- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (392) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Bilancio annuale della microrealtà: germogli nel deserto  ,di Leonardo Boff

Editoriale
Bilancio annuale della microrealtà: germogli nel deserto  

di Leonardo Boff

(traduzione di Antonio Lupo)


Da Santo Agostino (“in ogni uomo c'è insieme un Adamo e un Cristo), passando per Abelardo (“sic et non”), per Hegel e Marx e arrivando a Leandro Konder, sappiamo che la realtà è dialettica.

Vale a dire che é contradditoria perchè gli opposti non si annullano, ma si intendono e convivono permanentemente generando dinamismo nella storia. Questo non è un difetto di costruzione, ma il segno distintivo della realtà. Nessuno lo ha espresso meglio del poverello di Assisi quando pregava : ”dove c'è odio che io porti amore, dove ci sono tenebre che io porti la luce, dove ci sono errori che io porti la verità...” Non si tratta di negare o annullare uno dei poli, ma di optare per uno, quello luminoso, e rinforzarlo al punto di impedire che l'altro negativo sia così distruttivo.

Perchè questa riflessione? Significa che il male non è mai così male da impedire la presenza del bene, e che il bene non è mai così bene da prosciugare la forza del male.

Dobbiamo imparare a trattare con queste contraddizioni.

In un precedente articolo tentai un bilancio della macrorealtà, bilancio negativo; attualmente stiamo andando di male in peggio. Ma dialetticamente c'è un lato positivo che è importante rilevare.

Un bilancio delle microrealtà ci rivela che stiamo assistendo, speranzosi, allo sbocciare di fiori nel deserto. E questo sta accadendo in tutto il pianeta.

Basta frequentare i Forum Sociali Mondiali e le basi popolari di molte parti del mondo per notare che una nuova vita sta esplodendo tra le vittime del sistema e perfino nelle imprese e nei dirigenti che stanno abbandonando il vecchio paradigma e si mettono a costruire una Arca de Noé salvatrice.

Annotiamo alcuni punti del cambiamento che potranno salvaguardare la vitalità della Terra e garantire la nostra civilizzazione.

Il primo è il superamento della dittatura della ragione strumentale analitica, principale responsabile della devastazione della natura, mediante l'incorporazione dell'intelligenza emozionale o cordiale, che ci porta a coinvolgerci con il destino della vita e della Terra, curando, amando e cercando il ben-vivere.

Il secondo è il rafforzamento mondiale dell'economia solidale globale, dell'agroecologia, dell'agri-coltura biologica, della bio-economia e dell'eco-sviluppo, alternative alla crescita materiale misurata dal PIL.

Il terzo è l'ecosocialismo democratico che propone una nuova forma di produzione con la natura e non contro di essa e un necessario governo globale.

Il quarto è il bioregionalismo che si presenta come alternativa alla globalizzazione omogenizzatrice, valorizzando i prodotti e servizi di ogni regione, con la sua popolazione e cultura.

Il quinto è il ben vivere dei popoli indigeni andini, che suppone la costruzione dell'equilibrio tra esseri umani e con la natura a base di una democrazia comunitaria e nel rispetto dei diritti della natura e della Madre Terra o l'Indice di Felicità Lorda del governo del Bhutan .

Il sesto è la sobrietà condivisa o la semplicità volontaria che rafforzano la sovranità alimentare di tutti, la giusta misura e l'autocontrollo del desiderio ossessivo di consumare.

Il settimo è il visibile protagonismo delle donne e delle popolazioni indigene che hanno una nuova benevolenza verso la natura e modi più solidali di produzione e consumo.

L'ottavo è l'accettazione lenta ma crescente delle categorie della cura come precondizione per realizzare una reale sostenibilità. Questa si sta slegando dalla categoria sviluppo ed è vista come la logica della rete della vita, che garantisce le interdipendenze di tutti con tutti, assicurando la vita sulla Terra.

Il nono è la penetrazione dell'etica della responsabilità universale, perché siamo tutti responsabili per il nostro destino comune e della Madre Terra.

Il decimo è la redenzione della dimensione spirituale, al di là di religioni, che ci permette di sentirsi parte del tutto, percepire l'Energia universale che tutto penetra e sostenta e ci rende chi si prende cura e custodisce la sacra eredità ricevuta dall'universo e da Dio.

Tutte queste iniziative sono più che sementi. Sono già germogli che dimostrano la possibile fioritura di una Terra nuova con una Umanità che sta imparando a responsabilizzarsi, a curare e a amare, il che assicura la sostenibilità del nostro piccolo Pianeta.

Vedi L.Boff e M.Hathaway O Tao da Libertação: explorando a ecologia da transformação (Vozes 2012)


Vedi anche l'articolo:  Bilancio dell'Anno: stiamo andando di male in peggio,di Leonardo Boff 



Venerdì 25 Gennaio,2013 Ore: 08:52
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Editoriali

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info