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www.ildialogo.org Il potere dell'immagine,di Mario Mariotti

Editoriale
Il potere dell'immagine

di Mario Mariotti

Il potere dell'informazione è enorme, e quello dell'immagine lo è ancora di più. Se gli Jihadisti del Califfato ISIS avevano come obiettivo quello di farsi odiare da tutto il pianeta, l'esecuzione del giornalista americano si è dimostrata perfettamente adeguata allo scopo. Il fatto, poi, che il carnefice avesse un accento inglese, vero o falso che sia, ha moltiplicato gli effetti dell'evento. Siccome in tutta Europa sono presenti degli immigrati islamici, ed alcuni di loro, a seconda della propria collocazione politico-religiosa, sono andati a combattere in Siria, chi da una parte e chi dall'altra, ecco che tutti gli islamici sono potenziali tagliagole, tutti sono potenziali terroristi, e, di conseguenza i terroristi sono annidati fra noi, in attesa di colpire... Chi è al mondo per seminare sospetto, paura, divisione e odio, per poi arricchirsi, non poteva fare di meglio.
Sembra di essere tornati alla strategia della tensione ed al terrorismo "rosso", ma questa volta non sono i comunisti a mangiare preti e bambini, e a cercare di fare di tutto il pianeta, un lager di staliniana memoria, ma sono gli islamici, terreno di cultura degli Jihadisti, a loro volta specialisti in fondamentalismo religioso, con nella testa l’obiettivo di andare a Londra a sgozzare tutti gli infedeli che non hanno l'intenzione di convertirsi ad Allah e Maometto, (a meno che non paghino una tassa). Che bello! Col Càliffato sunnita siamo tornati al tempo dell'imperatore romano Teodosio, quando gli ex-perseguitati cristiani sì misero a loro volta a perseguitare i non-cristiani, ed il cristianesimo si avviò a diventare religione di Stato, ed in seguito, uno Stato lui stesso, quello Stato pontificio che sussiste tuttora, quel minuscolo Vaticano che indica e controlla, e la nostra Repubblica “laica” che ubbidisce ed esegue..
Ma torniamo all'enorme potere dell'immagine ed all'informazione pilotata, che è sempre pilotata, e che lo è, pilotata, sempre dagli stessi soggetti, che hanno un elevato grado di parentela con coloro che vivono e lucrano infondendo sospetto, paura, divisione e odio a livello planetario. É possibile paragonare l'indignazione, il disgusto, il ribrezzo e infine l'odio che hanno suscitato le immagini dell'esecuzione del povero giornalista americano (che ha avuto la scalogna di far parte di quegli USA che rifiutano le trattative coi terroristi e preferiscono mandare i loro droni a colpirli ed a distruggerli, cosa che puntualmente non avviene), con l'indignazione, il disgusto, il ribrezzo ed infine l'odio che dovrebbe suscitare il crimine blasfemo dell'assassinio di centinaia di bambini palestinesi nella striscia di Gaza? No, non è possibile, perché della strage dei piccini palestinesi non ci sono immagini, mentre tutta l'indignazione è catalizzata dal giornalista decapitato. I piccini palestinesi furono massacrati a centinaia anche qualche anno fa, durante l'operazione chiamata dagli Israeliani “Piombo fuso”. Anche allora niente o poche immagini a segnalare il comportamento blasfemo di Israele, che, per eliminare Hamas, partigiano-resistente per i Palestinesi e terrorista per loro, anche allora sparò nel mucchio provocando una strage di innocenti.
Io non ho visto le immagini di Foley sgozzato e decapitato, ma anche un piccino squarciato dalle schegge, o schiacciato sotto la casa in rovina, o recuperato a brandelli quando si era trovato vicino allo scoppio del proiettile o del missile di Israele avrebbe provocato nel mondo la stessa reazione delle prime, moltiplicata dal fatto che i piccini massacrati sono centinaia ed inoltre sono per l'appunto dei piccini, nati in un inferno e uccisi senza nessuna colpa. Forse, se l'informazione avesse passato anche queste immagini, questa fila interminabile di cadaverini sfigurati, Israele si sarebbe trovato costretto ad interrompere la strage. Qualcuno avrebbe potuto iniziare a vergognarsi di venderle le armi, (vedi USA, Italia e c.) ed interrompere il commercio; qualcun'altro avrebbe potuto mettere in mezzo l'ONU, le cui risoluzioni se fossero state rispettate dagli Israeliani avrebbero potuto risolvere il problema israelo-palestinese nell'unico modo giusto e possibile, quello della creazione di due Stati per i due popoli, entrambi portatori del diritto all'esistenza; qualcun'altro avrebbe potuto dire ad Israele di piantarla di usare l'Olocausto a copertura del proprio fondamentalismo e delle porcate messe in opera ai danni di quei Palestinesi che abitavano la loro terra quando, ad essere terroristi, erano gli Israeliani stessi.
E invece niente di tutto questo! I seminatori di paura, di divisione, di odio,continuano a sussistere, a prosperare, ricavando profitti dagli armamenti e dalle guerre, a creare le condizioni di quella terza guerra mondiale che il Papa sì è accorto essere già in atto, e che rischia di coinvolgere tutti quanti. Il Califfato porta la guerra civile in tre Stati, Iraq, Siria, Curdistan iracheno; l'aiuto dell'Occidente ai Curdi li metterà in condizione di formare finalmente un proprio stato, ed allora ci verrà del casino con l' Iraq e la Turchia; in Libia c'è la guerra per bande, e non si sa che fine faranno il petrolio ed il metano che ci vengono da lì, in Ucraina siamo già alla guerra civile, gli USA mettono sanzioni, la Russia adotta le sue contromisure, le nostre esportazioni vengono bloccate, e non si sa come la metteremo col metano che ci viene di laggiù e che ci serve quest'inverno per riscaldarci.
Non parliamo poi dei conflitti in Africa, Congo, Sud-Sudan e c, perché ci sarebbe solo da spararsi.
Qui da noi la mancanza di lavoro è endemica; i ricchi continuano tranquillamente ad arricchire; non c'è bestemmia peggiore della "patrimoniale", che potrebbe redistribuire un' po’ di ricchezza fra coloro che sempre più numerosi devono andare a chiedere l'elemosina alla Caritas; evasione fiscale e corruzione sono endemiche dal tempo di Benito; il problema della ricerca per contrastare le malattie genetiche viene risolto da un secchio d'acqua che il leader attuale ha rovesciato sopra a sé stesso sperando, noi, che esso gli schiarisca le idee.
In questo quadro allucinante, con l'informazione e le immagini pilotate, quale potrà mai essere il nostro futuro? Nessuno, ma proprio nessuno, e ci metto in mezzo anche papa Francesco, che arrivi mai e finalmente alla denuncia delle cause ed al progetto per uscirne. Noi continuiamo a rompere le scatole a Dio sperando e pregando perché ci conceda la pace, ma essa dipende dalla giustizia, e quest'ultima dall'equalizzazione delle condizioni di vita dei cittadini del Pianeta, dato che tutti abbiamo gli stessi doveri, diritti, bisogni e desideri, e questa giustizia ed equalizzazione passano solo per le nostre mani.
Siamo noi che dobbiamo metterci a vivere del necessario ed a condividere ciò che eccede con chi ne è ancora privo, e ad organizzare l'economia e la società in modo che ognuno contribuisca al bene comune e riceva dagli altri il necessario la gioia. La ricetta è questa, ed è solo questa. Ed allora io ripeto la domanda: quale potrà mai essere il nostro futuro?
Mario Mariotti



Sabato 20 Settembre,2014 Ore: 21:50
 
 
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