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www.ildialogo.org Il pontificato maligno,di Mario Mariotti

Editoriale
Il pontificato maligno

di Mario Mariotti

Come dovrebbe risultare evidente a tutti, mentre sembra che non risulti evidente quasi a nessuno, il popolo italiano, la nostra gente, manifesta delle qualità ed un tipo di cultura che la pongono ai primi posti delle classifiche mondiali per quanto riguarda le “virtù” dell’evasione fiscale, della corruzione, della mancanza della informazione democratica, della mancanza del senso dello Stato e del bene comune.

Per questo motivo noi abbiamo il governo, la classe politica e direi anche la chiesa che ci meritiamo dato che in certi siti il futuro sembra dipendere non dalle nostre scelte e comportamenti, ma dalla liquefazione del sangue coagulato di S. Gennaro.

Partendo dalle piccole cose, dal cacciare la plastica nel cassone destinato alla carta o all’organico; passando per le discariche abusive che impestano persone, animali e cose; arrivando all’espressione del proprio consenso politico a dei personaggi di uno squallore interplanetario solo perché essi ti tolgono la tassa, o perché ti sono stati raccomandati da qualche cantante o personaggio di successo, o da un mafioso in cambio di qualche protezione, questa è l’etica che guida un popolo che dal IV secolo viene ammaestrato da S.R. chiesa, e che tutte le domeniche va a messa per ricevere la Parola “mandata”, e per trasformare la realtà secondo le sue indicazioni.

Appurato il fatto che noi italiani siamo delle teste di cavolo che per la sua strada ha incontrato due zeta, di chi sarà mai la colpa? Quali le cause? Quali i principali responsabili di una situazione nella quale c’è incertezza se l’“etica” sia un soggetto commestibile oppure potabile? In passato molto probabilmente, una grossa responsabilità l’ha avuta la Chiesa, dalla cui pastorale è uscito un cristianesimo religioso, certamente non evangelico, che andava d’accordo prima con l’uomo della provvidenza, benedetto anche mentre massacrava gli etiopici ed i libici per rinnovellare i fasti dell’Impero Romano; poi con la Democrazia Cristiana che aveva il compito di renderci omogenei al modello ed al sogno americano; poi, ultimamente, con berlusca personificazione di mammona identificato come difensore dei valori non-negoziabili (chiedo perdono, ma come non arrabbiarmi..).

Ultimamente, però, e mi riferisco agli ultimi trent’anni, da quando la T.V. commerciale, i canali privati, hanno contaminato pubblico e privato, io credo che la principale responsabilità della contaminazione, del degrado etico della gente sia proprio l’informazione televisiva, sia il pontificato maligno della T.V.

Sarà perché essa è sempre stata strumento del potere costituito, con l’aggravante che tale potere negli ultimi vent’anni è stato di un inqualificabile squallore;

sarà perché essa insiste in modo indegno solo sugli aspetti negativi della realtà, e diffonde la sfiducia nel prossimo, che quando va bene è un concorrente che ti fotte, e quando va male anche un ladro, uno stupratore o un assassino;

sarà perché essa diffonde notizie selezionate a monte da chi tira i fili del nostro futuro, per cui certe tremende realtà affiorano solo per Natale, quando siamo tutti buoni per ventiquattro ore consecutive, e per il resto dell’anno sono coperte da un silenzio recidivo, colpevole e complice delle stesse realtà;

sarà perché essa legge tutti gli eventi e tutta la realtà con gli occhi del ricco, del garantito, di colui che ha la glicemia a norma perché ha già mangiato e bevuto più che a sufficienza, e tiene ben nascosto il messaggio che le libertà democratiche hanno come precondizione la libertà dal bisogno, per cui i poveri non sono affiato liberi, ma ostaggi della prepotenza e dell’alienata sensibilità dei ricchi;

sarà perché essa ha gracidato per venticinque ore al giorno il “Beati gli indefinitamente ricchi”, proponendo i modi di vivere e di scegliere dell’impero USA, di cui siamo colonia da quando a Yalta i vincitori del secondo Conflitto Mondiale decisero in questo modo, e la Democrazia Cristiana si assunse il compito di rappresentare anche coloro che nel cuore conservavano memoria e nostalgia per l’uomo della Provvidenza;

sarà per tutti questi motivi e forse per altri che mi sfuggono, ma tutto questo messo insieme ha fatto naufragare l’etica, ed è riuscito ad accentuare nella nostra gente tutte quelle “virtù positive” cui accennavo all’inizio della riflessione: assenza del senso del bene comune, evasione fiscale, corruzione e via di seguito.

Se i frutti rivelano la qualità dell’albero, gli ultimi trent’anni del pontificato televisivo si può proprio dire meritano il premio Oscar della contaminazione e del rimbecillimento del prossimo, il quale, fino ad oggi, anche nell’esprimere il proprio voto politico, è stato influenzato per il 90% proprio dalla T.V.

Il fenomeno Grillo a me non da affatto fiducia: per il casino che fanno, lui e i suoi, dovrebbero essere come tanti Savonarola col turbo, ed io invece penso che sia necessaria proporzione e coerenza fra profezia e soggettivo di chi la pronuncia e questo non le vedo. Spero di sbagliarmi. Tuttavia il rifiuto del canale televisivo come strumento di informazione penso che abbia un certo fondamento. Ricordo che una volta setii parlare il teologo della Liberazione Boff in una trasmissione patrocinata dall’Unione Banche Svizzere, UBS. Questo mi sconcertò, perché quella presenza dava credibilità a coloro che erano la bestemmia vivente dei messaggi che lui comunicava al prossimo. Era lo stesso problema di oggi.

Io non ho le idee chiare se il rifiuto della T.V: sia positivo o negativo; ma l’utilizzo di quello strumento, di quella porta, dati i frutti sulla qualità etica che ha prodotto, deve essere ben pensato e valutato. Possono dei messaggi positivi utilizzare uno strumento che, per la maggior parte delle sue espressioni, ha prodotto alienazione, conformismo, contaminazione degli spiriti a livello profondo, per cui la gente si ritrova ad essere della qualità che è? Se la nostra T.V., se l’informazione da noi fosse democratica; se non fosse condizionata da tutti quei limiti che prima ho elencato; se non vomitasse tutta quella cultura maligna che ci rende succubi galoppini della trinità maligna (capitalismo, mercato, competizione), essa sarebbe uno strumento indispensabile e prezioso.

Nella situazione di oggi, col 95% di informazione alienata ed alienante, non rischia, il 5%, di dare ulteriore credibilità al resto, a tutto il resto? E non c’è il dubbio che la non-presa di distanza soggettiva dallo strutturale maligno, sopra elencato, in altri termini la non-presa di distanza dal “Beati i ricchi”, omogeneizzi al negativo anche coloro che gracidano in positivo? Non si tratta forse dello stesso fenomeno che ci presenta S. R. Chiesa, in cui un papa ricoperto d’oro benedice i poveri e contestualmente le Ferrari, e chiede ai poveri stessi di aiutare i poveri, in modo che l’“evangelica” ricchezza della Chiesa non venga erosa da un ictus di condivisione che la potrebbe intaccare ed erodere pericolosamente? Non bisognerà, prima lavorare politicamente per un pluralismo culturale che trasformi l’informazione televisiva in uno strumento di crescita democratica ed anche soprattutto etica, se si vuole iniziare una pedagogia di decontaminazione da quel berlusconismo aggravato e continuato che è il prodotto delle evacuazioni televisive maligne di sua santità mammona?

Non bisognerà, finalmente, risolvere il conflitto d’interesse, che fa della T.V. lo strumento primo per rincoglionire il prossimo ed arricchire in modo indegno coloro che ricchi lo sono già?

Mario Mariotti




Martedì 12 Febbraio,2013 Ore: 08:56
 
 
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