- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (1)
Visite totali: (752) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org IL 4 NOVEMBRE IN CHIESA S’ODE UNO SQUILLO DI TROMBA COME IN CASERMA,di Raffaello Saffioti

Editoriale
IL 4 NOVEMBRE IN CHIESA S’ODE UNO SQUILLO DI TROMBA COME IN CASERMA

Alla fine della messa comizio del sindaco come contro-predica. E’ avvenuto a Palmi, in Calabria


di Raffaello Saffioti

IL 4 NOVEMBRE NELL’ANNO DEL CENTENARIO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE
Quest’anno c’era da sperare che il discorso di Papa Francesco al Sacrario di Redipuglia, del 13 settembre scorso, per commemorare le vittime della prima guerra mondiale, si riflettesse sulla celebrazione tradizionale del 4 novembre, intesa come festa delle Forze Armate. Si sperava che questo giorno non servisse a celebrare la vittoria e non fosse un giorno di festa, ma di lutto e di pianto, con il motto “LA GUERRA E’ FOLLIA”
Ricordiamo che l’anno scorso era già avvenuto qualcosa di nuovo, anzi di rottura della tradizione, a Messina, con il Sindaco Renato Accorinti. E’ stato un caso clamoroso, perché quel Sindaco infranse la tradizionale parata militare, esponendo la bandiera arcobaleno e pronunciando un discorso col richiamo all’articolo 11 della nostra Costituzione che proclama solennemente “il ripudio della guerra”.
Non sappiamo come sia stata caratterizzata quest’anno in Italia la celebrazione della ricorrenza.
Merita la segnalazione quanto è avvenuto a Palmi, in Calabria.
Il Centro Gandhi di Palmi aveva preso l’iniziativa di diffondere il testo integrale del discorso del Papa, iniziativa resa pubblica dal giornale on line “il dialogo” il 1° novembre col titolo “Una iniziativa da Palmi: diffondere il discorso di Papa Francesco a Redipuglia” (www.ildialogo.com). Il documento è stato proposto soprattutto alle scuole, in considerazione del suo alto valore morale ed educativo.
Stiamo vivendo un momento storico di crisi drammatica in cui il discorso più forte sulla guerra e sulla pace, che è un discorso laico e politico, viene fatto da una autorità religiosa, qual è quella del Papa, come discorso morale e religioso, con larga risonanza. A questo discorso si stanno richiamando quanti sono impegnati laicamente sul fronte della coscienza e dell’educazione alla pace, contro la guerra e contro le armi.
C’è da chiedersi: quanti Vescovi, quanti Sacerdoti, quanti laici, nella Chiesa cattolica, seguono il magistero di Papa Francesco sul tema della guerra, ricorrente nei suoi discorsi, come anche su tanti altri temi di importanza sociale e politica, oltre che religiosa?
A Palmi, la Messa celebrata dal Parroco della Cattedrale, Don SILVIO MESITI, è stata caratterizzata dalla presenza di una intera classe dell’Istituto Magistrale Statale “C. Alvaro” e da una nutrita rappresentanza delle Forze Armate. Apprezzabile è stata l’omelia di Don Mesiti che ha accolto e seguito la traccia del discorso del Papa, e, introducendo la Messa, ha citato le parole conclusive della “Lettera ai Cappellani Militari” di Don Lorenzo Milani, del 1965.
Ma il momento solenne della Messa, l’inizio della Consacrazione, è stato rotto da uno squillo di tromba, col suono del “Silenzio”, come se fossimo in caserma.
A quel punto il Celebrante è stato costretto a fermarsi, interrompendo la celebrazione, per dare una qualche spiegazione a quanto accaduto.
Come non scandalizzarsi per quanto stava avvenendo?
Mi sono chiesto: nell’ultima Cena di Gesù potevano partecipare centurioni romani con una tromba per suoni di guerra?
Mi sono chiesto anche cosa stesse avvenendo in quel momento in tutte le altre Messe celebrate in Italia.
Ma il fatto più clamoroso è avvenuto alla fine della Messa.
Il Sindaco GIOVANNI BARONE è salito sull’altare e al microfono ha iniziato un discorso che , con la giustificazione della guerra per legittima difesa, fin dalle prime battute era in contraddizione con tutta l’omelia di Don Mesiti.
Mi è sembrato incredibile quanto stava avvenendo.
Ho atteso qualche minuto sperando che il Sacerdote intervenisse per impedire quel discorso incompatibile con la celebrazione della Messa. Attesa inutile.
Sono uscito in silenzio dalla Chiesa, sussurrando alla Vice-Preside dell’Istituto Magistrale: “E’ una vergogna!”.
Non trovo le parole adatte per esprimere i miei sentimenti, vari e contrastanti, di quei momenti: avvilimento, sconforto, rabbia …
Dopo essere uscito dalla Chiesa, mi sono attardato sul piazzale della stessa Chiesa , dove è giunta l’eco di un applauso, che mi è sembrato forte e intenso.
Quanti in quell’assemblea liturgica hanno applaudito, come in piazza dopo un comizio?
Questo il fatto.
Mi chiedo: è stato un fatto isolato?
In ogni caso, su quest’esperienza serve riflettere, perché mi sembra significativa.
Essa è da collocare nel contesto più ampio dell’ attuale situazione della Chiesa e dei suoi rapporti con la società civile e politica.
Mi vado chiedendo: quanto impegno serve per promuovere la cultura della pace, contro la cultura della guerra?
Palmi, 5 novembre 2014
Raffaello Saffioti
CENTRO GANDHI
raffaello.saffioti@gmail.com

 



Mercoledì 05 Novembre,2014 Ore: 15:16
 
 
Commenti

Gli ultimi messaggi sono posti alla fine

Autore Città Giorno Ora
giulia guzzo San Giovanni in Fiore (CS) 05/11/2014 19.14
Titolo:Si alla Pace,no alla guerra
Sono solidale con Lei stimatissimo professore Raffaello Saffioti per avere avuto il coraggio di dare vita ad una iniziativa di alto valore sociale: diffondere il discorso di Papa Francesco fatto a Redipuglia contro la guerra e contro i soprusi che da essa derivano. Il comportamento del signor sindaco di Palmi non è certo encomiabile ;scegliere il pulpito di una chiesa per fare il suo bel comizio sulla necessità della guerra come forma di difesa non le da ragione.Poteva fare il suo comizio in piazza ,li' avrebbe avuto maggior ascolto.La chiesa è il luogo meno adatto per le parate militari e per i suoni di tromba. La chiesa è il luogo dove ogni giorno si parla di solidarietà verso chi soffre,verso  chi è oppresso. La guerra e' un pericolo gravissimo per tutta l'UmanitàE' l'aggressione più crudel verso donne e bambini,e' un crimine.Il sindaco dovrebbe schierarsi per la pace per sconfiggere i mostri criminal e i rigurgiti razzisti.dovrebbe impegnarsi come fa il pro. Saffioti ,nella  costruzione di  un una vita migliore per tutti,senza guerra e senza violenza.Dovrebbe impegnarsi per la cultura della Pace, Signor sindaco la invito a riflettere....

Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (1) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Editoriali

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info