- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (819) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org RENZI IN AFRICA: E’ QUESTA LA COOPERAZIONE ITALIANA?,di Alex Zanotelli

Editoriale
RENZI IN AFRICA: E’ QUESTA LA COOPERAZIONE ITALIANA?

di Alex Zanotelli

Mentre arrivava in Senato il disegno di legge sulla Cooperazione allo sviluppo, il presidente del Consiglio Matteo Renzi partiva per il suo viaggio in Africa . Un viaggio emblematico che ci aiuta a capire come leggere il nuovo disegno di legge sulla cooperazione. Ritengo che sia la nuova legge come il viaggio di Renzi ,possono essere riassunti in una sola parola: business/affari. (Si veda l’appello OPERAZIONE AFFARI su www.ildialogo.org).
Infatti Renzi è partito alla volta dell’Africa con una folta delegazione di manager di imprese italiane, guidata dal Viceministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. Presente nella delegazione anche A.Castellano, direttore della SACE (Società per i servizi assicurativi del commercio estero), per assicurare gli investimenti all’estero delle imprese italiane , con seicento milioni di euro a disposizione delle ditte , che investono nell’Africa sub-sahariana. Ma tra i prestigiosi nomi della delegazione spiccava l’ENI , la potente compagnia petrolifera ben piazzata nei tre Stati visitati da Renzi: Mozambico, Congo Brazzaville e Angola.
Il 19 luglio: Maputo, capitale del Mozambico, non a caso scelta come prima tappa del viaggio di Renzi. Infatti nel 2011 l’ENI ha scoperto nella provincia di Cabo del Gado un giacimento off-shore di due miliardi e mezzo di metri cubi di gas ,capaci di soddisfare i bisogni energetici delle famiglie italiane per i prossimi trent’anni. Renzi ha detto che l’ENI investirà 50 milardi di dollari in Mozambico. ”Uno dei più grandi investimenti al mondo sul gas”, ha detto C. Calenda. In Mozambico operano già oltre 90 imprese italiane .”Il governo intende fare del Mozambico il test su come si affronta un mercato in Africa - ha detto ancora il viceministro Calenda - e intende farne il centro della sua attività.”
E’ chiaro che gli investimenti andranno a beneficio delle imprese italiane, poco o nulla andrà a beneficio del popolo mozambicano. E’ questo l’aiuto allo ‘sviluppo’?
Il 20 luglio, (seconda tappa) Renzi arriva a Brazzaville, capitale del Congo Brazzzaville, dove l’ENI è ben piazzata per l’estrazione del petrolio. Renzi firma un altro accordo con il governo congolese per un giacimento di petrolio off-shore.
Terza tappa, il 21 luglio Renzi raggiunge Luanda, capitale dell’Angola, la nazione più ricca per risorse dell’Africa. Anche qui l’ENI è presente dal 1961. Renzi apre al governo angolano la scatola di Pandora delle imprese italiane. Il messaggio di Renzi è chiaro: è venuto in Africa per fare affari. E i soldi della Cooperazione
Italiana servono spesso a sostenere le imprese nostrane con appalti all’estero che spesso hanno ben poca utilità per le popolazioni locali. Infatti mentre le élites borghesi al potere, con le quali il governo italiano si accorda, diventano sempre più ricche , il popolo diventa sempre più povero.
Trovo molto grave che il viaggio di Renzi sia stato organizzato quasi in funzione dell’ENI che, in Africa, ha sulla coscienza uno dei gravi crimini ambientali: il disastro ecologico del Delta del Niger. Nonostante le proteste e le lotte del popolo Ogoni che vive in quella regione, nonostante la costante pressione dei movimenti ambientalisti nostrani, i vari governi italiani (da Berlusconi a Renzi), non hanno mai voluto affrontare l’argomento. Ho lavorato personalmente per l’invio di una Commissione parlamentare nel Delta del Niger, ma il Ministero degli Affari esteri ha negato il permesso.
Ritengo altresì grave la presenza di Finmeccanica nella delegazione che ha seguito Renzi. In un continente dilaniato da guerre e guerriglie, come può l’Italia presentarsi vendendo altre armi?. Come ha potuto il governo italiano inviare la portaaerei Cavour per il periplo dell’Africa, esibendo la nostra migliore produzione di armi ai governi africani? Non si può dare con una mano l’aiuto per la lotta contro la fame nel mondo, e con l’altra offrire armi.
Inoltre non è con questo tipo di ‘cooperazione’ che risolveremo il dramma delle migrazioni. Nonostante che Renzi a Maputo abbia detto che “serve ciò che stiamo facendo in Mozambico ……” Invece è proprio il tipo di ‘sviluppo’ promosso da Renzi che forza la gente a fuggire dalle zone rurali per ammucchiarsi nelle baraccopoli o li forza ad imbarcarsi sui barconi della ‘speranza’. E’ proprio il nostro Sistema economico-finanziario, del quale Renzi è un paladino, che ridurrà l’Africa ad essere per tre quarti non abitabile (per il surriscaldamento) e forzerà almeno duecento milioni di africani a fuggire,secondo i dati ONU.
Non è questa la strada della cooperazioen, della solidarietà, del futuro per noi e per loro.
Lo scrivo come missionario, inviato dalla mia gente africana a convertire la “tribù bianca”. La missione continua.
Alex Zanotelli
Napoli,23/7/2014


Giovedì 24 Luglio,2014 Ore: 21:39
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Editoriali

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info