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www.ildialogo.org "L'informazione che forma",di Mario Mariotti

Editoriale
"L'informazione che forma"

di Mario Mariotti

Dato che l'informazione è fondamentale per la crescita culturale dei cittadini e per la democrazia, riflettendo su quella che da noi passa il "convento TV", ecco, secondo il sottoscritto, qual è la logica che l' ispira.
Prima regola: decontestualizzare, isolare i fenomeni dalle loro radici, (guerra d'aggressione all'Iraq madre del Califfato e delle porcherie ivi contenute). Poi spettacolarizzare i crimini dei "cattivi", (ostaggi decapitati, arsi vivi)) e minimizzare quelli dei "buoni" (massacri di bambini a Gaza, sperimentazione di nuovi modi di assassinare il prossimo a Falluya, missile sparato per errore su una festa di matrimonio in Afganistan, con una cinquantina di invitati arrostiti, bambini inclusi).
Ancora: nascondere accuratamente i fini, gli obiettivi reali delle iniziative, (togliersi dai piedi Gheddafi perché voleva cambiare i rapporti di potere fra le ex colonie francesi e la Francia stessa); nascondere allo stesso modo i mezzi: chi è che finanzia (noi che compriamo il petrolio arabo); chi è che vende le armi ai "cattivi” (noi che le fabbrichiamo) .
Ancora: suscitare e pilotare l'emotività della gente, (armi di distruzione di massa, religione di tagliagole, guerra all'Occidente), e quindi l'irrazionalità degli interventi. Ecco ancora un'altra serie di meccanismi aventi sempre lo scopo di "servire la verità". Se non ci sono nemici, bisogna crearli, perché rendono, fanno lavorare l'apparato industriale-militare. Bisogna contrastare esclusivamente gli effetti, in modo che le cause ne possano produrre altri, con le opportune variazioni. Se prendono corpo dei soggetti e dei movimenti che vogliono andare alle radici e cambiare il sistema, bisogna focalizzare le violenze degli infiltrati, in modo da squalificare soggetti e movimenti. A questo fine bisogna usare anche la macchina del fango, le fogne a cielo aperto di Libero, del Giornale, del Foglio, secondo cui il più onesto è un ladro ed il più sano ha la rogna.
É necessario ridurre tutti gli aspetti della vita nella logica della competizione, della gara, della lotteria, per cui non esiste più il compagno con i tuoi stessi problemi, ma solo l'avversario che ti può fottere il posto di lavoro, il concorrente che può farti andare fallito, il raccomandato che ti ruba il posto cui tu avevi diritto. Bisogna dare visibilità solo ai ricchi, ai potenti, ai superdotati, ai competitivi, ai fortunati; e insistere sull'assurdo che tutti possano vincere, facendo dimenticare che se uno vince, gli altri perdono. Va aggiunta la dematerializzazione dei termini lavoro, sindacato, giustizia sociale, egualitarismo, fraternità, che vanno sostituiti da impresa, competitività, mercato, investimenti, rendita finanziaria.
Vanno enfatizzati gli aspetti violenti della realtà, e sottaciuti quelli positivi presenti in essa. Va spettacolarizzato il negativo, bisogna dargli visibilità e voce, e presentare la violenza come lo strumento più naturale per risolvere i problemi, riempiendo di violenza, stupidità ed alienazione i microprocessori dei telespettatori. Va favorita la demenza digitale: dipendenza dai PC, dagli smartphone, dai tablet, dai telefonini, dai navigatori satellitari, per cui senza questi strumenti, uno si ritrova vuoto, perso, indifeso.
Bisogna poi coprire con l'informazione le 24 ore, per cui l'eccesso degli input crea confusione, non lascia tempo alla riflessione, suggerisce ai cittadini quelle risposte che i problemi non li risolvono, ma li creano e li rendono endemici. Si rivela poi anche molto utile creare dei diversivi, per cui: l'attenzione viene spostata su elementi accessori, e nel frattempo, i veri obiettivi vengono perseguiti senza che si creino resistenze ed opposizioni.
Va equalizzata la gravità dei problemi, e nascosta sistematicamente la relazione esistente fra le diverse realtà, il rapporto causa-effetto, per cui le differenze blasfeme fra i primi e gli ultimi del sistema non dipendono dallo "scambio ineguale" dal "mercato", ma dal caso, o dal destino crudele. Vanno dichiarate morte le ideologie, per cui quelle alternative vengono sepolte nel silenzio, e quella viva e vegeta, il neoliberismo capitalista, può prosperare e consolidarsi. Bisogna presentare i soggetti ricchi di talenti e baciati dalla fortuna come modelli accessibili a tutti, per cui a coloro ai quali vanno male le cose, viene lanciato il messaggio che sono essi stessi dei falliti, dei buoni da niente, responsabili, e quindi meritevoli del negativo che è piovuto loro addosso.
Inoltre va presentato il negativo come male minore rispetto ad un altro negativo che incombe, casomai, questo secondo negativo, creato apposta dal primo, in modo che il prossimo venga fottuto col consenso di sé stesso.
E per concludere bisogna porsi quali giudici indignati e scandalizzati degli eventi negativi, che però sono prodotti proprio da quella cultura diffusa dalla stessa informazione che si pone a giudicare, che è impostata su tutti i criteri sopradescritti. Ora io chiedo ai miei virtuali lettori: c'è forse da meravigliarsi se i frutti di un'informazione così strutturata sono stati i milioni di Italiani che votano Berlusca, che si accingono a sostituirlo con Salvini, che hanno perso ogni DNA di Sinistra, per cui quello che una volta era il Partito Comunista Italiano oggi è una Democrazia Cristiana di Destra, guidata da Renzi, e l'ultimo "compagno" rimasto sembra essere il Papa? Poveri noi! Messi come siamo non vedo futuro se non quello che, a convertirci, ci penserà l'inferno che stiamo costruendo noi stessi bevendo la sopradescritta informazione.
Allora, se non sarà troppo tardi, nella disgrazia collettiva e con l'ultimo ossigeno rimasto, riscopriremo il fondamentale: la libertà, per essere tale, deve avere come genitori l'eguaglianza e la fraternità.
Mario Mariotti



Sabato 14 Marzo,2015 Ore: 15:35
 
 
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