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www.ildialogo.org La speranza nell'inferno,di Mario Mariotti

Editoriale
La speranza nell'inferno

di Mario Mariotti

Leggo su Nigrizia di sett. che il califfato che è emerso dall'Iraq è frutto delle mosse geostrategiche degli USA aventi lo scopo, attraverso la formazione di gruppi armati, di milizie jihadiste sunnite, di creare uno scontro interconfessionale ed etnico fra gli sciiti ed i sunniti, al fine di contenere l'influenza dell'Iran in quell'area, incoraggiare l'indipendenza dei Curdi, e, da ultimo, dividere il Paese. Da questi gruppi armati ha preso corpo il califfato che sta terrorizzando l'Iraq ed i Paesi vicini, e le cui vittime, musulmani, cristiani, yazidi, vanno perciò messe a carico in primo luogo dei governanti USA, e poi dei loro galoppini arabi, turchi e nostrani, che sono abituati a dire sì al signor padrone d'oltre Atlantico ancora prima che lui abbia parlato. La situazione é analoga a quella che fu dell'Afganistan. Allora, gli USA sloggiarono da quel Paese i Sovietici usando i muyaheddin di Bin-Laden, facendo leva sempre su motivi religiosi, guerra santa contro l'ateismo dell'URSS. Oggi hanno messo sunniti e sciiti l'uno contro l'altro; sicuri che, essendoci di mezzo le religioni, il casino che ne esce è di durata perpetua.
Il frutto della prima operazione fu il terrorismo pilotato da Osama Bin-Laden; il frutto dell'operazione di oggi, messa in opera dagli amministratori americani Paul Bremer e John Negroponte, è il califfato, che tutte le porcherie che non ha ancora fatto, sono quelle che si accinge a fare.
Un inciso su Negroponte: io che sto aiutando il Nicaragua dai tempi della rivoluzione sandinista, ho già avuto l'occasione di sapere chi è. Negli anni 80, dall'Honduras, organizzò gli squadroni della morte che terrorizzarono il Nicaragua. Il governo sandinista dovette impiegare quel poco di risorse che aveva in spese militari, per difendere la popolazione dai Contras, dagli squadroni della morte; non poté fare scuole, ambulatori, misure per accrescere il benessere della gente, e la rivoluzione fallì. Io considero questo John Negroponte non un uomo, ma un cancro antropomorfo, e lui è la prova che Dio non interviene nella nostra storia in prima persona, ma solo attraverso di noi. Altrimenti l'avrebbe spedito all'inferno, a far compagnia agli Adolfi ed ai Beniti di tutti i tempi, in un millesimo di secondo!
Questa la realtà sul califfato, la cui conoscenza è riservata ai pochi intimi che riescono ad avere accesso alla controinformazione, sempre più rara. Poi c'é l'informazione che passa il convento, e che porta l'opinione pubblica, la maggioranza più o meno silenziosa, a pensarla come vuole lui stesso. Quello che chiamo "convento" sta per imperò, Sistema, o Grande Vecchio, ed è l'oligarchia dei ricchi e dei potenti che incarnano il potere politico, economico e culturale dell'Occidente, il quale ha come pilastri portanti il capitalismo, il mercato e la competizione, trinità maligna che ormai ha incancherato tutto il Pianeta. In un primo momento uno potrebbe essere portato a pensare che gli USA abbiano la sensibilità politica e culturale di un ippopotamo ubriaco, che si deve muovere in mezzo a dei bicchieri di cristallo: fa tanti danni senza capire niente. Ma ci può essere anche un'altra terribile lettura: loro, gli USA, hanno capito tutto!
Le guerre, infatti, sono strumenti che servono anche per ricavare profitto; e quindi ci vogliono sempre dei nemici, dei cattivi da combattere in guerra. Se non ci sono, si creano. Ieri i terroristi erano rossi, erano comunisti; oggi sono fondamentalisti islamici. Poi, il mettere in mezzo le religioni, l'usare le religioni per creare dei nemici, significa innescare un casino perpetuo, significa non finirla più. Allora nella strategia del capitalismo, cancro che si è globalizzato in ogni contrada del Pianeta, le guerre diventano una presenza strutturale. Esse creano lavoro nell'apparato industriale-militare dei Paesi ricchi; creano profitto agli imprenditori, agli azionisti speculatori, anche agli operai. Inoltre presentano il non trascurabile vantaggio di sfoltire il popolo dei poveri, dei fuori mercato, degli scarti, che è sempre troppo numeroso.... Alla fine, attraverso l'informazione pilotata per creare consenso al negativo, alla porcata, ci si presenta come i salvatori da una situazione negativa creata dagli stessi salvatori, che si fanno spacciare come paladini di una lotta al terrorismo che, guarda caso, è stato innescato proprio da loro! In questo modo si chiude il cerchio maligno, in cui chi crea il casino si presenta come il salvatore dal casino; si dichiara costretto ad usare la guerra, sempre umanitaria, la quale, a sua volta, seminando dolore, odio e vendetta, crea le condizioni del casino perpetuo. In questo quadro, di una complessità-semplicità allucinanti ai poveri non rimane che chiedere aiuto a Dio o ad Allah, i quali si appellano al 5°emendamento e non rispondono; i ricchi diventano sempre più ricchi; i cittadini dell'Occidente democratico e cristiano continuano imperterriti a votare per i salvati dal terrorismo da loro stessi partorito.
Può anche darsi che questa lettura dei fatti non corrisponda alla realtà, e che sia solo un'ipotesi. Per il sottoscritto non è così dai tempi della guerra degli USA in Vietnam, conflitto innescato da un incidente costruito dagli Americani che è costato, ai Vietnamiti, tre milioni di vittime e che nessuno vuole più ricordare, dato che le vittime erano comunisti, e quindi senza peso....
Ieri gli USA ci salvarono dalla barbarie comunista dopo averla usata alleandosi con lei per schiacciare il nazifascismo; oggi ci salvano dal terrorismo islamico dopo esserne stati i padri fondatori, al tempo di Bin-Laden, ed oggi di Al Baghdadi.
Io mi chiedo, e vorrei chiederlo anche al Papa, che evidentemente certi collegamenti non li ha ancora captati, come è possibile, dato il precedente quadro, nutrire ancora la speranza. L'informazione pilotata raggiunge i milioni, i miliardi di persone, la controinformazione (a questo proposito grazie Nigrizia!) appena le migliaia.
La radice del cancro, il Beati i ricchi, il sogno americano, non trova resistenza. Saremo costretti a sperare solo nell'inferno nel quale siamo già immersi e che o finirà per convertirci, per farci aprire gli occhi, o per farceli chiudere a tutti, e per sempre….
Mario Mariotti



Sabato 11 Ottobre,2014 Ore: 17:11
 
 
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