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www.ildialogo.org Parole insopportabili,di <i>Renata Rusca Zargar</i>  

Editoriale - Femminicidio: il manifesto del parroco di Lerici
Parole insopportabili

di Renata Rusca Zargar  

''Le donne e il femminicidio, facciano sana autocritica. Quante volte provocano?''

Forse, l’accusa alle donne di farsi ammazzare per loro colpa sarebbe passata inosservata, come uno dei tanti sproloqui di gente che si ammanta dei panni religiosi e del potere e prestigio ad essi connessi per mascherare la personale mancanza di equilibrio e le frustrazioni represse.

Forse, non le sarebbe stato dato tanto peso, se non fosse stata divulgata proprio a Natale.

Nell’immaginario tradizionale del nostro paese, infatti, Natale è una festa di amore, serenità, pacificazione per chi non crede e, a maggior ragione, per chi ha certezza nella nascita di Cristo, venuto al mondo per liberarci dal male e per accogliere chiunque di noi.

Ancora oggi, vagheggiamo un Natale di sorrisi ospitali, soprattutto da parte dei cosiddetti “ministri di Dio”. Così, quelle parole colpiscono come pietre, anche se copiate dal sito “Pontifex.Roma.it”(www.pontifex.roma.it), che ancora ribadisce: “Sul trito tema del femminicidio (una assurda leggenda nera messa in giro da femministe senza scrupoli) il Parroco si chiede in un messaggio affisso alla bacheca della chiesa: "è colpa della donna che provoca con abiti succinti. Le donne facciano autocritica, quante volte provocano, cadono nell'arroganza e si sentono indipendenti? Se lo sono andate a cercare".

Davanti a quelle frasi, allora, per prima cosa mi viene alla mente, proprio in occasione di questo periodo natalizio, l’enorme sofferenza dei parenti delle donne uccise (una ogni due giorni) che ora a tavola, nelle stanze, tra le braccia, non hanno più la figlia, la sorella, la madre… Quelle donne se la sono cercata? Si può sostenere davanti ai parenti straziati una cosa simile? O si può dire a chi giace sotto terra, privata della vita per mano spesso di mariti dalla doppia o tripla vita, uomini incapaci di provare sentimenti veri, che ha colpa di questo?

In effetti, da chi ha nascosto la pedofilia nei confronti di bimbi che non avranno mai più una vita normale, che ha protetto per secoli le classi abbienti affermando che i poveri sarebbero stati ricompensati nell’al di là, che non ha stigmatizzato gli abbienti “utilizzatori finali” delle prostitute, ingannatori di ragazze ammaliate da sogni di potere, denaro, apparizioni sculettanti in tivù, non ci si poteva aspettare altro.

La donna, dunque, deve tornare nella sua anonima caverna: lavorare in casa e fuori senza protestare, dimenticare di avere un cervello e persino un’anima, tacere davanti alle prevaricazioni e ai tradimenti del maschio privilegiato, senza provocare questo povero idiota di maschio senza cervello, succube, a quanto pare, dei più bassi istinti…

D’altra parte, se un fidanzato giudica la propria ragazza troppo provocante e non in sintonia con il suo pensiero, con i suoi valori, che cosa può fare, invece di lasciarla? Può ucciderla!

Chissà perché, la donna aveva sognato di essere riconosciuta pari, anche se diversa, di avere una famiglia con un partner e di gestire con lui la progettualità, di considerarlo non come un padrone o datore di lavoro, ma un compagno sullo stesso piano, insieme al quale fare ognuno del proprio meglio.

Qualcuno ha affermato un tempo che “la religione è l’oppio dei popoli” e non aveva tutti i torti. Quella religione che si ammanta di fede per sacrificare sempre qualcuno, il più debole, ovviamente, per condannare… Quella religione che non prende in nessuna considerazione il vero messaggio religioso ma solo gli interessi di una casta di potere e sopraffazione (il discorso, purtroppo, vale per tutte le diverse religioni). Quella religione che ha portato, senza mai fare autocritica, la maggioranza della gente verso l’ateismo.

Ben lontana dal saper essere aiuto e forza morale per conseguire nel mondo diritti e valori uguali per tutti, rispettosi dell’essere umano.

Renata Rusca Zargar




Giovedì 27 Dicembre,2012 Ore: 15:46
 
 
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