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www.ildialogo.org Governo e Vaticano: il conto è arrivato…,di Bruno Gambardella

Editoriale
Governo e Vaticano: il conto è arrivato…

di Bruno Gambardella

Qui, tra le montagne dell’Appennino meridionale, siamo abituati a stabilire in anticipo il prezzo di un bene che intendiamo acquistare o il valore di una prestazione che ci verrà fornita. Ci fidiamo poco, ad esempio, di quegli artigiani “amici” che, arrivati in casa per avviare un lavoro, rispondono quasi offesi alla nostra richiesta di preventivo o di poter saldare man mano l’onorario: la nostra è mancanza di fiducia, un’offesa all’ “amicizia”. E così, sorridendo, procedono, fino al conto finale che, ne siamo certi, sarà una mazzata terribile e, a quel punto, non più contestabile o discutibile. Stessa cosa al ristorante. Provate ad affidarvi senza aver consultato il menù con i prezzi ai consigli di un gentilissimo ed elegantissimo cameriere: il conto sarà memorabile!
Mi sono tornate alla mente queste elementari regole di saggezza popolare quando, leggendo il numero in edicola dell’ottimo mensile Le Monde diplomatique (in vendita con il quotidiano comunista Il Manifesto), ho potuto notare come molti osservatori internazionali stiano guardando con curiosità alle prossime prese di posizione del governo italiano sulla questione dello scandalo pedofilia che sta scuotendo la chiesa cattolica.
L’Italia, per ovvie ragioni storiche e politiche, è molto esposta sul “fronte Vaticano”, anche perché il governo in carica ha goduto in più di un’occasione di aperture di credito da parte delle gerarchie. La lettera di solidarietà che Berlusconi inviò al papa prima delle ultime elezioni regionali è stato ampiamente compensata con il sostegno della CEI, esplicito e diretto, a Renata Polverini e Roberto Cota. Insomma, Berlusconi ha negli anni contratto una serie di “debiti di riconoscenza” elettorale nei confronti di Bagnasco e company e la cosa rischia di diventare sempre più imbarazzante anche per chi, per le sue note “esuberanze sessuali”, non può proprio permettersi di ergersi a paladino dell’etica e della morale cattolico romana.
La fase più difficile per il Vaticano sta per arrivare. La petizione popolare contro la visita di Benedetto XVI a Londra prevista per il prossimo settembre ha superato la decina di migliaia di firme, tutte raccolte su di un sito governativo britannico. L’arcivescovo di Canterbury, attento mediatore nel dialogo ecumenico e solitamente molto accorto nell’uso delle parole, non ha risparmiato commenti sferzanti nei confronti dei cattolici irlandesi, gettando sale su di un’antica ferita che la pace nordirlandese aveva appena lenito.
Cosa farà il governo italiano di centrodestra? Proverà a far sentire il peso (???) della sua influenza diplomatica sugli alleati inglesi o si terrà prudentemente fuori dalle polemiche?
E se dagli Stati Uniti dovessero arrivare in Vaticano imbarazzanti richieste di documenti, inviti a comparire o addirittura ordini di arresto? Sarebbe difficile far finta di niente o, come al solito, gridare contro i soliti “giudici comunisti”! Berlusconi (e meglio di lui l’esperto Franco Frattini) sa bene che spendersi troppo al fianco dell’autodifesa vaticana su di un fronte così sensibile potrebbe minare il suo già scarso prestigio presso l’opinione pubblica e la stampa internazionale, ma soprattutto la sua credibilità politica al tavolo dei “Grandi” del mondo.
Il Cavaliere però non può permettersi di far credere ad avversari ed “alleati” (leggi Fini) che la vicinanza alle alte gerarchie cattoliche duri giusto il tempo di una campagna elettorale. Al di là del caso Englaro, nel quale era stato tirato con forza provocando discussioni persino all’interno del suo partito, Berlusconi si è sempre tenuto prudentemente lontano dalle questioni “eticamente sensibili”.
Questa “prudente vicinanza” oggi potrebbe non bastare più. Il silenzio sugli attacchi al papa registrato nel giorno di Pasqua ha fatto molto rumore. Ratzinger ha invitato l’Italia ad una “concordia operosa” che, fuor di metafora, vuol dire condivisione completa, su tutta la linea, dell’operato della chiesa romana e delle sue alte gerarchie, costi quel che costi…
Il conto è arrivato…

Bruno Gambardella



Venerdì 09 Aprile,2010 Ore: 13:58
 
 
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