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www.ildialogo.org Come faremo a saltare fuori?,di Mario Mariotti

Editoriale
Come faremo a saltare fuori?

di Mario Mariotti

Gli USA si autoqualificano come i primi difensori dei diritti umani, tengono nel loro grembo decine di milioni di poveri, di scarti del mercato; sono saldamente alleati con quell'Arabia Saudita che, come rispetto dei diritti umani, si trova ancora collocata nel più profondo Medioevo (colà, se una donna commette la blasfemia di guidare un'auto, finisce in galera e si becca anche la terapia della frusta).
Dei 19 attentatori delle Torri gemelle ben 15 sono Sauditi, ma per uno strano miracolo gli USA muovono guerra all'Afganistan. L'Arabia Saudita si pone come custode dell'ortodossia sunnita, finanzia, assieme agli altri Paesi, il fondo dell'ONU contro il terrorismo, e al tempo stesso finanzia tutti i movimenti radicali islamici ed i gruppi terroristici sunniti, vedi Califfato, allo scopo di destabilizzare tutti gli Stati (Iraq, Siria) dove sono al potere gli Sciiti. Gli USA ululano contro il Califfato, (quello che resta dell'esercito di Saddam più i volontari attratti dai 100 dollari al giorno offerti dalla ditta), ma quest'ultimo sussiste perché finanziato dall'Arabia Saudita ed armato dagli stessi USA, che hanno favorito la formazione di gruppi armati sunniti in Iraq, ed hanno armato Al Bagdadi per contrastare ed abbattere Assad in Siria. Basterebbe, attraverso l'ONU, imporre un embargo totale a chi finanzia, e bloccare il flusso degli armamenti, il Califfato, esaurite le scorte, rimarrebbe armato solo di arco e frecce, missili tecnologicamente arretrati, che difficilmente potrebbero raggiungere la Sicilia! Perché, allora, il mondo permette ad uno Stato medioevale come l'Arabia Saudita, e ad un soggetto ipocrita e prepotente come gli USA, di sussistere e prosperare?
Perché il primo è la prima potenza petrolifera mondiale, é alleato con i secondi, gli USA, e con l'Inghilterra e la Francia; garantisce all'Occidente flussi petroliferi regolari a buon prezzo; e i secondi, gli USA, pur di vedere il loro PIL (prodotto interno lordo), crescere attraverso la rapina delle Multinazionali ed il funzionamento a pieno regime del proprio apparato industriale-militare sono disposti ad allearsi anche col demonio, e al tempo stesso si presentano come i paladini della libertà e della democrazia (difensori planetari dei diritti umani di sua maestà il dollaro).
Oggi tutto l'Occidente è allarmato dal terrorismo islamico, e gli Jiadisti vengono considerati come l'ipostatizzazione del Maligno, avendo preso il posto di quei terroristi rossi che ieri erano il parto dello stesso Belzebù. Dimenticate tutte le porcate che l'Occidente ha fatto ai danni del mondo islamico, partendo dal colonialismo, passando alla rapina delle multinazionali arrivando alle guerre d'aggressione degli USA in Iraq ed Afganistan, della Francia-Inghilterra in Libia e di Israele ai danni dei Palestinesi (Paese in cui ha vinto le elezioni un soggetto il cui programma politico è quello di portare all'estirpazione dei Palestinesi come popolo, ecco che i "buoni" si sentono minacciati dai cattivi, e pilotano l'attenzione dell'opinione pubblica sulle porcate dei "cattivi" tenendo le proprie ben nascoste e mascherate.
Come faremo a saltar fuori da un casino di tale complessità? L'Occidente ha seminato ingiustizia, rapina, odio; adesso inizia a raccogliere quello che ha seminato, ma la lettura che esso dà alla propria opinione pubblica lavora in modo che la spirale dell'odio è destinata a crescere. L'Islam, che avrebbe la ragione dalla sua, perché fino ad oggi é stato aggredito e non ha aggredito, si trova immerso in un fondamentalismo religioso medioevale che lo spinge a fare guerre di religione come facevano i cristiani secoli fa e lo spinge ad usare strumenti, il terrorismo, che lo fànno passare dalla parte del torto. La nostra informazione decontestualizza gli eventi, per cui non si sa mai il perché i cattivi sono diven tati tali, cioé cattivi; e quindi mette in condizione i "buoni virtuali" di determinarsì come "cattivi reali" per difendersi dai primi, (gli speculatori finanziari l'oligrchia dei padroni di immensi capitali, i costruttori ed .i mercarti di armi, costituis cono delle entità intangibili,e godono di una perfetta immunità, proprio come gli USA; essi sono presenze strutturali al capitalimo proprio come la mafia, il narcotraf.Fico, la corruzione, i paradisi Fiscali e tutto il resto. Il Papa denuncia il mercato e la competizione, che generano gli "scarti", ma non può denunciare il capitalismo perché mammona sono secoli che ha preso residenza nel cuore della Chiesa. Sempre il Papa denuncia i mercanti d'armi e quelli che le fabbricano, ma ne omette nome e cognome. Come uscire da un casino tanto complesso tenendo conto che il bipede umano in quanto a memoria storica ed a pedagogia per trasmettere il positivo é ancora appena uscito dalle caverne?
Non ci rimane altro da fare che tenere stretto il positivo, che viene nascosto a favore della sola spettacolarizzazione del negativo, ma che esiste, sussiste e permette a me dì scrivere ed ai miei lettori, se ci sono, di leggermi.
Bisogna prepararsi a resistere alle bestemmie sistematiche della Verità propinate dall'informazione, sapendo in partenza che esse sono tali, cioé bestemmie della Verità.
Bisogna saper vedere il Regno che subisce violenza nei poveri, negli sfruttati, negli sconfitti, nei piccini della grande favela del Sud, che é ad un passo dalla nostra porta, e fare come il buon ateo samaritano: aprirsi alla compassione, soccorrere le vittime per quanto ci é possibile; denunciare la macchina che le produce; educare attraverso l'esempio le nuove generazioni a non lasciarsi inghiottire dalla cultura dominante, e a non considerare mai l'ingiustizia come irreversibile.
Pian piano, sbagliando sempre, perché il nostro rispetto dei tempi di conversione del prossimo é sempre accompagnato dalla sofferenza delle vittime della sua e della nostra indifferenza e cecità, (la violenza uccide, la non-violenza lascia morire), dovremo arrivare a mettere a punto un modo di vivere e di scegliere che tolga sofferenza e porti il necessario e la gioia a tutti quanti, a tutti i viventi.
Questa é anche la speranza del Signore, che però nutre dei dubbi sulla possibilità che il Suo progetto arrivi a buon fine. Dovremo aiutare il Signore a non perdere la speranza: é compito nostro!
Mario Mariotti



Sabato 01 Agosto,2015 Ore: 10:35
 
 
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