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www.ildialogo.org Le "manifestazioni tranello" di questo sabato,di Patrick Boylan

Editoriale
Le "manifestazioni tranello" di questo sabato

di Patrick Boylan

Le due manifestazioni "per la Siria" che si terranno a Roma questo sabato costituiscono, come ebbe a dire Tiziano Cardosi, "un quadro disperante della situazione del movimento contro la guerra in Italia."
La prima manifestazione, di destra, sarà "pro Assad" e "contro l'imperialismo occidentale che fomenta ed alimenta la guerra in Siria". In pratica, i nazifascisti sono stati reclutati per denunciare le responsabilità dei nostri governi nell'orrendo conflitto in Siria, e quindi per screditare e rendere tabù questi temi presso la Sinistra e il Centrosinistra. Mossa furbissima.
L'altra manifestazione, indetta da alcuni ingenui della Sinistra, sarà "contro Assad" e "per un sostegno occidentale alle milizie" (leggi: per fornire a queste milizie armi ancora più pesanti). Attenzione: si tratta delle milizie che cercano di rovesciare il regime in nome del popolo siriano ma per conto dei loro fornitori d'armi (gli USA, la Francia, la GB, attraverso le Petromonarchie). E i giovani rivoluzionari di cui tanto si parlava all'inizio del conflitto? Mal armati e poco addestrati, sono stati ormai eclissati. Vinceranno o le milizie pro-USA o le milizie jihadisti -- e, in un caso come nell'altro, addio Primavera Araba.
Ma questo i "presunti rossi" che organizzano la contromanifestazione, non lo vedono. Né si rendono conto di essere stati (indirettamente) usati per screditare i pacifisti che si oppongono alla fornitura di armi. Insomma, volente o nolente, questi individui fanno i "Progressisti in divisa", seminando ancora più confusione nelle file dei pacifisti.
Due manifestazioni da evitare, dunque. Assolutamente.
Ma non basta evitare le "manifestazioni tranello". Bisogna anche essere propositivi e indire le proprie.
Infatti, avremmo dovuto essere in piazza da mesi, come erano gli attivisti "Contro la Guerra", "NoWar" e PdCI a Milano lo scorso sabato, per manifestare a favore del popolo siriano che vuole la pace. Spiegando alla gente che esiste il movimento Mussalaha, che include civili siriani sia pro-Assad che contro-Assad, ma tutti quanti per la fine immediata della guerra e per la via negoziale per risolvere i problemi. Come del resto ha proposto Kofi Annan lo scorso giugno a Ginevra. (Forse se ne riparlerà a Ginevra questo luglio.) Ecco le parole d'ordine con le quali avremmo potuto e dovuto manifestare in questi mesi.
Non solo, ma avremmo potuto e dovuto invitare in Italia l'opposizione siriana non violenta, come ha fatto la Comunità S. Egidio un anno fa per un colloquio privato e per sfatare il mito secondo il quale bisogna scegliere tra Assad e le opposizioni armate, tertium non datur. Niente affatto. Si può scegliere di stare dalla parte della popolazione civile, che rifiuta la scorciatoia della lotta armata per cambiare il governo. Va detto che far venire l'opposizione non violenta non sarebbe stato facile; quando S. Egidio ha voluto ripetere il suo incontro il successivo 17 dicembre, con una conferenza questa volta allargata e pubblica, il governo Monti ha esercitato "tantissime pressioni" per farla annullare. In pratica, per il potere, noi dobbiamo sentire solo la voce di quei siriani che pretendono che la lotta armata sia necessaria per cambiare il governo. E per i quali chi non vuole ricorrrere alle armi sarebbe con Assad.
Invece avremmo dovuto denunciare questo aut-aut come falso e tendenzioso, facendo venire non solo l'opposizione non violenta, ma anche i rappresentanti di Mussalaha e persino i parlamentari pro e contro Assad -- come quelli che, mesi fa, hanno formato una delegazione bipartisan per venire in Italia ma alla quale il Ministro Terzi ha negato il visto. Eppure si trattava di parlamentari!
Niente da fare. Per il potere, dobbiamo essere convinti, tutti quanti, che la scelta è tra essere pro-Assad o pro-milizie. Come vuole far credere all'opinione pubblica le due manifestazioni a Roma questo sabato.
Quindi avremmo potuto fare molto in questi mesi per risvegliare le coscienze. Non l'abbiamo fatto. E abbiamo abbandonato le piazze al "quadro disperante" di cui parla Cardosi. Ma non è troppo tardi. Possiamo mobilitarci ancora.
Con quale energia, con quale spinta vitale, vista l'inerzia generale della gente?
Con la spinta che ci dà la rabbia. Con la spinta che ci dà la consapevolezza di essere stati circuiti e manipolati. Con la collera bruciante degli "umiliati e offesi", che è molto più aspra dell'indignazione provata davanti alle ingiustizie.
Caro lettore, leggi un po' come il potere ti prende per il naso, reclutando un gesuita ex-pacifista per predicare la guerra come "unico rimedio" -- ecco la scheda (una sola pagina) sul padre Dall'Oglio dal mio ebook "Progressisti in divisa". Se leggete tutta la documentazione cliccando su ogni link, diventerà chiaro che questo personaggio non è un umile prete qualsiasi, un monaco vissuto nelle montagne sperdute della Siria per trenta degli ultimi trent'un anni. Tutt'altro. Questo è un "ammanicato", come si dice a Roma, ossia uno "cooptato dal potere", il quale gli paga fior di viaggi e si adopera per aprirgli fior di porte per le sue prediche a favore della lotta armata. interculture.it
Leggi un po' quest'altra scheda (tre pagine) sui neofascisti e come vengono lautamente finanziati dal potere (tre tipografie!) per confondere la Sinistra ancora di più, screditando tutte le rivendicazioni che una volta la sinistra pacifista proclamava. E' uno sporco inganno -- e molti di noi siamo cascati dentro appieno. interculture.it
Se ci rendiamo conto di essere stati indotti ad accettare de facto le guerre imperialiste del nostro paese ed a restare indifferenti alle lotte contro quelle guerre, se capiamo ad un tratto che gli orrori delle guerre di questi ultimi anni sono in parte imputabili alla delega che noi cittadini passivizzati abbiamo ceduto proprio a chi ci ha passivizzati, allora non potremo non sentirci manipolati e usati. Anzi, di più: umiliati e offesi. Non potremo allora non balzare in piedi, gridare BASTA e cominciare a fare, da subito, tutto il possibile.
Per esempio, facendo contro-contro-manifestazioni sulla falsa riga di quella milanese lo scorso sabato; e facendo venire in Italia civili siriani del movimento Mussalah, dell'opposizione non violenta, anche del parlamento -- facendo occupare la scena, finalmente, al protagonista che il potere cerca da sempre di escludere attraverso i vari Dall'Oglio e i vari Nazifascisti. Quel protagonista è la gente della Siria, che vuole la pace e il negoziato.

Una richiesta di rettifica
Abbiamo ricevuto, lo scorso 5 luglio 2013, la seguente richiesta di rettifica sull'editoriale di Patrick Boylan. Di seguito pubblichiamo sia il testo della richiesta sia la risposta dello stesso Patrick. (12/07/2013)


Caro Direttore,

ho avuto modo solo ora di leggere l’articolo Le "manifestazioni tranello" di questo sabato, comparso lo scorso 13 giugno, a firma di Patrick Boylan, sul sito che dirigi. Non è mia intenzione contestare le opinioni espresse dal sig. Boylan, ma intendo segnalarti l’evidente falsità contenuta nell’affermazione – riferita alla manifestazione del 15 giugno di cui sono stato promotore – “L'altra manifestazione, indetta da alcuni ingenui della Sinistra, sarà "contro Assad" e "per un sostegno occidentale alle milizie" (leggi: per fornire a queste milizie armi ancora più pesanti). Attenzione: si tratta delle milizie che cercano di rovesciare il regime in nome del popolo siriano ma per conto dei loro fornitori d'armi (gli USA, la Francia, la GB, attraverso le Petromonarchie)”. Si tratta di una falsità assoluta, tesa a distorcere e mistificare il senso ed il significato della manifestazione, nata da un appello sottoscritto da centinaia di persone e che ti allego qui sotto, in modo che tu possa valutare se contenga o meno un qualsiasi riferimento che possa legittimare la menzogna scritta da Boylan, pubblicata sul sito che dirigi e ripresa anche da altri. Cliccando sul titolo, puoi accedere alla pagina del blog www.vicinoriente.wordpress.com dove è pubblicato con tutte le firme a sostegno.

Certo che interverrai per ristabilire la verità dei fatti – verità cui tutti i lettori, ancora più di me, hanno diritto – ti invio i miei migliori saluti ed auguri di buon lavoro.

Germano Monti

APPELLO: DENUNCIAMO L’ADUNATA NAZIFASCISTA A ROMA A SOSTEGNO DEL REGIME DI ASSAD. PER LA LIBERTA’, LA DIGNITA’ E IL DIRITTO ALL’AUTODETERMINAZIONE DEI POPOLI.


RISPOSTA

Cinque precisazioni sulla richiesta di rettifica di Germano Monti.

1. In astratto, Monti ha perfettamente ragione. Una lettura letterale del suo Appello non mi consentirebbe affatto di affermare che la sua manifestazione fosse stata "contro Assad" e "per un sostegno occidentale alle milizie (leggi: per fornire a queste milizie armi ancora più pesanti)." Infatti, l'appello convocò i romani in piazza il 15 giugno (a San Lorenzo) per contrastare una manifestazione pro-Assad indetta per lo stesso giorno a Roma, al Foro Italico, da parte del fascismo europeo. Dunque la manifestazione di Monti era finalizzata, in teoria, alla condanna della presenza dei fascisti a Roma e basta.

2. Nei fatti, però, alla manifestazione indetta da Monti (io c'ero, dall'inizio fino alla fine) si è parlato appena appena del raduno fascista e per il 99% del tempo delle atrocità di Assad, della colpevole indifferenza dell'occidente e della necessità di intervenire subito con ogni mezzo a fianco dei ribelli. (Leggi: fornendo le armi, anche se la parola veniva pronunciata soprattutto negli scambi in platea, non dal palco.) Proprio come ho scritto.

3. "Sarà!", mi si potrebbe rispondere, "ma tutto questo l'hai saputo dopo, assistendo alla manifestazione. Che cosa ti ha autorizzato a scriverlo prima? L'Appello non ne parla."

Semplice. Interpreto sempre i documenti nel loro contesto, mai in astratto.

Nel caso presente, entrambe le manifestazioni del 15 giugno a Roma sono state indette proprio mentre i governi europei (e quindi il governo italiano) discutevano se levare l'embargo per poter mandare ufficialmente armi europee ai ribelli siriani. (Francia, GB e USA forniscono le armi da oltre due anni, ma finora indirettamente attraverso le Petromonarchie e quindi senza un controllo effettivo su chi le riceve.)

Perciò, in questo contesto, entrambe le manifestazioni sono servite a generare un consenso -- da Sinistra -- per l'intervento diretto dell'Occidente in Siria, prima con le armi. Finmeccanica e la NATO ringraziano.

Se dico entrambe le manifestazioni, è perché ritengo che anche la manifestazione fascista del 15 giugno, che condannava le ingerenze occidentali in Siria, sia servita a tale scopo. Infatti, ha screditato l'anti-imperialismo -- diventato ormai una rivendicazione di destra, almeno nel caso della Siria come prima della Libia -- agli occhi di chiunque sia antifascista. Del resto, Germano Monti ha più volte cercato, e non soltanto nel suo blog, di scoraggiare gli antifascisti e gli antimperialisti dal manifestare contro le ingerenze occidentali in Siria, perché questo, secondo lui, li accomunerebbe ai neofascisti: bit.ly.

Ma pure la manifestazione "di Sinistra" di Monti è servita a creare un consenso per la fornitura di armi ai ribelli. Certo, per cautela, dal palco, non si è parlato esplicitamente di armi (tranne di sfuggita in due occasioni). Ma il messaggio recondito in tutti gli interventi a favore dei ribelli era quello. Come prima del bombardamento NATO della Libia: venivano organizzate manifestazioni "di Sinistra" per chiedere un "sostegno ai rivoltosi di Bengasi", senza invocare l'uso delle armi. Ma siccome si trattava di un periodo in cui il Consiglio di Sicurezza dibatteva se instaurare o meno una "no fly zone", e siccome instaurare una zona d'interdizione aerea richiedeva il bombardamento almeno delle postazioni antiaerei, le manifestazioni sono servite obiettivamente a mettere pressione sui governi per approvare la "non fly zone" e quindi i bombardamenti che poi, insieme alle atrocità commesse dai ribelli, hanno costato la vita a 50,000 libici. La stessa cosa il 15 giugno a Roma: si dichiara che i rivoltosi siriani hanno "il diritto di resistere all'oppressione" proprio quando i governi occidentali stanno decidendo se inviare loro le armi. Più chiaro di così...

4. Confesso che sono stato aiutato nel contestualizzare l'evento e nel depistare il suo vero significato, dal curriculum vitae degli organizzatori, che ho cercato in Internet. Sono tutti spin doctor interventisti, giustificatori "da Sinistra" del ricorso alle armi per deporre Assad con la violenza. Infatti, tutti asseriscono che i metodi pacifici non possono funzionare in Siria, solo la violenza può vincere contro la violenza. Una mentalità militarista, insomma. Per questo li considero "Progressisti... in Divisa."

5. L'Appello per la manifestazione indetta da Monti è stato firmato da tante personalità stimabili della Sinistra, molte delle quali considerandolo -- con ogni probabilità -- un appello antifascista e basta. Perché così sembra, ad una lettura letterale.

Questo caso evidenzia, dunque, il modo subdolo di fare propaganda per la guerra, usato dal potere oggigiorno, e che ho documentato nel mio ebook "Progressisti in Divisa", che esce a puntate su MegaChip da oggi (12.7 megachip.globalist.it ). Una volta erano le destre a propagandare l'interventismo imperialista. Oggi il potere vende le sue guerre tramite imbonitori di Sinistra - - D'Alema per i bombardamenti NATO della Serbia nel 1999, poi, più vicino a noi, i firmatari progressisti delle petizioni per un intervento in Libia e, infine, la Tavola della Pace, il padre Dall'Oglio e gli organizzatori della manifestazione del 15 giugno per un intervento occidentale (inizialmente per procura) in Siria.

Questa strategia, insieme ai raduni "antimperialisti" dei neofascisti, riesce a disorientare e a paralizzare chi una volta si opponeva alle guerre imperialiste. Smascheriamola.

Patrick Boylan
PeaceLink, Rete NoWar-Roma

(12.07.2013)




Giovedì 13 Giugno,2013 Ore: 15:53
 
 
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