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www.ildialogo.org Il “rumore scomodo” dell’IRAQ,di Tusio De Iuliis

Editoriale
Il “rumore scomodo” dell’IRAQ

di Tusio De Iuliis

C’è la più grande rivoluzione ad effetto domino della storia del pianeta e i nostri mezzi di informazione, i “partiti” in prima linea, non trovano di meglio che bombardarci di “bunga-bunga”, Ruby e di gossip a volontà che con i problemi della gente e con la Politica non hanno nulla a che vedere.
Il Medio Oriente e l’Africa stanno esplodendo e la lista dei popoli che si ribellano alla fame imposta dalla globalizzazione e da una crisi mondiale insopportabile crescono giorno per giorno.
Non sono bastati per il popolo iracheno 20 anni di orrori, di guerra, di disperazioni inenarrabili, un Embargo criminale fuori da ogni legge internazionale, bugie e poi menzogne e crimini senza colpevoli.
E’ da una settimana che la popolazione dell’Iraq manifesta contro la corruzione e una burocrazia esasperante, ma nessuno nella nostra Italia pacchiana e goffa, così come in Europa dice nulla.
Un silenzio spaventoso e una censura che spiegano molto bene il fastidio della politica e dei mass media.
Da Baghdad a Bassora, a Nassitya, a Kut, Falluja, Baquba, ivi compresa la città di Sulimaniya (città dell’attuale Presidente jALAL Talabani).
Ieri 3 morti, tra questi un ragazzo di 17 anni e circa 70 feriti a Sulimaniya.
Manifestazioni si sono avute nei pressi dell’ingresso della “Green Zone” con l’uso da parte della polizia di idranti e armi leggere.
In questa straordinaria rivoluzione epocale, gli USA non trovano di meglio che presentarsi ancora una volta, con suggerimenti e minacce, come i veri e unici “padroni del mondo”.
Dopo aver sostenuto i peggiori dittatori del Medio Oriente e del mondo, obbligando l’Europa e l’Italia nelle follie di queste scelte con armamenti e finanziamenti che in realtà sono serviti al pagamento di grosse tangenti ai “presidenti” e “ministri” di quei Paesi, oggi si ripresentano goffamente nel tentativo di cavalcare le rivoluzioni popolari in atto con un comportamento infantile e ipocrita.
Non sono bastati all’Iraq
- i circa 2 milioni di morti a causa della guerra e dell’embargo;
- la distruzione totale del tessuto industriale e produttivo del Paese;
- gli eccidi e i crimini commessi in nome della “nuova democrazia” e della guerra al terrorismo;
- la rapina e la distruzione delle immense ricchezze archeologiche patrimonio dell’umanità;
- l’assassinio premeditato di centinaia di miglia di donne e bambini innocenti;
- il furto delle immense riserve energetiche di petrolio
- la totale sparizione di tutti i fondi destinati alla ricostruzione e, stiamo parlando molto probabilmente di miliardi di dollari;
- la fuga dall’Iraq di alcuni milioni di cittadini.
Oggi l’Iraq non ha luce elettrica se non per poche ore al giorno; l’acqua continua ad essere impura, “arricchita” all’uranio impoverito e quindi imbevibile; la ricostruzione è praticamente nulla, così come la riattivazione del tessuto produttivo.
BAGHDAD oggi è chiusa da mura di cemento armato cento volte antistorico e ignobile del muro di Berlino
Io non so quali sbocchi questi movimenti popolari avranno, una cosa però è certa: è in atto una “devastante” azione di massa che nessuno potrà fermare.
Un coraggio che è e dovrebbe essere da esempio lucido e nobile per la nostra società bisbetica e confusa a rincorrere i gossip, gli “amici”, l’isola dei cretini e gli squallori delle notti bianche.
La mia speranza è che sia pacifica e non violenta e… la vittoria sarebbe un esempio inestimabile per tutta l’Umanità.
Spoltore 18 febbraio 2011
Tusio De Iuliis
 
 
 
 


Sabato 19 Febbraio,2011 Ore: 06:16
 
 
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