ma nella realtà storica è una certezza che sia stato l'uomo a creare Dio. Questo fatto, che rovescia completamente la visione religiosa di Dio stesso, è incontrovertibilmente provato dalla qualità della Divinità partorita dalla mente umana.
Entità misteriosa che sopraintendeva a tutto quello che capitava nella terra dei viventi, a volte benevolo, a volte adirato, andava adorato, ringraziato, placato e pregato. All'inizio gli strumenti, le liturgie per placarlo erano allucinanti: arrivavano al sacrificio cruento di esseri umani, idea... partorita sicuramente da quella congrega di soggetti che, per prima, si era accorta che alla gente piace credere alle favole, cioè dalla casta dei sacerdoti, i quali trovavano sempre qualche soggetto da sacrificare che non fosse uno di l'oro stessi, della loro congrega. Qualcuno spaccava il cranio ad una bambina perché andasse dal dio-sole a dirgli di ricordarsi di alzarsi alla mattina ad illuminare e fecondare la terra; qualcun'altro aveva capito il meccanismo delle stagioni lo teneva nascosto, presentava sé stesso come colui che aveva il potere di chiamare la pioggia, di far germogliare i raccolti, di salvare il popolo dalle carestie, frutto dell'ira di Dio verso coloro che non davano retta ai sacerdoti. Qualcun’altro aveva messo in relazione i peccati da farsi perdonare con il sacrificio degli agnellini, dei vitellini, delle colombe e via di seguito, per cui il Tempio di Gerusalemme, essendo i sacerdoti spesso anche i proprietari degli animali, pian piano era diventato la banca più solida e ricca del Medioriente di quel tempo.
Tutte le caste, poi, vivevano in simbiosi col potere del loro tempo, e certificavano che re ed imperatori o erano Dio stesso, vedi Faraone, o erano tali per Sua volontà. Tutte queste cose, oggi, ad una persona di buon senso sembrano assurde, e sembra assurdo che i vari popoli dei credenti potessero credere a tali assurdità. Eppure anche la visione cristiana della Divinità non è che presenti degli aspetti radicalmente diversi.
Può darsi che un Padre, in questo caso Dio, per riconciliarsi con coloro che sistematicamente lo offendevano e lo offendono, abbia pensato bene di mandare suo Figlio a farsi assassinare da loro, in modo che il soave profumo di tale sacrificio salisse a Lui e lo predisponesse al perdono dei peccatori ed alla propria riconciliazione con loro?
E che dire di un Dio che si è legato al dito il “peccato originale”, e che continua a far pagare alle vittime del dolore innocente le conseguenze di un evento nel quale la responsabilità personale delle stesse vittime è del tutto assente?
E che dire di un Dio che, quando è colto da qualche raptus di misericordia concede il miracolo a qualcuno e lascia tutti gli altri a mani giunte in perpetua attesa?
E che dire di un Dio che parte in crociera, e delega ai sacerdoti i suoi pieni poteri in rapporto alle anime di coloro che credono in Lui, in modo che i sacerdoti stessi Lo rimpiazzano in piena autonomia da Lui , e combinano tutti i guai di questo mondo spacciandoli per Sua volontà, e portandoli a termine in Suo nome?
Tutto quanto scritto fin qui non è forse la inequivocabile prova che sia stato l'uomo a creare Dio, a creare un Dio che non può assolutamente essere come l'uomo pensa che sia? A questo punto, preso atto dell'assurdità del modo di concepire Dio da parte dell'uomo, ammettiamo anche che, nonostante questo, Dio esista e sia stato Lui a creare l'uomo. Anche se, è vero che Lui ha creato l'uomo, è altrettanto vero, però, che è l'uomo che Lo può far esistere e rendere presente ed operativo nella terra dei viventi, nell'immanenza di questo nostro casino-mondo. Il fatto che nella trascendenza possa esistere o non esistere Dio diventa una questione irrilevante, oggetto di disputa fra i cosiddetti credenti ed i non credenti.
Dopo Auschwitz, dopo il dolore innocente, dopo le differenze e le ingiustizie blasfeme che popolano la terra, non possiamo non arrivare a capire che la Giustizia esiste se noi le diamo corpo facendo opere di giustizia; che la Solidarietà esiste se noi le diamo corpo praticando azioni solidali; che l'Amore esiste se noi gli diamo corpo, esistenza, operatività nella concretezza della nostra esperienza esistenziale; e che infine Dio esiste sulla terra se noi Lo facciamo esistere nell'immanenza di questo mondo incarnando le precedenti opere di giustizia, solidarietà, amore.
Nella visione religiosa tutto dipende da Dio nella logica dell'Incarnazione, alla quale ci vuole introdurre il laico Gesù, tutto dipende dall'uomo: è l'uomo stesso a far esistere Dio nel momento in cui, amando e condividendo, lui diventa corpo, dandogli corpo, dello Spirito, di Dio stesso, di Gesù stesso, la cui esistenza-resurrezione oggi, nel qui ed ora della nostra esperienza esistenziale, dipende da noi.
Questa visione, questa interpretazione della realtà, però e purtroppo, viene rifiutata da tutti, anche se, fortunatamente, viene praticata, per lo più inconsapevolmente, da tutti coloro che si impegnano a togliere sofferenza e a portare il necessario e la gioia agli altri viventi, e il mondo va avanti per merito loro.
La consapevolezza che l'esistenza di Dio nell'immanenza del nostro mondo dipende da noi ci carica di un'enorme responsabilità: dobbiamo servire l'uomo e non, farci servire da lui, perché noi siamo le mani dell'amore di Dio per lui; non possiamo delegare alla preghiera, alla liturgia, ai sacramenti quello che è strutturale all'essere, noi, corpus Domini; quello che solo noi, e non Lui, possiamo fare.
Molto meglio allora, affidarci alla favola della religione, all'Uno che paga per tutti, e quindi anche per noi; alla preghiera perché Dio intervenga a fare quello che noi ci rifiutiamo di fare; alla Sua infinita misericordia, dato che i meriti dell'Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo sono disponibili in perpetuo per ripulire l'animaccia nostra...
Mario Mariotti



Domenica 27 Dicembre,2015 Ore: 11:32
 
 
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