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www.ildialogo.org LA BUONA NOTIZIA DEL 4 NOVEMBRE A MONTELEONE DI PUGLIA,di Raffaello Saffioti

LETTERA AL DIRETTORE
LA BUONA NOTIZIA DEL 4 NOVEMBRE A MONTELEONE DI PUGLIA

di Raffaello Saffioti

QUELLA LAPIDE CON L’ISCRIZIONE “LA GUERRA E’ FOLLIA!”. UNA LUCE ACCESA SUL MONTE SEGNO DI SPERANZA TRA CRONACA E STORIA


Caro Direttore,

la notizia pubblicata il 4 novembre scorso da “il dialogo”1 sulla iniziativa del Comune di Monteleone di Puglia (prov. di Foggia) merita di essere ripresa e considerata una buona notizia. Va messa in risalto, rilanciata e sottratta al pericolo che venga ignorata dai mezzi di comunicazione.
Quanti giornali l’hanno ripresa? Quanti telegiornali?
Monteleone di Puglia è stato il primo Comune d’Italia a porre sul Monumento ai caduti una lapide col titolo “La guerra è follia!” e le parole di Papa Francesco dell’omelia a Redipuglia, del 13 settembre 2014. Quanti Comuni seguiranno questo esempio?
La Deliberazione2 con la quale il Consiglio Comunale di Monteleone di Puglia ha deciso la collocazione della lapide è importante anche per la istituzione di un “Centro di educazione alla pace”, con il richiamo all’articolo26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Leggiamo:
IL CONSIGLIO COMUNALE
[…]
DELIBERA
[…] 2-Che venga istituito presso il Comune di Monteleone di Puglia un Centro di educazione alla pace, con la finalità di studiare e promuovere la cultura della nonviolenza nella gestione dei conflitti interpersonali, sociali e internazionali, ispirati dall’articolo 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani […].
3-Di avvalersi, per la realizzazione di tale progetto, della consulenza scientifica del Centro Gandhi ONLUS per la formulazione dei programmi e per l’organizzazione di una scuola estiva (summer school) avente cadenza annuale.
4-Di chiedere per tale progetto la partnership dell’UNESCO, il cui preambolo dell’Atto Costitutivo afferma: since wars begin in the minds of men, it is in the minds of men that the defences of peace must be constructed, ( poiché le guerre nascono nella mente degli uomini, è nella mente degli uomini che devono essere costruite le difese della pace)”.
UNA LUCE SUL MONTE.
Monteleone di Puglia è un piccolo Comune, il più alto della Regione Puglia, posto a mt. 847 s.l.m., punto di incrocio delle vie di collegamento tra Puglia e Campania, tra il Mar Tirreno e il Mar Adriatico, detto, per la sua posizione geografica, “l’ombelico dell’Italia meridionale”.
Su quel monte il 4 novembre del 2015 si è accesa una nuova luce, segno dei tempi, inizio di una nuova storia dei monumenti ai caduti, edificati dal fascismo.
L’iniziativa del Comune di Monteleone di Puglia è stata adottata in accoglimento di una proposta del Centro Gandhi di Pisa e non è un caso che sia stata fatta propria e “appoggiata completamente” da “il dialogo”.
Caro Direttore,
non possiamo dimenticare che la proposta del Centro Gandhi venne presentata pubblicamente, la prima volta, il 19 agosto scorso a San Giovanni in Fiore, in occasione della presentazione del libro dell’Associazione Florense per lo Sviluppo Creativo “La montagna, la luce e il fiore” (Pubblisfera Edizioni). E venne immediatamente condivisa da “il dialogo” e dalla stessa Associazione.
In questo evento c’è l’incrocio di tre esperienze diverse, di cui noi facciamo parte. La nostra condivisione della proposta è testimoniata da due articoli pubblicati da “il dialogo” 3.
Ora dobbiamo rendere omaggio al Comune di Monteleone di Puglia per la sensibilità dimostrata nell’accogliere la proposta del Centro Gandhi.
Quella lapide smaschera “la grande menzogna”.
Il messaggio che viene da quella lapide serve per proseguire nella ricerca che tende a ricostituire la corretta memoria storica della Prima guerra mondiale, falsificata dalla propaganda fascista, espressione della cultura della guerra.
Serve, come ha scritto Enrico Peyretti, “perché nei nostri anni l’idolatria mortale della guerra è tornata con arroganza a guidare i potenti e folli detentori di leve omicide, a camminare con piedi di ferro e fuoco sulla vita e sul destino dei popoli. Chiamano vittoria, quando la ottengono e non precipitano invece, come accade, nello stesso abisso che hanno aperto, quella che è la massima sconfitta umana: essere gli uni contro gli altri, esser nemici, perciò essere senza gli altri, dunque meno umani che mai. La ricerca va continuando sugli altri terreni della cultura della pace: è la ricerca dell’affermazione della nostra umanità sul disumano che è in noi4.
La grande menzogna” di Valerio Gigante, Luca Kocci e Sergio Tanzarella (edito da Dissensi, 2015), è un libro utile proprio per la corretta memoria storica della Prima Guerra Mondiale e per venire a sapere quello che non è stato mai raccontato. In particolare serve per conoscere la storia dei monumenti.
I monumenti ai caduti e l’uso politico della memoria.
Non esiste un computo esatto su scala nazionale, tuttavia si calcola che siano almeno 12.000 i monumenti ai caduti della I guerra mondiale – senza contare le migliaia di lapidi – edificati in Italia dopo l’armistizio di Villa Giusti per ricordare i soldati morti al fronte e, con essi, esaltare il ‘sacrificio’ e la ‘vittoria’ contro l’esercito austro-ungarico”5.
La guerra è follia” dopo l’Enciclica “Pacem in terris” di Giovanni XXIII.
Il grande merito di Papa Francesco è, tra l’altro, l’avere ripreso la concezione della pace espressa dall’Enciclica “Pacem in terris” di Giovanni XXIII, del 1963. In quella enciclica sono state scritte le parole “alienum est a ratione”, riferite a “bellum”. La pace è razionale. La guerra è folle.
Quell’Enciclica fu molto scomoda, come è stato documentato per il suo quarantesimo anniversario dal Dossier della rivista “Mosaico di pace”, a cura di Gianni Novelli e Antonio Thiery (Numero di marzo 2003). E lo è ancora.
Traduttori traditori”
La traduzione vaticana ufficiale pubblicata dall’Osservatore Romano dell’11 aprile 1963, con interventi e aggiustamenti apparentemente di poco conto, in realtà mirati e significativi. Ha in generale teso ad attenuare i contenuti più scomodi del testo di Papa Giovanni. Con scelte lessicali, che fuori contesto sarebbero anche sostenibili, qualche piccolo taglio, o lo spostamento di termini nella struttura della frase, è stato sistematicamente sfumato e, in qualche caso, modificato il tono generale”.
Contro le armi nucleari”
Infine c’è l’indebolimento del giudizio radicale sulle armi nucleari. Il grido di dolore che scaturisce dalla considerazione della potenza distruttiva della bomba atomica viene sfumato: per Papa Giovanni: «Aetate hac nostra, quae vi atomica gloriatur, alienum est a ratione, bellum iam aptum esse ad violata iura sarcienda» (80-81). Si traduce invece: «Per cui riesce quasi impossibile pensare che nell’era atomica la guerra possa essere utilizzata come strumento di giustizia». Nella traduzione scompare la condanna sarcastica dell’era atomica, ma soprattutto la forza di quell’ «alienum est a ratione». Per il Papa è pura follia pensare alla guerra come mezzo per ripristinare i diritti violati (anche qui troppo disinvoltamente è stato tradotto come «strumento di giustizia»). E ancora in questo punto cruciale evidente l’indebolimento della connotazione esortativa del testo originale. Il Papa non dice semplicemente che «E’ lecito tuttavia sperare» in un incontro positivo tra gli uomini in base alla loro comune umanità, ma chiama a impegnarsi, ribadendo la forza attiva della speranza e della perseveranza nello sforzo di costruire e mantenere la pace (sperandum est, bisogna sperare 81).”6
Non lasciamo solo Papa Francesco.
Caro Direttore,
condivido quanto hai scritto nel tuo ultimo editoriale:
E’ sicuramente un bene che a capo del Vaticano ci sia una persona che parli e agisca per la pace, visto che fino a qualche anno fa lì si parlava a favore della guerra. Ed è con questi occhi e con questo spirito che noi guardiamo oggi a Papa Francesco, un uomo che sta aprendo contraddizioni all’interno del Vaticano, che però saranno assorbite nello spazio di 15 giorni quando toccherà anche a lui passare a miglior vita, se i cattolici continueranno a non avere quello spirito critico che è sempre necessario per rimanere fedeli al messaggio e agli insegnamenti di Gesù di Nazareth”7.
E condivido, pure, quanto hanno scritto le Comunità Cristiane di Base:
Consapevoli dell’importanza storica dello scontro in atto nella Chiesa, è fondamentale, a nostro parere, non lasciare solo Papa Francesco e fare appello a tutto il Popolo di Dio perché faccia sentire la propria voce a favore della Chiesa delineata dal Concilio”8.
La guerra è follia” col numero 28 della rivista “Quaderni Satyagraha”.
Ho già notato che nell’evento di Monteleone di Puglia c’è stato un incrocio di tre esperienze che si sta rivelando molto fecondo.
Si dà il caso che la rivista “Quaderni Satyagraha”, edita dal Centro Gandhi Edizioni e diretta da Rocco Altieri, nato a Monteleone di Puglia, abbia pubblicato con il suo ultimo numero il Diario di guerra dal 1914 al 1919 del pacifista austriaco Alfred Hermann Fried col titolo “La guerra è follia”. In essa figura il mio scritto “Se vuoi la pace, educa alla pace”, che era già stato pubblicato da “il dialogo” col titolo “Non è vero che tutti vogliamo la pace”.
Intanto possiamo dare notizia che il Comune di Monteleone di Puglia in collaborazione col Centro Gandhi sta organizzando una nuova iniziativa con il programma della inaugurazione ufficiale della lapide sul Monumento ai caduti e un convegno sulla Prima Guerra Mondiale.
Infine, altra notizia, è in corso di elaborazione un programma, ad opera di esperti, per la Scuola di Pace che avrà sede nel complesso architettonico dell’Edificio strategico, pure a Monteleone di Puglia.
Il mio impegno finora svolto con l’Associazione Florense per lo Sviluppo Creativo, a San Giovanni in Fiore sulle orme di Gioacchino da Fiore, prosegue ora a Monteleone di Puglia.
La nostra collaborazione potrà rivelarsi ancora feconda di altre nuove esperienze?
E’ un augurio. E’ una speranza.
Roma, 12 novembre 2015
Raffaello Saffioti
Centro Gandhi
raffaello.saffioti@gmail.com
NOTE
1 Centro Gandhi (a cura di), ““La guerra è follia”: il comune di Monteleone di Puglia accoglie l’appello di Papa Francesco” (“il dialogo”, 4 novembre 2015).
2 Deliberazione del Consiglio Comunale di Monteleone di Puglia – Provincia di Foggia, Numero 37 del 30-10-2015, con oggetto: Ricorrenza del Centenario della Prima Guerra Mondiale – Istituzione del Centro Comunale di Educazione alla Pace.
3 1) “Una lapide per il 4 novembre con l’iscrizione ‘La guerra è follia’! Una proposta del Centro Gandhi”, di Raffaello Saffioti (“il dialogo”, 15 ottobre 2015).
2) “Non è vero che tutti vogliamo la pace”, di Raffaello Saffioti (“il dialogo”, 25 ottobre 2015).
4 Enrico Peyretti, “Dov’è la vittoria? Domanda tragica del 4 novembre” (“il dialogo”, 4 novembre 2015).
5 Valerio Gigante-Luca Kocci-Sergio Tanzarella, La grande menzogna, Dissensi, 2015, cap. 12.
6 Cristina Mattiello, “Traduttori traditori”, nella rivista “Mosaico di pace”, marzo 2003.
7 Giovanni Sarubbi, “Vatileaks2, lo scandalo che non c’è”, (“il dialogo”, 8 novembre 2015).
8 Comunità Cristiane di Base, “Con Francesco a favore della Chiesa delineata dal Concilio” (“il dialogo”, 7 novembre 2015).



Giovedì 12 Novembre,2015 Ore: 14:25
 
 
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